08/07/2008

FATTI DEL BAROZZI, CONDANNA DEL SINDACO PIGHI

Il primo cittadino ha risposto in Consiglio all'interrogazione di Leoni (Fi)
“I fatti del Barozzi vanno giudicati negativamente: è stata una grave azione di disturbo nei confronti di una legittima iniziativa di una etnia radicata da decenni a Modena. Di tutto si sta occupando la Procura”. E’ la risposta del sindaco di Modena Giorgio Pighi in Consiglio comunale all’interrogazione del consigliere di Fi Andrea Leoni “Aggressioni alle persone e danneggiamento Aula Magna del Barozzi da parte di un gruppo di extracomunitari durante la festa della comunità tunisina”.
Il primo cittadino nella sua risposta ha riepilogato i fatti dello scorso 29 marzo e illustrato lo stato dell’arte. E’ poi sceso nel dettaglio dei quesiti sul tema della clandestinità: “Nell’ordinamento attuale comporta l’espulsione, ma dell’efficacia degli strumenti abbiamo già parlato e sono convinto che è bene che il Parlamento torni a discutere su questo. L’attuale legge in vigore è inefficace per ciò che riguarda il rapporto tra il lavoro nero e la clandestinità”. Il sindaco ha però aggiunto che “non sapendo quanti fossero i clandestini coinvolti nell’accaduto “la domanda sulle azioni contro i clandestini non si inserisce a pieno nell’oggetto dell’interrogazione”.
Nel dettaglio, il consigliere azzurro aveva anche chiesto “se corrisponda al vero, che per fronteggiare le 30 o più persone che hanno sfasciato l’aula Magna del Barozzi, oltre che a minacciare la vita dei presenti, erano presenti solamente una decina tra agenti della Polizia di Stato e della Polizia Municipale, e non intervenivano perché in minoranza”.
“La Polizia municipale normalmente non fa servizio di presidio di ordine pubblico. Quella sera è stata chiamata ed è intervenuta, dopo di che è stata effettuata una chiamata al 113 e la pattuglia è stata raggiunta da altre due, anche con l’intervento di motociclisti. Il controllo di aggregazioni di questo tipo – ha concluso il primo cittadino – appartiene alla Questura che organizza con questo obiettivo i propri turni”.
Il consigliere Leoni si è dichiarato solo parzialmente soddisfatto dalla risposta del sindaco: “Gli organizzatori della festa stessi ci chiedevano di fare differenziazione tra coloro che sono qua da tempo e i clandestini che si sono lasciati andare a questi fatti. Per me la clandestinità va perseguita indipendentemente dal legame al lavoro nero”.

Azioni sul documento