09/05/2008

IL CONSIGLIO ESPRIME SOLIDARIETA' A PIGHI PER LE MINACCE

Impegno contro la criminalità organizzata e Consiglio ad hoc in presenza del Prefetto
Un voto unanime di solidarietà è uscito dal Consiglio comunale di Modena per il sindaco Giorgio Pighi, che nelle scorse settimane è stato vittima di minacce e scritte intimidatorie comparse in alcuni punti della città. Tutti i consiglieri hanno, infatti, presentato e votato di comune accordo l’ordine del giorno volto a respingere ogni forma di intimidazione e di attacco contro chi quotidianamente opera per garantire la sicurezza dei cittadini e ad esprimere il proprio sostegno al primo cittadino.
Prima dell’apertura del dibattito sulla criminalità sono stati presentati anche altri due ordini del giorno. Uno, con lo stesso sindaco primo firmatario, si è posto l’obiettivo di rinnovare l’impegno della città contro la criminalità, ed è stato approvato con voto favorevole della maggioranza e del gruppo indipendente e contrario di An – Pdl, Fi – Pdl e Modena a Colori. L’altro, respinto con il voto contrario dei partiti di maggioranza e del consigliere indipendente Achille Caropreso, e con l’astensione di Modena a Colori, è stato presentato in corso di seduta dai consiglieri di Fi – Pdl e An – Pdl e verteva sul “grave stato di insicurezza in cui versa la città di Modena”, chiedendo un Consiglio tematico alla presenza del Prefetto di Modena. Il consigliere di Modena a Colori Baldo Flori ha, poi, argomentato un’interrogazione dichiarando che ha “come obiettivo la provocazione, così da realizzare un Consiglio comunale aperto che affronti, in una ottica a 360 gradi, e con la presenza anche dei Comitati, il fenomeno della grande criminalità, problema spesso rimasto in ombra rispetto a quello della microcriminalità diffusa”. Questo Consiglio, per Flori, dovrebbe essere “un’occasione per misurare il livello dell’accordo e sviluppare un rapporto di squadra tra Forze dell’ordine, Istituzioni e società civile, con un impegno bipartisan con l’obiettivo di arrivare a portare a casa anche il rafforzamento forze dell’ordine”.
Mantenere stretti contatti con Prefettura e Forze dell’ordine, proseguire l’attività d’ispezione e verifica nei cantieri edili da parte del nucleo della Polizia municipale, valutare la possibilità di estendere gli impegni previsti dal protocollo sugli appalti pubblici anche a quelli privati. E ancora contrastare l’evasione fiscale nella compravendita degli immobili, nell’esecuzione di lavori di ristrutturazione e nuova edificazione, e nell’attività dei cantieri edili, continuare a monitorare le attività edilizie con particolare riguardo ai soggetti imprenditoriali che agiscono all’interno dei cantieri, e riferire in Consiglio comunale, alla presenza del Prefetto, sull’attività svolta dal gruppo di lavoro previsto nel Patto per Modena sicura, con particolare riguardo ai temi della criminalità organizzata. Questi gli impegni presi da sindaco e giunta con l’approvazione dell’odg della maggioranza. Durante la presentazione il sindaco ha colto l’occasione per esprimere, a nome del Consiglio, un sentito apprezzamento “per l’esito delle brillanti indagini condotte dai Carabinieri e dalle altre Forze dell’ordine che hanno consentito di smascherare alcune zone cieche di tali losche attività, in particolare per avere assicurato alla giustizia gli affiliati all’organizzazione criminale del clan dei Casalesi attive nel campo dell’edilizia”.
Il Comune, ha spiegato Pighi rispondendo all’interrogazione, nel 2005 ha coordinato insieme alla Provincia, e in collaborazione con gli altri Comuni del territorio, Federconsumatori Modena e Adiconsum Modena, il progetto di istituire una rete provinciale per il monitoraggio e la prevenzione della criminalità economica. “C’è bisogno di un lavoro che coinvolga anche le altre associazioni presenti sul territorio – ha affermato il sindaco – e di lavorare a fianco delle imprese per far capire le insidie presenti, perché c’è il rischio che l’imprenditore si accorga troppo tardi del suo essersi inserito in situazioni di una certa pericolosità. Ritengo, quindi, sia giusto fare una discussione a tutto campo, ma credo sia meglio procedere per passi specifici, nell’ultimo punto dell’odg che abbiamo presentato si prevede di riferire in Consiglio invitando il Prefetto”.
Nel suo intervento il consigliere indipendente Achille Caropreso ha definito la criminalità come “una piovra che lentamente prende le società, le ditte, i personaggi del mondo economico lasciandoli, poi, nella disperazione e con grossi problemi giudiziari per le aziende”. Secondo Caropreso va rafforzato il “lavoro di intelligence. Perché il beneficio che può derivare dal rafforzamento delle forze dell’ordine è assimilabile all’aspirina. A lungo andare quello che conta è lavoro di intelligence e la certezza della pena”.
“Mi aspetto che ognuno faccia la propria parte – afferma il consigliere del Pd Teodoro Vetrugno – alle forze dell’ordine il presidio, e a sindacati e istituzioni la costruzione del clima di contrasto, per far capire a queste organizzazioni che qui per loro non c’è spazio”. Il consigliere, nel suo intervento, ha anche invitato il Consiglio a evitare formalismi di fronte a temi di questa portata, facendo riferimento alla mancata accettazione dell’interrogazione che avrebbe voluto presentare. Immediata la risposta del presidente del Consiglio Ennio Cottafavi, che ha sottolineato come la sua interrogazione non fosse stata formulata nel modo giusto e che avrebbe potuto riformularla se lo avesse voluto.
Per Isabella Massamba di Sinistra Democratica “la criminalità organizzata agisce come un’impresa, ma utilizza la violenza o minaccia di utilizzarla. Per farlo ha necessità di stabilire rapporti con i rappresentanti delle istituzioni, si chiama corruzione. L’omertà è una delle cose che i cittadini imparano presto per difendersi”.
Per Ercole Toni del Pd “siamo in grado di sviluppare anticorpi contro questa malattia. Troppo spesso anche il nostro territorio è soggetto a queste azioni malavitose, paragonabili a un cancro. Se esiste un problema di sicurezza è perché non abbiamo presidiato a sufficienza il territorio, c’è stata una sottovalutazione del problema o chi doveva farlo era nell’incapacità di farlo”.
L’azione di prevenzione e contrasto c’è, secondo Enrico Artioli del Pd, “oltre al lavoro d’intelligence, le associazioni di categoria devono portare avanti un’azione comune su molti aspetti. Un’altra categoria che deve essere coinvolta sono i professionisti, i notai. I cittadini devono sapere che se mettono in vendita il proprio appartamento c’è il rischio che vada in mano ad associazioni malavitose”.
Un problema così complesso, per Paolo Ballestrazzi, “non può essere affrontato con gli strumenti ordinari dell’amministrazione. La classe politica ha la responsabilità primaria, per questo c’è la necessità di un consiglio a 360 gradi. Altrimenti si continua a dire che a Modena va tutto bene e la classe politica non governa il problema”.
Secondo Ivo Esposito di Fi – Pdl, “la malavita e l’antistato nasce dove lo stato è debole. A Modena non si ha il polso della reale situazione e la mancanza di sicurezza costituisce anche terreno fertile per certi tipi di infiltrazione. Per contrastarli non basterà un Consiglio monotematico, ma servirà un’azione forte e lunga”.
Bisogna “evitare di fare confusione – afferma Fausto Cigni del Pd – attaccare la maggioranza della città su questi argomenti mi pare peregrino. Occorre stare con le antenne molto alzate: si può fare un’operazione bipartisan per chiedere uniti un rafforzamento degli organici di vigili e forze dell’ordine, ma non tutto si risolve qui”.
Il consigliere Baldo Flori non si è ritenuto soddisfatto della risposta del sindaco. “Un’azione bipartisan ci può far fare un passo avanti nella richiesta di rafforzamento di forze dell’ordine” ha affermato, sottolineando l’importanza che “il Consiglio comunale aperto informi i cittadini sulla presenza di un fatto nuovo che ci pone l’interrogativo di cosa fare. E’ un fenomeno non limitato al settore edile, bisogna mettere sul campo tutti i diversi interlocutori”.
Per Antonio Maienza dei Popolari per il Centro sinistra “tutti lavoriamo perché Modena sappia reagire. Tali presenze vanno eliminate dal contesto civile e non bisogna togliere questa autorevolezza alle istituzioni. Non è solo ormai il target dell’edilizia, ma c’è la diversificazione delle attività commerciali ed economiche con cui queste organizzazioni hanno la possibilità di lavare i loro soldi sporchi. Ben venga il consiglio comunale aperto”.
“Non abbiamo nessuna sollecitazione da farci fare che riconosca un nostro ritardo” afferma Michele Andreana del Pd. “Il tema della criminalità si risolve agendo con le azioni che stiamo mettendo in atto. Qualche giorno fa si è deciso l’aumento della pianta organica dei vigili. Pochi mesi fa c’è stato il rinnovo del secondo protocollo degli appalti pubblici, che ha visto nettamente prevalere le aziende locali”.
Motivando il proprio odg, Andrea Leoni di Fi- Pdl ha affermato che “proprio perché la campagna elettorale è finita si è chiesto un Consiglio comunale sulla sicurezza anche per venire incontro all’amministrazione: noi vogliamo trovare tutte le risposte del caso e le possibili proposte per rispondere al problema. Siamo pronti a sederci attorno a un tavolo per vedere cosa c’è di più da fare. Non ci possono chiedere di votare un odg in cui si glorifica l’attività svolta, perché il sindaco fa sì e no, e male, qualcosa, in modo non sufficiente”.
“Se in un odg parliamo dell’attività dell’amministrazione non è per autoelogiarci ma perché dobbiamo rendere conto ai cittadini di quello che facciamo negli aspetti negativi e positivi” ha risposto il sindaco nel suo intervento conclusivo, durante il quale ha annunciato che verranno presto resi noti i dati sull’andamento della criminalità, “elementi di riflessione molto importanti per dimostrare che a determinate politiche sono seguite risposte che hanno dimostrato la validità delle scelte”. Il primo cittadino ha ribadito la necessità di un Consiglio comunale in cui si parli della confusione tra evasione fiscale e criminalità. Come del fatto che “accettare in un’azienda in difficoltà del denaro troppo a buon mercato non significa fare i propri interessi, ma entrare in un progetto criminale. Continuo ad essere convinto che la necessità della presenza dei comitati su un tema come la criminalità organizzata non è necessaria – prosegue Pighi – potranno essere presenti tra il pubblico”.

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