“Le considerazioni fatte per il cambio di dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Modena nulla avevano a che fare con il nuovo dirigente, che non aveva ancora iniziato la propria attività, ma riguardavano lo spostamento di quello precedente. Per l’episodio della manifestazione degli studenti, credo che dirigente non abbia fatto altro che rispondere a un meccanismo verso un livello superiore. Ma la richiesta ricevuta dal dirigente è anomala, non si può equiparare alla raccolta dei dati che si fa normalmente”. E’ la risposta dell’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè in Consiglio comunale all’interrogazione del consigliere di Modena a Colori Baldo Flori: “E’ in corso una campagna di intimidazione e di delegittimazione contro il nuovo dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Modena?”.
Il consigliere con la sua interrogazione ha sottolineato come “una circolare interna con la quale il Dirigente, in ottemperanza ad un preciso invito scritto dell’Ufficio scolastico regionale, aveva avviato la raccolta di dati numerici per avere notizie sulle manifestazioni in alcune scuole modenesi di protesta contro la Riforma Gelmini, è stata ‘bollata’ in sede sindacale come un atto di intimidazione lesivo di diritti costituzionalmente protetti. Come valuta la Giunta questo tipo di attacchi sul piano sindacale, che finiscono per screditare l’operato di un Funzionario dello Stato il quale legato da un vincolo gerarchico ai suoi superiori, non può non applicare le direttive che riceve, in questo rispettando semplicemente la legge?”. Per il consigliere si tratta di un “adempimento del tutto normale e regolare che rientra nei doveri dell’ufficio. La pesantezza del giudizio rivolta al dirigente non fa parte di una linea che voleva delegittimare la presenza di questo dirigente scolastico?”.
Nella sua replica il consigliere ha affermato che “non è in discussione il diritto di manifestare, come quello di un’organizzazione sindacale di fare valutazione su un pubblico funzionario. Noi esprimiamo a nostra volta la nostra posizione. Gli organi d’informazione hanno dato poco peso alle manifestazioni contro la Gelmini? Questa era l’occasione per dimostrare che hanno un vero peso. La risposta non mi convince”.
Azioni sul documento