Sono in funzione da alcuni giorni sotto il cavalcavia Mazzoni e all'incrocio Raiter-Piave. Si sviluppa e si perfeziona il sistema di video-sorveglianza sul territorio
Sono entrate in azione nei giorni scorsi le due nuove telecamere installate nella zona tempio-stazione, intervento attuato anche in conseguenza delle problematiche specifiche che si sono manifestate nel quartiere. Sono state collocate sotto il cavalcavia Mazzoni e all’incrocio tra via Piave e viale Reiter.
A breve entrerà in funzione una nuova telecamera anche in p.le Setti (parcheggio del cimitero di S.Cataldo), nell’ambito delle azioni di qualificazione che saranno realizzate nell’area e, più in generale, del progetto di riqualificazione concordato con le Circoscrizioni cittadine.
Prosegue, quindi, l’azione di implementazione, ma soprattutto di miglioramento funzionale complessivo, del sistema di video-sorveglianza attivo sul territorio comunale dal luglio del 2003.
Il sistema nasce come programma specifico del più complessivo progetto di riqualificazione urbana della fascia ferroviaria, avviato dal Comune di Modena nel 2002 e finanziato in parte dalla Regione Emilia Romagna.
All’inizio il sistema era composto da 42 telecamere, il cui posizionamento, nelle aree considerate maggiormente a rischio, era stato definito da un gruppo di lavoro composto da funzionari del Comune (Gabinetto del Sindaco “ufficio sicurezza” e Polizia Municipale), Questura e Arma dei Carabinieri.
Nel tempo e in base a richieste di sorveglianza anche di altre aree sensibili, come ad esempio il Duomo, il sistema urbano di video-sorveglianza è stato progressivamente esteso. Attualmente è composto da 68 telecamere di cui 55 di tipo “brandeggiabile”, possono cioè essere controllate a distanza, sia nella direzionalità che nello zoom, 7 di queste, inoltre, sono wireless con collegamento radio. Altre 20 telecamere, inoltre, sono state installate sui filobus.
Le immagini sono visibili dal vivo, 24 ore su 24, all’interno delle sale operative di Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Municipale, mentre una quarta centrale di controllo è stata allestita allo stadio Braglia nell’ambito delle misure specifiche per la sicurezza relativa agli avvenimenti sportivi. La registrazione delle immagini avviene invece all’interno di un centro di gestione (il Ced del Comune di Modena) che registra, conserva e cancella le immagini dopo il tempo previsto.
La gestione tecnica del sistema è affidata al Comune di Modena che provvede alla manutenzione ordinaria e straordinaria, agli interventi per migliorare la visibilità delle telecamere -in particolar modo per quanto concerne gli interventi sul verde- e ai sopralluoghi finalizzati all’installazione di nuovi strumenti.
Il costo dell’investimento finora sostenuto, completamente a carico del Comune di Modena, è di circa 1.300.000 €. A questo si aggiungono i costi della manutenzione e del canone della rete che ammontano a circa 170.000 € annui.
Periodicamente il gruppo di lavoro (Comune, Polizia Municipale. Polizia di Stato e Carabinieri) viene riconvocato per affrontare eventuali problematiche o per discutere il posizionamento delle telecamere in relazione alla mutazione dei fenomeni che si sviluppano sul territorio.
Sul piano tecnico, le telecamere, anche se in parte attive dal 2003, sono di ottima qualità e vengono gestite da un software molto avanzato, che consente una serie di programmazioni intelligenti. E’ proprio l’aumento ed il perfezionamento dell’utilizzo di queste funzioni a rappresentare il principale programma di sviluppo del sistema, in modo da renderlo più efficiente ed efficace, facilitandone l’impiego ed il controllo da parte della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine.
Il trattamento dei dati è realizzato in maniera conforme a quanto previsto dal decreto legislativo 30 giugno 2003 n° 196 (codice in materia di protezione dei dati personali) e dal successivo “Provvedimento generale sulla video-sorveglianza“ del 29 aprile 2004. Anche per quanto concerne l’informazione ai cittadini, le aree video-sorvegliate sono indicate da appositi cartelli.
Le caratteristiche dell’impianto, le finalità dello strumento, le modalità di registrazione, le modalità di accesso ai dati, i responsabili del trattamento dei dati e le procedure per l’accesso alle informazioni registrate, sono state definite all’interno di del Protocollo firmato il 2 marzo 2006 dal Sindaco e dal Prefetto al termine di un primo periodo di sperimentazione.
A breve entrerà in funzione una nuova telecamera anche in p.le Setti (parcheggio del cimitero di S.Cataldo), nell’ambito delle azioni di qualificazione che saranno realizzate nell’area e, più in generale, del progetto di riqualificazione concordato con le Circoscrizioni cittadine.
Prosegue, quindi, l’azione di implementazione, ma soprattutto di miglioramento funzionale complessivo, del sistema di video-sorveglianza attivo sul territorio comunale dal luglio del 2003.
Il sistema nasce come programma specifico del più complessivo progetto di riqualificazione urbana della fascia ferroviaria, avviato dal Comune di Modena nel 2002 e finanziato in parte dalla Regione Emilia Romagna.
All’inizio il sistema era composto da 42 telecamere, il cui posizionamento, nelle aree considerate maggiormente a rischio, era stato definito da un gruppo di lavoro composto da funzionari del Comune (Gabinetto del Sindaco “ufficio sicurezza” e Polizia Municipale), Questura e Arma dei Carabinieri.
Nel tempo e in base a richieste di sorveglianza anche di altre aree sensibili, come ad esempio il Duomo, il sistema urbano di video-sorveglianza è stato progressivamente esteso. Attualmente è composto da 68 telecamere di cui 55 di tipo “brandeggiabile”, possono cioè essere controllate a distanza, sia nella direzionalità che nello zoom, 7 di queste, inoltre, sono wireless con collegamento radio. Altre 20 telecamere, inoltre, sono state installate sui filobus.
Le immagini sono visibili dal vivo, 24 ore su 24, all’interno delle sale operative di Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Municipale, mentre una quarta centrale di controllo è stata allestita allo stadio Braglia nell’ambito delle misure specifiche per la sicurezza relativa agli avvenimenti sportivi. La registrazione delle immagini avviene invece all’interno di un centro di gestione (il Ced del Comune di Modena) che registra, conserva e cancella le immagini dopo il tempo previsto.
La gestione tecnica del sistema è affidata al Comune di Modena che provvede alla manutenzione ordinaria e straordinaria, agli interventi per migliorare la visibilità delle telecamere -in particolar modo per quanto concerne gli interventi sul verde- e ai sopralluoghi finalizzati all’installazione di nuovi strumenti.
Il costo dell’investimento finora sostenuto, completamente a carico del Comune di Modena, è di circa 1.300.000 €. A questo si aggiungono i costi della manutenzione e del canone della rete che ammontano a circa 170.000 € annui.
Periodicamente il gruppo di lavoro (Comune, Polizia Municipale. Polizia di Stato e Carabinieri) viene riconvocato per affrontare eventuali problematiche o per discutere il posizionamento delle telecamere in relazione alla mutazione dei fenomeni che si sviluppano sul territorio.
Sul piano tecnico, le telecamere, anche se in parte attive dal 2003, sono di ottima qualità e vengono gestite da un software molto avanzato, che consente una serie di programmazioni intelligenti. E’ proprio l’aumento ed il perfezionamento dell’utilizzo di queste funzioni a rappresentare il principale programma di sviluppo del sistema, in modo da renderlo più efficiente ed efficace, facilitandone l’impiego ed il controllo da parte della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine.
Il trattamento dei dati è realizzato in maniera conforme a quanto previsto dal decreto legislativo 30 giugno 2003 n° 196 (codice in materia di protezione dei dati personali) e dal successivo “Provvedimento generale sulla video-sorveglianza“ del 29 aprile 2004. Anche per quanto concerne l’informazione ai cittadini, le aree video-sorvegliate sono indicate da appositi cartelli.
Le caratteristiche dell’impianto, le finalità dello strumento, le modalità di registrazione, le modalità di accesso ai dati, i responsabili del trattamento dei dati e le procedure per l’accesso alle informazioni registrate, sono state definite all’interno di del Protocollo firmato il 2 marzo 2006 dal Sindaco e dal Prefetto al termine di un primo periodo di sperimentazione.
Azioni sul documento