Ridotti i componenti del cda. Potrà lavorare anche per non consorziati rispettando il principio della mutualità prevalente
Lo statuto di Modena Amore Mio è stato modificato. Il Consiglio comunale di Modena ha infatti approvato le variazioni con la sola astensione di An – Pdl e Fi – Pdl e dei Popolari Liberali. “Le modifiche proposte – ha affermato Stefano Prampolini, assessore alle Attività produttive, durante la sua presentazione – sono finalizzate anche a ridurre i costi di gestione, semplificare il processo di approvazione delle decisioni da parte del Consiglio di Amministrazione e agevolare l’organizzazione delle attività e degli eventi programmati e perseguono pienamente gli obiettivi prefissati dalla società”. L’assessore ha spiegato che lo scorso 29 maggio anche le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato hanno concordato sulla necessità di modifica dello statuto, sottoscrivendo un Protocollo di intesa. “La società in questi anni – ha aggiunto – ha perseguito un riposizionamento strategico e organizzativo teso ad incrementare l’efficacia delle politiche di promozione, raggiungendo già nel 2007, in termini di efficacia dei programmi e dei progetti realizzati, un considerevole aumento dei soci”. Tra le modifiche previste, oltre alla riduzione dei componenti del Consiglio di Amministrazione anche quella che consentirà alla società di svolgere la propria attività anche nei confronti di terzi non consorziati “prestando loro servizi a fronte dei quali emetterà regolare documentazione fiscale ed includendoli all’interno di progetti di valorizzazione commerciale e territoriale, sempre rispettando il principio della mutualità prevalente”.
Unico intervento in Consiglio è stato quello di Sergio Celloni, dei Popolari Liberali, che si è dichiarato favorevole “a un ridimensionamento dell’associazione anche per una questione di costi. Lo spirito di mirare a un maggiore sviluppo del centro storico è giusto, è positiva la volontà di creare un sistema commerciale. Ma in questi anni la società non ha fatto un gran che, e non c’è stata la capacità o volontà di creare quel trait d’union tra attori del centro storico e rappresentanti delle associazioni. Spero che l’associazione rivisitata abbia le caratteristiche giuste per svolgere il ruolo di elemento propositivo”.
L’assessore Prampolini nella sua replica ha sottolineato che già “nei primi mesi del 2007 c’è stato un riassetto organizzativo che ha portato al nuovo cda. Sono state messe in campo diverse azioni: dalla presentazione di un nuovo piano strategico alla predisposizione di attività di co-marketing, alla ricerca di sponsor che mettano la società nelle condizioni di raggiungere un’autonomia finanziaria”. A un anno dalla nuova gestione, ha concluso l’assessore, “i risultati raggiunti sono soddisfacenti, soprattutto riguardo due obiettivi: l’accrescimento di oltre il 50% dei soci (dai 105 del 2006 si è passati ai 149 del 2007, e ad oggi ai 172 del 2008) e la creazione di nuovo clima all’interno della società, dimostrato dal protocollo d’intesa siglato tra le associazioni di categoria e il Comune per la definizione delle modifiche”.
Unico intervento in Consiglio è stato quello di Sergio Celloni, dei Popolari Liberali, che si è dichiarato favorevole “a un ridimensionamento dell’associazione anche per una questione di costi. Lo spirito di mirare a un maggiore sviluppo del centro storico è giusto, è positiva la volontà di creare un sistema commerciale. Ma in questi anni la società non ha fatto un gran che, e non c’è stata la capacità o volontà di creare quel trait d’union tra attori del centro storico e rappresentanti delle associazioni. Spero che l’associazione rivisitata abbia le caratteristiche giuste per svolgere il ruolo di elemento propositivo”.
L’assessore Prampolini nella sua replica ha sottolineato che già “nei primi mesi del 2007 c’è stato un riassetto organizzativo che ha portato al nuovo cda. Sono state messe in campo diverse azioni: dalla presentazione di un nuovo piano strategico alla predisposizione di attività di co-marketing, alla ricerca di sponsor che mettano la società nelle condizioni di raggiungere un’autonomia finanziaria”. A un anno dalla nuova gestione, ha concluso l’assessore, “i risultati raggiunti sono soddisfacenti, soprattutto riguardo due obiettivi: l’accrescimento di oltre il 50% dei soci (dai 105 del 2006 si è passati ai 149 del 2007, e ad oggi ai 172 del 2008) e la creazione di nuovo clima all’interno della società, dimostrato dal protocollo d’intesa siglato tra le associazioni di categoria e il Comune per la definizione delle modifiche”.
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