Il dibattito che in Consiglio comunale a Modena ha preceduto l’approvazione del Bilancio preventivo 2009 è stato lungo ed articolato. E’ iniziato intorno alle 16 ed è proseguito fino alla pausa cena, poco dopo le 20, per poi riprendere alle 21.30 fino a conclusione, circa all’1.30.
Dopo una prima fase di dibattito è intervenuto l’assessore Antonino Marino: “Di fronte alla situazione di crisi di questo periodo il compito di un’istituzione è quello di provare a dare una risposta ed una prospettiva. Certo il Comune non è un centro ipertrofico capace di rispondere a tutto e a tutti sostituendosi anche a chi, penso in particolare al Governo, avrebbe la piena titolarità e le risorse per intervenire”. Per l’assessore “questo bilancio da una parte mette un argine alle nuove povertà, dall’altro va all’attacco di una crisi incombente. Vorrei ricordare che noi trasferiamo 7,5 milioni alle famiglie come contributi Isee, affitto, ecc. A questi vanno aggiunti 23 milioni di servizi sostenuti con la fiscalità corrente. Inoltre, bloccando le tariffe dei servizi a domanda individuale si fanno risparmiare 1 milione di euro ai cittadini”.
Il consigliere Alvaro Colombo de La Sinistra per Modena ha affermato che “la manovra si misura con la drammaticità della situazione attuale, con la crisi del modello di sviluppo e del consumismo, gravemente e pericolosamente sottovalutata dal governo Berlusconi che non ha predisposto misure adeguate, colpendo gli enti locali e portandoli a una maggiore rigidità. In questo bilancio si prospetta una crescita dei servizi sociali cittadini, che comporta una razionalizzazione negli altri settori”.
L'assessore all'Istruzione Adriana Querzè ha sottolineato come “questo bilancio cerca di rispondere a domande crescenti. Credo sia un bilancio che ci mette nelle condizioni di verificare la coerenza tra il detto e l'agito, tra i valori e le politiche che siamo in grado di mettere in campo. Il welfare non è un welfare residuale, ma complementare alla crescita, che può sostenere la crescita stessa. La scelta del bilancio è quella di incrementare il welfare, in particolare dell'infanzia, in presenza di risorse ridotte. Stiamo lavorando per introdurre meccanismi di calibrazione delle rette sulla base delle mutate condizioni familiari di questa fase. Per uscire dalla crisi in questo bilancio ci sono gli elementi: interventi economici, sostegno alle famiglie, investimento sul sapere.
Per il consigliere dei Verdi Mauro Tesauro “tutte le istituzioni devono assumersi le responsabilità che gli competono ed attuare il pronto soccorso, fatto di opportunità, di adeguati ammortizzatori sociali e di azioni di ricollocazione. Sicuramente apprezzeremo lo sforzo, oneroso ma dovuto, del Comune in questo senso. In questa legislatura siamo riusciti a portare a casa qualche risultato: valorizzazione cooperazione locale, regolamento animali in ambito urbano, che speriamo arrivi a conclusione entro fine legislatura. Abbiamo restituito l’incarico perché ci siamo sentiti sempre più a disagio nel trovarci in questa realtà. Non possiamo condividere in toto quello che ci viene presentato sullo sviluppo della città, la volontà di dialogare per il futuro c'è, ma bisogna vedere gli atti politici”.
Eugenia Rossi, dell'Italia dei Valori, ha sottolineato “lo stato di crisi in cui ci troviamo, creata anche dal fattore paura. Non ci dobbiamo spaventare, anche se non è il caso di minimizzare. A Modena c’è un capitalismo anomalo, dove sono presenti conflitti d'interesse e un sistema industriale che manca di creatività e di innovazione tecnologica. Ma l'Amministrazione si muove nella giusta direzione puntando sul welfare: quelli previsti sono interventi non da poco a confronto delle azioni non sufficienti del governo. Fra gli ostacoli: la rigidità delle spese, la scarsa libertà di manovra del Comune, ecc. Il punto di forza di questa Amministrazione resta il welfare, ed è meritevole la preoccupazione dell'Amministrazione in merito alla sicurezza, sulla quale aspettiamo un intervento del governo”.
L'assessore Daniele Sitta ha affermato: “Due sono gli elementi essenziali del bilancio: un impegno straordinario per mantenere e aumentare l'universalità del nostro welfare e un impegno diretto sul piano degli investimenti per far sì che si metta a disposizione della città quanto è possibile per favorire il mantenimento del lavoro e dell'attività economica. Occorre, però, che ognuno faccia la sua parte per dare il proprio contributo in un momento così drammaticamente difficile. Gli istituti di credito non hanno ancora messo in campo quanto necessario per favorire l'accesso al credito. Il nostro sforzo non potrà nulla se a sostegno del lavoro non ci sarà un impegno altrettanto serio a livello nazionale. Più della metà dei lavoratori non hanno un adeguato sostegno degli ammortizzatori sociali”.
Il consigliere dei Popolari per il Centrosinistra Antonio Maienza ha commentato: “Credo che dopo i diversi sfilacciamenti che si sono registrati si possa arrivare a trovare quell'unione politica di cui ha bisogno questa città. Siamo preoccupati della qualità dei servizi sociali e della tenuta del nostro welfare, tutti speriamo che questo momento di crisi sia una fase transitoria, ma non ne conosciamo la durata. Siamo di fronte a un bilancio di previsione che si chiude in pareggio, una manovra difficile, ma credo che possiamo avere qualche piccolo risultato e qualche entrata insperata come il Citypass o altro. E’ un bilancio che, però, aiuterà i nuclei familiari in difficoltà, e alla categoria dei lavoratori in condizioni difficili va tutta la nostra solidarietà. Credo che questo bilancio molto ha fatto e deve fare sulle politiche per la sicurezza”.
Il consigliere del Pd Artioli Enrico ritiene che la politica “possa ricreare un clima di fiducia, rilanciare una meta e l’orizzonte di una società coesa, ritrovando alcuni valori che sono forse andati persi. L’intervento del Comune sulle tariffe evita che le famiglie cadano nella povertà, e positiva è la novità dell'emendamento che vincola l'erogazione di fondi a un impegno per riqualificarsi. Credo che una situazione di questo tipo richieda un cambiamento, ma che di passi avanti se ne siano già fatti”.
L'assessore Giovanni Franco Orlando ha commentato: “Da quando abbiamo costruito questo bilancio tutti i settori hanno dovuto fare dei sacrifici. Noi, ad esempio siamo riusciti a gestire il verde con risorse calanti. Abbiamo dismesso l'impianto di via Caruso e sembra che questa cosa non sia stata minimamente valutata. Mai come oggi siamo riusciti ad affrontare questi temi senza fanatismo, avviando iniziative e azioni importanti. Credo che a volte ci dimentichiamo che anche le politiche locali viaggiano sulle risorse umane che abbiamo. I sacrifici che vengono chiesti a volte possono limitare la capacità di azione, ma noi garantiremo la gestione dell’attività”.
Il consigliere di An-Pdl Michele Barcaiuolo ha affermato che: “Da parte di chi non ha condiviso la linea politica di questa Amministrazione non può che venire un voto contrario al bilancio. Diverso il discorso che si può fare analizzandolo: non dà un'idea chiara di città, una prospettiva univoca del futuro della città. E’ un bilancio che parla almeno 8 lingue, quante sono le forze politiche di questa maggioranza, con sensibilità diverse che sono state portate a sintesi andando al ribasso. A fronte di maggiori entrate registrate non si registra nessun tipo di miglioramento. Secondo me all'interno dei 20 milioni di euro di aumento c'è una parte di bilancio elettorale. L’unico elemento che non ritengo negativo è l’emendamento della maggioranza volto a sostenere la povertà e i lavoratori in difficoltà in questo momento di crisi”.
Il consigliere del Pd Michele Andreana ha commentato: “E’ un bilancio di resistenza, in sintonia con le esigenze dei modenesi e dei cittadini. Con questa manovra di bilancio facciamo l'operazione coraggiosa della previsione delle entrate: questa volta non dovrebbero esserci 'tesoretti', come li chiama Flori. Stiamo facendo un intervento a favore delle famiglie in difficoltà senza alcun sostegno da parte del Governo, confronto al quale siamo dei giganti. Sulla pista di Marzaglia c'è stata una giusta rigidità di decisione dell’Amministrazione: per evitare l'anarchia ogni tanto serve decisionismo, spero che il collega Tesauro dei Verdi cambi posizioni. Non mi aspettavo grandissime aperture di Modena a Colori, ma ho trovato l'intervento di Flori deludente, perché non lascia spazio”.
Il consigliere di Fi-Pdl Dante Mazzi ha affermato che “mi aspettavo qualcosa di più da questo bilancio anche come indirizzi politici. L'intervento principale che deve essere messo in atto credo sia quello dell'accesso al credito, che noi abbiamo inserito tra gli elementi principali dei nostri emendamenti. L'aumento delle multe dovrebbe tendere a diminuire, non ad aumentare. E' una grossa contraddizione, ma avete modo di intervenire accettando il nostro emendamento”.
Per il consigliere Ivo Esposito “a livello locale ci sono sterzate da parte vostra che accusate il Governo di farle. E' aumentata la soglia dei non soggetti a tassazione. Si parla di blocco delle tariffe: la tassa di igiene ambientale è stata aumentata, mentre si dice che non si aumentano le tariffe. Viene puntato il dito sull'emendamento di Fi perché, ad esempio, rinvia la realizzazione del campo di via Pergolesi, senza contare che anche la maggioranza propone la stessa cosa nel proprio”.
L'assessore al Bilancio Francesco Raphael Frieri, nella sua replica, ha affermato: “Abbiamo la fortuna di accedere ai fondi della non autosufficienza che si sono resi disponibili in questi anni. L'1,6% di crescita, al netto di questi finanziamenti, vuol dire aver calato la spesa, come sono state abbondantemente calate le consulenze. Dire che non avremo problemi sull'Ici è sbagliato: speriamo che non ci siano problemi, non è possibile che non vengano fatti questi pagamenti”. L’assessore ha spiegati che “non è stata una manovra così leggera: il bilancio e l'emendamento rappresentano una sintesi, che è qualcosa di più di un compromesso o di una media e quindi credo rappresenti la maggioranza. Speriamo che la politica sappia fare la propria parte e anche l'opposizione, per andare al di là delle inutili polemiche”.
A chiudere il dibattito il sindaco di Modena Giorgio Pighi: “Ci troviamo davanti a questa crisi, di cui bisogna rimarcare le incognite. Crisi che indubbiamente fa venire allo scoperto visioni politiche e approcci sociali molto diversi fra loro. Rispetto all'idea originaria del lavoro flessibile, che doveva introdurre anche una serie di ammortizzatori sociali calzanti con questa flessibilità, in realtà è entrata la prima ma non la seconda. L'emendamento presentato va proprio nella direzione di sostenere il lavoro. Dai territori della patria più ricca del paese deve arrivare una sollecitazione in questo senso: non pensare solo agli ultimi”. Il sindaco ha parlato di un bilancio di “galleggiamento: c’è uno sforzo costante di riuscire a fare tutto con risorse limitate. A Modena apprezzamento per lunga serie di politiche sui Peep che hanno portato a un livello di proprietà della casa che non ha pari”.
Per le dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere di An – Pdl Andrea Galli: “Abbiamo venduto gli strumenti che oggi ci permetterebbero di aiutare le famiglie: Hera, Autobrennero, ecc. Ciò ha comportato problemi che presto o tardi verranno al pettine. Ritengo che questo bilancio abbia una visione miope che non porterà a niente”.
Il consigliere di Modena a Colori Paolo Ballestrazzi ha sottolineato che “la crisi di questa città è evidente da 15 anni. Un'altra crisi, ma sin da allora sapevamo che era strutturale: abbiamo perso la grande industria, oggi si parla di Maserati ed Iris, tra due anni chiude tutto il biomedicale. Da questa crisi non si esce con i soliti strumenti”. Per il consigliere Ubaldo Fraulini dell’Italia dei Valori “il bilancio e l’emendamento tendono insieme a dare risposta ai cittadini e alle famiglie del nostro territorio, lo voteremo. Questa crisi è unica rispetto alle precedenti degli ultimi 50 anni”.
Sono, inoltre, intervenuti nuovamente per le dichiarazioni di voto i consiglieri Morandi, Bellei, Manfredini, Celloni, Andreana. I consiglieri Rossi, Manfredini, Celloni e Fraulini sono poi intervenuti per ragioni personali legate a un diverbio. Il consigliere Galli ha annunciato di uscire dall'aula “per il livello raggiunto nell'aula”.
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