All’ex cinema Principe di piazza Natale Bruni rimane aperta con ingresso gratuito fino a domenica 11 gennaio la mostra fotografica “Zona Tempio. Storie a colori” di Luigi Ottani, promossa dal Comune di Modena per valorizzare e raccontare uno dei quartieri più ricchi e complessi della città. Il sabato, la domenica e martedì 6 gennaio la mostra sarà aperta dalle 10.30 alle 20.30 con orario continuato. Giovedì 8 e venerdì 9 gennaio apertura dalle 18.30 alle 20.30. Il libro-catalogo, che raccoglie le foto della mostra e molte altre, accompagnate da un testo del cantautore Francesco Guccini, è in vendita al prezzo promozionale di 20 euro. Parte del ricavato sarà devoluta a un progetto contro la prostituzione minorile in Laos, curato da "Rock No War!".
Il libro fotografico si inserisce nel più ampio progetto di riqualificazione urbana e valorizzazione commerciale della Zona Tempio, sul quale il Comune di Modena ha investito oltre un milione e 700 mila euro negli ultimi mesi, con interventi che hanno impegnato tutti i settori dell'Amministrazione: dall'installazione di videocamere per la sicurezza alla chiusura del sottopasso di viale Mazzoni, dalla ripavimentazione del piazzale del Tempio ai bandi per incentivare l'apertura di nuove attività.
Il libro "Zona Tempio. Storie a colori" raccoglie anche una serie di testimonianze degli abitanti del quartiere raccolte dagli operatori del Comune di Modena e raccolte sotto forma di "Abc-dario incompleto di un quartiere del mondo". Il testo del cantautore Francesco Guccini, un adattamento dal libro "Vacca d'un cane", rievoca gli anni dell'adolescenza modenese, quando proprio nella zona Tempio, dove ora sorge il cinema Principe, Guccini e altri amici - che poi sarebbero diventati musicisti, fumettisti come Bonvi, o produttori - si ritrovavano nel localino autogestito detto "il Klubo": la fine degli anni '50, l'ultimo periodo nella "piccola città, bastardo posto", prima dell'approdo "tra i portici tette di mamma Bologna". Le fotografie di Luigi Ottani, già vincitore del premio Marco Bastianelli nel 2007 per il miglior libro fotografico opera prima, mostrano un quartiere fatto di volti segnati dal tempo, sorrisi di bambini, costruzioni storiche e aree in attesa di restauro, artisti e viaggiatori. Prospettive insolite, scorci inattesi, piani di lettura creati dalla messa a fuoco e soprattutto una grande attenzione all'umanità delle persone ritratte sono tra le caratteristiche dei suoi scatti, che offrono allo spettatore nuovi punti di vista sulla realtà, sia essa il microcosmo di un quartiere emiliano o il teatro di una delle tante guerre dimenticate del mondo contemporaneo.
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