07/05/2008

MODENA ESPOSIZIONI DIVENTA MODENAFIERE E CAMBIA FACCIA

Approvata in Consiglio comunale la delibera che rinnova la concessione per l'uso del quartiere fieristico, ridefinisce l'assetto societario e dà l'ok al nuovo Protocollo
Il Comune di Modena rinnova la concessione per l’uso del quartiere fieristico a Modena Esposizioni, ridefinisce l’assetto societario, e dà l’ok al nuovo Protocollo d’intesa tra Fiere di Bologna, socio di maggioranza, e gli azionisti modenesi, che definisce il piano di sviluppo dell’attività della società e l’impegno dei soci. E’ stata, infatti, approvata in Consiglio comunale la delibera presentata dall’assessore all’Innovazione e promozione del sistema locale Roberto Guerzoni, con il voto favorevole della maggioranza e del gruppo indipendente, contrario di Fi - Pdl e Modena a colori e con l’astensione di An - Pdl.
Modena Esposizioni prenderà il nome ModenaFiere e vedrà una crescita del capitale pari a 1 milione 500 mila euro, di cui 765 mila a carico di Fiere di Bologna, come quota parte, pari al 51%, e i rimanenti 735 mila a carico dei soci modenesi. Si andrà, inoltre, al superamento dell’attuale composizione societaria ai piedi della Ghirlandina: finora la compagine modenese era rappresentata da Promo, con il 44% delle quote e dal Comune di Modena per un restante 5%. “L’obiettivo – spiega l’assessore Guerzoni – è quello di accorciare la catena delle partecipazioni facendo sì che i tre enti che compongono la compagine di Promo, (Camera di Commercio, Provincia e Comune), siano direttamente i soci di Modena Esposizioni”. Promo, quindi, arriva ad azzerare progressivamente la propria presenza, mentre i tre enti assumono una partecipazione paritaria del 14,6%. “Il versamento della quota avviene per Comune e Provincia in 5 rate annue” prosegue Guerzoni. “Dal punto di vista finanziario per gli enti modenesi questo aumento di capitale corrisponde al superamento della quota annuale di 150 mila euro prevista dai precedenti accordi, spostando l’intervento dalla gestione e dalla spesa corrente alla parte capitale e alla spesa per investimenti. Rimane aperta la disponibilità ad allargare ad ulteriori nuovi soci, qualora vi siano, anche privati”.
La scommessa, per l’assessore, è quella di individuare per Fiere di Modena uno spazio di mercato che pur partendo dal dato oggettivo degli spazi esistenti (Modena con i suoi 20 mila metri quadrati si colloca nella terza fascia delle superfici fieristiche) che non consentono a Modena di porsi in competizione con le grandi strutture, possa però individuare possibilità di crescita e di affermazione. Secondo Guerzoni “per Modena essere in rete, dentro un sistema come quello di Bologna Fiere è una condizione di opportunità in un mercato sempre più competitivo per grandi aree e territori. Pensare che Modena possa da sola non solo realizzare uno sviluppo di qualità di nuove iniziative, ma anche solo mantenere l’esistente, mi pare non realistico e privo di possibilità concrete”.
Il protocollo prevede possibili iniziative di supporto e sviluppo delle rassegne e iniziative attualmente organizzate; la crescita congiunta di manifestazioni e nuovi eventi; la partecipazione della Società alle iniziative di internazionalizzazione del sistema fieristico regionale; iniziative a favore dello sviluppo del territorio e del comprensorio industriale ed economico modenese, come la promozione di iniziative all’estero; l’organizzazione di eventi dedicati a espositori e visitatori esteri durante le manifestazioni sul territorio regionale; l’eventuale sviluppo di attività per il turismo business sul territorio modenese. “In particolare – spiega l’assessore – si prevede un impegno concreto perché la Società studi e verifichi le condizioni per l’acquisizione di nuove manifestazioni fieristiche e di nuovi marchi mantenendo a Modena lo svolgimento delle relative manifestazioni e prevedendo anche un equo indennizzo nel caso vengano trasferite”.
Per ciò che riguarda la concessione, che ha durata decennale, poi, “si prevede la definizione di rapporti anche per le aree destinate a parcheggi, viabilità e servizi – ha spiegato l’assessore – si procede ad una quantificazione del corrispettivo del canone che viene fissato in 360 mila euro all’anno di cui almeno 300 mila di manutenzione straordinaria; vengono compresi tra gli oneri gestionali quelli del sistema di pannelli fotovoltaici; e si definiscono le modalità di controllo e di rendiconto da parte dell’ente”.

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