L'Amministrazione comunale ha stanziato 170 mila euro per il primo stralcio di lavori
I lavori di restauro della cappella funeraria nel cimitero israelitico all’interno del cimitero di San Cataldo, recentemente completati hanno previsto un importo di 170 mila euro e rappresentano il primo stralcio di un opera complessiva che restituirà alla città, nella sua sobria bellezza, un edificio parte della storia urbana.
Costruito nel 1903 allo scopo di consentire lo svolgimento delle funzioni funebri all’interno dell’allora nuovo cimitero israelitico (in origine il cimitero israelitico si trovava all’interno di un appezzamento di terreno tra via Pelusia e la via Emilia), la cappella funeraria si presenta come un edificio sobrio e regolare.
La necessità di intervenire con un opera sistematica di restauro di un edificio testimonianza dell’importante presenza della comunità israelitica a Modena, nasce dallo stato di degrado in cui versava l’edificio.
Un cedimento di alcuni travetti del tetto, causato dalle infiltrazioni di acqua piovana, e grave deperimento di una parte della catena di una delle capriate in legno che sostengono il tetto, hanno imposto un intervento urgente, al fine di scongiurare condizioni peggiori di degrado complessivo.
Il restauro perciò ha avuto come priorità l’eliminazione dell’umidità sia di risalita che proveniente dalla copertura.
Sono stati sostituiti gli elementi strutturali compromessi della copertura, rifatto completamente il manto, ricostituite le sculture che adornano il timpano principale della facciata che dà su via san Cataldo, realizzata una barriera chimica che costituisce sbarramento all’umidità proveniente dal terreno.
Infine, sono state ripulite le facciate e tinteggiate le parti cromatiche con lo stesso tono di colore originario, trovato al di sotto delle tinteggiature che si potevano vedere prima del restauro.
“L’edificio, commenta Roberto Guerzoni assessore ai Lavori pubblici, è tornato ad essere integro nelle sue parti esterne, e sarà oggetto nei prossimi mesi di un secondo stralcio di lavori che interesseranno gli interni, con l’accurato restauro di tutte le decorazioni pittoriche che adornano le pareti e le volte”.
Costruito nel 1903 allo scopo di consentire lo svolgimento delle funzioni funebri all’interno dell’allora nuovo cimitero israelitico (in origine il cimitero israelitico si trovava all’interno di un appezzamento di terreno tra via Pelusia e la via Emilia), la cappella funeraria si presenta come un edificio sobrio e regolare.
La necessità di intervenire con un opera sistematica di restauro di un edificio testimonianza dell’importante presenza della comunità israelitica a Modena, nasce dallo stato di degrado in cui versava l’edificio.
Un cedimento di alcuni travetti del tetto, causato dalle infiltrazioni di acqua piovana, e grave deperimento di una parte della catena di una delle capriate in legno che sostengono il tetto, hanno imposto un intervento urgente, al fine di scongiurare condizioni peggiori di degrado complessivo.
Il restauro perciò ha avuto come priorità l’eliminazione dell’umidità sia di risalita che proveniente dalla copertura.
Sono stati sostituiti gli elementi strutturali compromessi della copertura, rifatto completamente il manto, ricostituite le sculture che adornano il timpano principale della facciata che dà su via san Cataldo, realizzata una barriera chimica che costituisce sbarramento all’umidità proveniente dal terreno.
Infine, sono state ripulite le facciate e tinteggiate le parti cromatiche con lo stesso tono di colore originario, trovato al di sotto delle tinteggiature che si potevano vedere prima del restauro.
“L’edificio, commenta Roberto Guerzoni assessore ai Lavori pubblici, è tornato ad essere integro nelle sue parti esterne, e sarà oggetto nei prossimi mesi di un secondo stralcio di lavori che interesseranno gli interni, con l’accurato restauro di tutte le decorazioni pittoriche che adornano le pareti e le volte”.
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