Installazione al Palazzo dei Musei di Modena. Il pubblico potrà scegliere tra volumi scartati e contribuire a progetti di solidarietà in Brasile ed Etiopia
Migliaia di libri appartenuti per decenni alla biblioteca San Carlo di Modena, specializzata in filosofia e scienze umane, sociali e religiose, costituiranno, assieme a materiali edili, l’installazione “Bibliodinamica”, progettata dall’artista Clara Matelli in collaborazione con Paolo Cesaretti, per la campata centrale dell’atrio del Palazzo dei Musei di Modena,
I volumi, scartati perché invecchiati, doppi, ricevuti in omaggio o semplicemente non pertinenti alle materie in cui la biblioteca è specializzata, potranno essere presi dal pubblico del Festival in cambio di un libero contributo destinato a sostenere biblioteche in aree svantaggiate, come Nuova Iguaçu di Rio de Janeiro (Brasile) e la biblioteca "Lorenzina Lotti", realizzata in un tucul a Shallalà (Etiopia), grazie alla mediazione dell’Associazione italiana biblioteche e dell’Associazione Modena per gli altri.
Togliendo progressivamente libri, i visitatori diverranno parte attiva dell’installazione, che si attuerà - come un mandala tibetano – proprio nel suo disfarsi: alla fine, i materiali edili torneranno nei cantieri e i fondi raccolti genereranno altri libri, senza produrre scarto.
Un supporto cartaceo con il nome ed eventuali messaggi dei visitatori entrerà a far parte degli archivi della Fondazione San Carlo.
I volumi, scartati perché invecchiati, doppi, ricevuti in omaggio o semplicemente non pertinenti alle materie in cui la biblioteca è specializzata, potranno essere presi dal pubblico del Festival in cambio di un libero contributo destinato a sostenere biblioteche in aree svantaggiate, come Nuova Iguaçu di Rio de Janeiro (Brasile) e la biblioteca "Lorenzina Lotti", realizzata in un tucul a Shallalà (Etiopia), grazie alla mediazione dell’Associazione italiana biblioteche e dell’Associazione Modena per gli altri.
Togliendo progressivamente libri, i visitatori diverranno parte attiva dell’installazione, che si attuerà - come un mandala tibetano – proprio nel suo disfarsi: alla fine, i materiali edili torneranno nei cantieri e i fondi raccolti genereranno altri libri, senza produrre scarto.
Un supporto cartaceo con il nome ed eventuali messaggi dei visitatori entrerà a far parte degli archivi della Fondazione San Carlo.
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