Giovedì 29 maggio alle 18.30 tornerà al Museo muratoriano di Modena assieme a otto sedie del Seicento in legno e cuoio provenienti dal guardaroba ducale.
Una settecentesca poltrona da scrittoio appartenuta al padre della storiografia italiana Ludovico Antonio Muratori e otto sedie seicentesche di legno e cuoio, provenienti dal guardaroba ducale e poi confluite nel patrimonio del Comune di Modena, sono state da poco restaurate e giovedì 29 maggio alle 18.30 torneranno nella sede del Museo Muratoriano, in via Pomposa 1, per essere presentate al pubblico.
All’incontro parteciperanno Francesca Piccinini, direttrice del Museo civico d’arte, Angelo Spaggiari, presidente della Deputazione di storia patria, Fabio Marri, presidente del Centro studi muratoriani, e Pierpaolo Bonacini, segretario della Deputazione di storia patria.
Finanziato dal Rotary Club Modena, il restauro è il primo concreto intervento di recupero degli arredi storici del Museo, ospitato nell'Aedes Muratoriana, di proprietà comunale, che comprende anche la Confraternita di san Sebastiano, la Deputazione, il Centro Studi Muratori e la chiesa di santa Maria Pomposa. Nel suo complesso, l'Aedes Muratoriana costituisce uno degli isolati più caratteristici e suggestivi nel cuore di Modena ed è l'unica casa-museo esistente in città, aperta al pubblico da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19.30, il sabato e la domenica su appuntamento (telefono e fax 059 241104, ingresso gratuito).
La dimora di Ludovico Antonio Muratori (Vignola 1672 - Modena 1750), accanto la chiesa di santa Maria Pomposa di cui lo studioso fu parroco dal 1716 sino alla morte, ospita arredi e oggetti legati ai suoi studi e alla sua attività di intellettuale e di ecclesiastico.
Laureatosi in Diritto canonico e civile nel 1694, ordinato sacerdote nel 1695, Muratori fu conservatore della Biblioteca Ambrosiana di Milano dal 1695 al 1700; quindi, rientrato a Modena, fu archivista e bibliotecario dei duchi d'Este. Straordinaria la sua produzione di filosofia, letteratura, diritto e soprattutto storia. Nei dodici volumi degli “Annali” delinea il profilo storico dell'Italia, tanto da essere definito "padre della storiografia italiana", mentre con i “Rerum Italicarum Scriptores” fonda la moderna metodologia della ricerca storica, basata sullo studio delle fonti documentarie. L'imponente opera muratoriana è raccolta nelle librerie alle pareti della casa, che custodisce gli arredi originali: l'inginocchiatoio e il Crocefisso, la poltrona appena restaurata, lo scrittoio con la penna e il calamaio. Ne emerge una dimensione di studio fisicamente appartata, ma in realtà immersa nella cultura europea dell’epoca, come dimostrano i rapporti epistolari che Muratori intrattenne con oltre 2 mila corrispondenti, fra cui scienziati e filosofi come Newton, Leibnitz e gli illuministi.
L'iconografia muratoriana è documentata da una serie di dipinti e di busti, oltre che dalla serie completa delle medaglie coniate in onore del grande studioso; mentre un nucleo di quadri e incisioni riproduce vedute e scorci dell'Aedes e di altri luoghi legati alla sua biografia. Infine, il fonte battesimale e il registro autografo dei battesimi testimoniano la sua opera sacerdotale e caritativa. La camera da letto conserva ancora la grata che consentiva a Muratori di affacciarsi sulla chiesa adiacente.
All’incontro parteciperanno Francesca Piccinini, direttrice del Museo civico d’arte, Angelo Spaggiari, presidente della Deputazione di storia patria, Fabio Marri, presidente del Centro studi muratoriani, e Pierpaolo Bonacini, segretario della Deputazione di storia patria.
Finanziato dal Rotary Club Modena, il restauro è il primo concreto intervento di recupero degli arredi storici del Museo, ospitato nell'Aedes Muratoriana, di proprietà comunale, che comprende anche la Confraternita di san Sebastiano, la Deputazione, il Centro Studi Muratori e la chiesa di santa Maria Pomposa. Nel suo complesso, l'Aedes Muratoriana costituisce uno degli isolati più caratteristici e suggestivi nel cuore di Modena ed è l'unica casa-museo esistente in città, aperta al pubblico da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19.30, il sabato e la domenica su appuntamento (telefono e fax 059 241104, ingresso gratuito).
La dimora di Ludovico Antonio Muratori (Vignola 1672 - Modena 1750), accanto la chiesa di santa Maria Pomposa di cui lo studioso fu parroco dal 1716 sino alla morte, ospita arredi e oggetti legati ai suoi studi e alla sua attività di intellettuale e di ecclesiastico.
Laureatosi in Diritto canonico e civile nel 1694, ordinato sacerdote nel 1695, Muratori fu conservatore della Biblioteca Ambrosiana di Milano dal 1695 al 1700; quindi, rientrato a Modena, fu archivista e bibliotecario dei duchi d'Este. Straordinaria la sua produzione di filosofia, letteratura, diritto e soprattutto storia. Nei dodici volumi degli “Annali” delinea il profilo storico dell'Italia, tanto da essere definito "padre della storiografia italiana", mentre con i “Rerum Italicarum Scriptores” fonda la moderna metodologia della ricerca storica, basata sullo studio delle fonti documentarie. L'imponente opera muratoriana è raccolta nelle librerie alle pareti della casa, che custodisce gli arredi originali: l'inginocchiatoio e il Crocefisso, la poltrona appena restaurata, lo scrittoio con la penna e il calamaio. Ne emerge una dimensione di studio fisicamente appartata, ma in realtà immersa nella cultura europea dell’epoca, come dimostrano i rapporti epistolari che Muratori intrattenne con oltre 2 mila corrispondenti, fra cui scienziati e filosofi come Newton, Leibnitz e gli illuministi.
L'iconografia muratoriana è documentata da una serie di dipinti e di busti, oltre che dalla serie completa delle medaglie coniate in onore del grande studioso; mentre un nucleo di quadri e incisioni riproduce vedute e scorci dell'Aedes e di altri luoghi legati alla sua biografia. Infine, il fonte battesimale e il registro autografo dei battesimi testimoniano la sua opera sacerdotale e caritativa. La camera da letto conserva ancora la grata che consentiva a Muratori di affacciarsi sulla chiesa adiacente.
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