Il 4 agosto alle 21.30, un monologo intenso sulla vita in periferia e la formazione del sè
Una storia che parte dai condomini della cintura torinese nel secondo dopoguerra dove immigrazione e mescolanza dei dialetti erano un preludio all’Italia di oggi. Laura Curino parte da qui per raccontare la sua “Passione”, monologo in scena al Giardino Ducale all’interno della rassegna “Voci e Suoni della Sera” il 4 agosto alle 21.30. Lo spettacolo è scritto e interpretato dalla stessa attrice con la regia di Roberto Tarasco.
“Ho scritto ̀Passioné sulla strada, viaggiando per l’Europa a raccontare storie di casa in casa” racconta l’attrice “l’ho scritto per gran parte a memoria, ritrovando la nostalgia, nonostante tutto, del luogo da cui ero partita: una città disastrata dove da vent’anni non nascono più bambini, la città dove fui gettata, bambina recalcitrante e inquieta, che spese gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza a escogitare piani di fuga”. Lo spettacolo parla della realtà dei condomini della cintura torinese dove è nata la Curino, ma anche della scoperta del teatro e del progressivo raffinamento e della sua vocazione. Il primo significato di “Passione” è quello dell’amore per la recitazione, una passione che è diventata anche la via di salvezza, per la protagonista, dalla catastrofe umana che è l’oggettivo contesto in cui si muove.
Passione è anche il doloroso percorso, attraverso un itinerario delineato con lucidità, dalla comunità alla solitudine, dall’essere come gli altri e tra gli altri, alla scoperta che gli altri non esistono genericamente ma che sono tante persone diverse. La loro follia, i loro sentimenti, le ambizioni di ciascuno costringono progressivamente a scavarsi addosso un’identità che non può più venire scambiata con quella di un altro. E’ insomma il racconto di una formazione del sé, dello scoprirsi con gli anni consegnati a un destino che si era appena intravisto all’inizio della vita. “Sono tutte donne quelle che compaiono in questa storia” continua Laura Curino “altre storie potrei raccontare, fatte di bambini, di cantanti, di matti o di osti, o di inventori. Ma questa volta sono le donne, fide madri sostitute, balie, amanti materne, sorelle maggiori, quelle in cui la maternità non si crea col sangue e si sposa con la passione. Sono loro che insegnano, anche senza saperlo, la passione alla bambina protagonista del racconto. Maestre nell’arte di far crescere, ognuna in misura diversa, ma anche soltanto portandola per la prima volta, “a teatro” la fanno smettere di perdere tempo ad odiare. Le insegnano che certo, non si può far a meno di essere nati da qualche parte, ma si nasce proprio per andare dove si vuole, con chi si vuole”.
Gli spettacoli sono ad ingresso gratuito. La rassegna “Voci e Suoni della Sera” è promossa dal Comune di Modena, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ed è organizzata da Emilia Romagna Teatro Fondazione. Per informazioni è possibile collegarsi al sito web di Ert (www.emiliaromagnateatro.com).
“Ho scritto ̀Passioné sulla strada, viaggiando per l’Europa a raccontare storie di casa in casa” racconta l’attrice “l’ho scritto per gran parte a memoria, ritrovando la nostalgia, nonostante tutto, del luogo da cui ero partita: una città disastrata dove da vent’anni non nascono più bambini, la città dove fui gettata, bambina recalcitrante e inquieta, che spese gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza a escogitare piani di fuga”. Lo spettacolo parla della realtà dei condomini della cintura torinese dove è nata la Curino, ma anche della scoperta del teatro e del progressivo raffinamento e della sua vocazione. Il primo significato di “Passione” è quello dell’amore per la recitazione, una passione che è diventata anche la via di salvezza, per la protagonista, dalla catastrofe umana che è l’oggettivo contesto in cui si muove.
Passione è anche il doloroso percorso, attraverso un itinerario delineato con lucidità, dalla comunità alla solitudine, dall’essere come gli altri e tra gli altri, alla scoperta che gli altri non esistono genericamente ma che sono tante persone diverse. La loro follia, i loro sentimenti, le ambizioni di ciascuno costringono progressivamente a scavarsi addosso un’identità che non può più venire scambiata con quella di un altro. E’ insomma il racconto di una formazione del sé, dello scoprirsi con gli anni consegnati a un destino che si era appena intravisto all’inizio della vita. “Sono tutte donne quelle che compaiono in questa storia” continua Laura Curino “altre storie potrei raccontare, fatte di bambini, di cantanti, di matti o di osti, o di inventori. Ma questa volta sono le donne, fide madri sostitute, balie, amanti materne, sorelle maggiori, quelle in cui la maternità non si crea col sangue e si sposa con la passione. Sono loro che insegnano, anche senza saperlo, la passione alla bambina protagonista del racconto. Maestre nell’arte di far crescere, ognuna in misura diversa, ma anche soltanto portandola per la prima volta, “a teatro” la fanno smettere di perdere tempo ad odiare. Le insegnano che certo, non si può far a meno di essere nati da qualche parte, ma si nasce proprio per andare dove si vuole, con chi si vuole”.
Gli spettacoli sono ad ingresso gratuito. La rassegna “Voci e Suoni della Sera” è promossa dal Comune di Modena, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ed è organizzata da Emilia Romagna Teatro Fondazione. Per informazioni è possibile collegarsi al sito web di Ert (www.emiliaromagnateatro.com).
Azioni sul documento