08/01/2009

APPROVATE LE MODIFICHE DELLO STATUTO DI DEMOCENTER SIPE

La delibera è passata in Consiglio comunale con il voto favorevole della maggioranza e dei Verdi, contrario di minoranza e con l'astensione di Ppl e Modena a Colori

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato le proposte di modifica allo statuto di Democenter Sipe con il voto favorevole della maggioranza e dei Verdi, contrario della minoranza e con l’astensione del Ppl e di Modena a Colori.
Nella presentazione della delibera l’assessore all’Innovazione e Promozione del sistema locale, Roberto Guerzoni, ha sottolineato come nel tempo “il processo di integrazione con l’università è andato ulteriormente avanti. La società può prevedere unità locali che derivano dalla presenza del consorzio ex Sipe. Le modifiche introdotte con questa delibera confermano l’orientamento già manifestato al momento dell’unificazione. Questo centro è il punto di riferimento per oltre 500 imprese della provincia di Modena rispetto all’ammodernamento tecnologico”.
Secondo il consigliere di Fi Dante Mazzi, che a sostegno della sua tesi ha portato ad esempio alcuni articoli normativi, “questa delibera è contro la legge, è elusiva della legge che ha fatto la vostra maggioranza”.
Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha replicato sostenendo che “per giungere a questa conclusione il consigliere è arrivato a dire che la ricerca tecnologica e l’innovazione non sono elementi importanti. La delibera è legittima e prosegue l’azione amministrativa in questa direzione”.
Per Andrea Leoni di Fi “questa delibera serve per non far ricadere la società Democenter Sipe in una determinata tipologia societaria. Troppo spesso si lasciano meccanismi che costano alle tasche dei cittadini e che non portano a risultati”.
L’assessore Guerzoni ha sottolineato come “la valutazione nel merito dell’attività di Democenter è più che positiva, non perché l’Amministrazione ne dà un giudizio indiscutibile, ma perché questa è l’opinione manifestata da diversi organismi. Ricordo che ne fanno parte tutte le associazioni. La modifica di statuto è necessaria per consentire alla società di essere all’altezza della situazione, soprattutto in un momento di crisi come questo.
Nella dichiarazione di voto Dante Mazzi di Fi ha commentato: “Mi ha dato ragione assessore, ha detto che ci mettiamo al riparo preventivamente. La modifica dello statuto viene fatta per eludere la legge, il percorso naturale sarebbe stato quello di ottemperare al comma 28 e non di agire preventivamente per mettersi al riparo”.
Il sindaco Pighi ha concluso il dibattito sottolineando che “il Consiglio interviene attraverso un’indicazione statutaria che attesta che questa società persegue finalità di ordine generale, che rende il suo scopo compatibile con la partecipazione azionaria. Non si può dire che queste finalità non sono di ordine generale”.

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