06/05/2008

FRIERI: "GLI UTILI HERA NON VANNO AL COMUNE MA AD HSST"

La risposta dell'assessore al Bilancio all'interrogazione di Flori (Modena a colori)



“Hera è una società privata, la cui assemblea dei soci ha ratificato pochi giorni fa la distribuzione dell’utile. Gli utili Hera non vanno al Comune di Modena, ma ad Hsst, società composta dai sindaci dei comuni della provincia di Modena. In ogni caso, non stiamo parlando di comuni come Brescia, con milioni di euro di utili derivanti dalle partecipazioni. Si tratta invece, nel nostro caso, di circa 400 mila euro”. Così l’assessore al Bilancio Francesco Raphael Frieri ha risposto, in Consiglio comunale, all’interrogazione di Baldo Flori (Modena a colori), intitolata “Perchè il Sindaco nega che ci sia un maggiore utile di 400.000 euro da Hera, smentendo il suo Assessore al Bilancio che aveva già proposto di destinare il “tesoretto” in più alla stabilizzazione dei precari?”.
Flori ha presentato l’istanza affermando: “Abbiamo chiamato questo utile tesoretto. In realtà pensiamo che sia proprio grasso che cola. In aggiunta agli equilibri finanziari previsti sono arrivate queste risorse in più, che mettono in luce il conflitto di interessi tra il Comune come azionista di Hera e il Comune come garante degli interessi generali della collettività. Vorremmo sapere come mai il Comune di Modena, che incamera tutti gli utili di Hera, e ne dispone liberamente come vuole, non potrebbe decidere di destinare parte di questi a ridurre gli aumenti delle tariffe a carico delle famiglie e delle imprese. Vorremmo inoltre sapere, in presenza di utili tanto rilevanti, arrivati a ben 9 milioni e passa di euro, perché il Comune che è un azionista di maggioranza non si batte perché Hera in partenza distribuisca meno utili , destinando più risorse alla copertura dei costi dei servizi, in modo che alla fine si abbiano tariffe meno elevate e minori aumenti a carico dei cittadini”.
L’assessore ha aggiunto: “è legittimo ipotizzare che fosse meglio ridurre le bollette piuttosto che aumentare gli utili. È un’osservazione che può essere giusta, ma non è questa la sede in cui discuterne. Hera è una società privata, molto più grande del Comune di Modena. Per il Comune di Modena non c’è alcun tesoretto e alcuna destinazione, per ora, prevista”.
Dante Mazzi di Forza Italia ha aggiunto: “dal dibattito che c’è stato sulla tariffa di igiene ambientale abbiamo appreso che c’è stato un utile. Abbiamo appreso che i maggiori utili Hera li ottiene dal settore ambientale: quello dove ci sono i soci che danno da lavorare ad Hera in regime di monopolio. In questo settore è facile fare i prezzi e avere degli utili maggiori”.
Il sindaco è intervenuto precisando che “per i Comuni, come Modena, che sono passati da tassa a tariffa, non c’è più un rapporto diretto con i cittadini nel definire l’importo che si paga per il servizio di gestione rifiuti”.
Baldo Flori ha replicato: “con Hera, le cose sono andate molto peggio di quello che pensavo. Credo ci fossero margini, nonostante la società sia privata, per operare scelte diverse. Secondo me, l’idea di destinare un’entrata straordinaria a una spesa ordinaria, come quella dei precari, è stata una proposta molto incauta. Quanto a Hera, la mano pubblica è o non è in maggioranza? E non è la maggioranza a prendere le decisioni per la società? È vero che ci sono tanti Comuni, in Hera. Ma credo che fosse possibile fare anche scelte diverse”.
L’assessore ha concluso affermando: “forse il consigliere Flori si riferisce alle tariffe di luce e gas, che non dipendono da questa sala e che hanno subito negli ultimi anni grandi rincari. Quello che vedo di buono nell’interrogazione di Flori è il suggerimento a non privilegiare l’aspetto finanziario rispetto alla pressione tariffaria. Credo sia una raccomandazione giusta e condivisibile, ma non significa che c’è un tesoretto. Ad oggi, non abbiamo incamerato nulla. I sindaci decideranno all’interno di Hsst cosa fare di questo incremento di utili, che comunque non è paragonabile alla pressione tariffaria che si è vista sulle bollette. I rincari, comunque, sono dati dagli aumenti del costo dell’energia. Qualora però ci fosse qualche centinaio di migliaia di euro in più, la nostra lista di interventi è lunga, non c’è grasso che cola. E la regolarizzazione dei precari si fa una volta sola. Non è una spesa ordinaria. Ci si augura inoltre che anche gli utili di Hera continuino nel tempo”.

Azioni sul documento