Le proposte per il Festival di artisti italiani, americani, croati e spagnoli
Attraverso le opere di artisti italiani, americani, croati e spagnoli, dieci gallerie d’arte di Modena partecipano all’ottava edizione del Festival filosofia sulla fantasia.
Omnis Grace_temporary galley E35 propone, a cura di Valerio Borgonuovo, la mostra fotografica e videoinstallazione “Io mi annoio” di Marco Scozzaro, diario privato per immagini di un ragazzo qualunque. L’urgenza di fissare la quotidianità nella sua contingenza contraddistingue quest’opera intima e romantica con cui l’autore ritrae il proprio tempo e la propria dimensione relazionale, tra ironia e disillusione.
La galleria Betta Frigieri Arte Contemporanea, a cura di Luca Panaro, espone per la prima volta in Italia la serie fotografica “True Fiction”, iniziata nel 1986 e completata nel 2004, dell’artista americana Sandy Skoglund. Le immagini mostrano ambienti domestici o urbani, animati da amici e conoscenti dell’artista, rielaborate sfruttando le moderne tecnologie di stampa, capaci di restituire un ritratto realistico e al tempo stesso surreale dell’America sul finire degli anni Ottanta.
Il pittore, grafico e scultore croato Svjetlan Junakoviae espone alla galleria Canalgrande 18, a cura di Claudia Sonego, “Ritratti famosi di animali comuni”. Si tratta di iconografie molto note di personaggi d’altri tempi, realizzate dalla mano di pittori celebri, fonte di ispirazione e modello per composizioni insolite e improbabili. Le immagini risultano irriverenti e argute, divertenti per lo sguardo degli appassionati d’arte e per quello dei semplici curiosi.
Lo spagnolo Eduardo Arroyo propone alla galleria Punto arte “Fantomas e altre storie dipinte”: alcune vecchie tele già dipinte sono state sigillate dall’artista con una mascherina da Fantomas, una mascherina inevitabilmente retro, ma molto attuale, adatta ad un mondo nomadico, trasformista e travestitista.
Il milanese Giorgio Barrera propone alla Galleria 42 contemporaneo una mostra fotografica prodotta espressamente per il Festival filosofia, esposizione di ritratti familiari in cui l’artista si pone al confine tra realtà documentaria e finzione narrativa facendo entrare in gioco la fantasia dello spettatore.
Lucietta Righetti, Nicoletta Moncalieri, Giovanni Valbonesi, Stefano Grasselli e Marcela Barros propongono alla galleria Spazio Fisico “Fantasia come progetto”, dedicato al rapporto tra la creatività e il fare, mentre comics e inediti disegni fantastici del Gruppo Canicola, nato a Bologna nel 2004, vengono proposti alla Galleria D406 nella mostra “Pasta di sale”. Il risultato è un immaginifico miscuglio di robot, giganteschi mosconi, spogliarelliste, lapislazzuli, invasioni di extraterrestri e luna park.
Vanni Cuoghi, Daniele Girardi e Casey Ruble espongono alla galleria San Salvatore nella mostra “Mille e un mondo”, che si propone di condurre il pubblico in un viaggio immaginifico attraverso il fumetto e l’illustrazione che risulterà al tempo stesso spudorato e fiabesco, delicato e potente, naturalistico e allucinato.
L’artista bolognese Adriano Persiani espone alla galleria Studio Vetusta, a cura di Patrizia Silingardi e Matteo Serri, nella mostra “Paraître (la rêverie)”, mostra di oggetti concepiti per intero dal lavoro onirico inconscio, di cui conservano il carattere instabile e aleatorio, favorendo i tracciati evocativi e inquieti della fantasticheria.
Il musicista Gennaro Rino Becchimanzi e l’artista Paola Setti, con lo pseudonimo di Nervo&Tes propongono all’Open space Arx, a cura di Francesca Baldoni e Stefano Taddei, la videoinstallazione “Like a bag”, legata all’idea di borsa-feticcio come bagaglio interiore della donna, che sarà realizzata anche come performance: una donna (l’artista) verrà sommersa dall'identità iconografica di altre donne (le passanti) che le getteranno addosso la propria borsa.
Omnis Grace_temporary galley E35 propone, a cura di Valerio Borgonuovo, la mostra fotografica e videoinstallazione “Io mi annoio” di Marco Scozzaro, diario privato per immagini di un ragazzo qualunque. L’urgenza di fissare la quotidianità nella sua contingenza contraddistingue quest’opera intima e romantica con cui l’autore ritrae il proprio tempo e la propria dimensione relazionale, tra ironia e disillusione.
La galleria Betta Frigieri Arte Contemporanea, a cura di Luca Panaro, espone per la prima volta in Italia la serie fotografica “True Fiction”, iniziata nel 1986 e completata nel 2004, dell’artista americana Sandy Skoglund. Le immagini mostrano ambienti domestici o urbani, animati da amici e conoscenti dell’artista, rielaborate sfruttando le moderne tecnologie di stampa, capaci di restituire un ritratto realistico e al tempo stesso surreale dell’America sul finire degli anni Ottanta.
Il pittore, grafico e scultore croato Svjetlan Junakoviae espone alla galleria Canalgrande 18, a cura di Claudia Sonego, “Ritratti famosi di animali comuni”. Si tratta di iconografie molto note di personaggi d’altri tempi, realizzate dalla mano di pittori celebri, fonte di ispirazione e modello per composizioni insolite e improbabili. Le immagini risultano irriverenti e argute, divertenti per lo sguardo degli appassionati d’arte e per quello dei semplici curiosi.
Lo spagnolo Eduardo Arroyo propone alla galleria Punto arte “Fantomas e altre storie dipinte”: alcune vecchie tele già dipinte sono state sigillate dall’artista con una mascherina da Fantomas, una mascherina inevitabilmente retro, ma molto attuale, adatta ad un mondo nomadico, trasformista e travestitista.
Il milanese Giorgio Barrera propone alla Galleria 42 contemporaneo una mostra fotografica prodotta espressamente per il Festival filosofia, esposizione di ritratti familiari in cui l’artista si pone al confine tra realtà documentaria e finzione narrativa facendo entrare in gioco la fantasia dello spettatore.
Lucietta Righetti, Nicoletta Moncalieri, Giovanni Valbonesi, Stefano Grasselli e Marcela Barros propongono alla galleria Spazio Fisico “Fantasia come progetto”, dedicato al rapporto tra la creatività e il fare, mentre comics e inediti disegni fantastici del Gruppo Canicola, nato a Bologna nel 2004, vengono proposti alla Galleria D406 nella mostra “Pasta di sale”. Il risultato è un immaginifico miscuglio di robot, giganteschi mosconi, spogliarelliste, lapislazzuli, invasioni di extraterrestri e luna park.
Vanni Cuoghi, Daniele Girardi e Casey Ruble espongono alla galleria San Salvatore nella mostra “Mille e un mondo”, che si propone di condurre il pubblico in un viaggio immaginifico attraverso il fumetto e l’illustrazione che risulterà al tempo stesso spudorato e fiabesco, delicato e potente, naturalistico e allucinato.
L’artista bolognese Adriano Persiani espone alla galleria Studio Vetusta, a cura di Patrizia Silingardi e Matteo Serri, nella mostra “Paraître (la rêverie)”, mostra di oggetti concepiti per intero dal lavoro onirico inconscio, di cui conservano il carattere instabile e aleatorio, favorendo i tracciati evocativi e inquieti della fantasticheria.
Il musicista Gennaro Rino Becchimanzi e l’artista Paola Setti, con lo pseudonimo di Nervo&Tes propongono all’Open space Arx, a cura di Francesca Baldoni e Stefano Taddei, la videoinstallazione “Like a bag”, legata all’idea di borsa-feticcio come bagaglio interiore della donna, che sarà realizzata anche come performance: una donna (l’artista) verrà sommersa dall'identità iconografica di altre donne (le passanti) che le getteranno addosso la propria borsa.
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