13/05/2008

CATASTO DECENTRATO, MODENA SI CONVENZIONA CON 6 COMUNI

In Consiglio comunale la delibera sul decentramento catastale presentata da Frieri



Il Comune di Modena gestirà le funzioni catastali con la massima forma di decentramento, in convenzione con altri 6 comuni della Provincia: Castelfranco Emilia, Nonantola, San Cesario, Bomporto, Bastiglia e Ravarino. Lo ha deciso il Consiglio comunale nella seduta di lunedì 21 aprile approvando, con il voto favorevole della maggioranza e del gruppo indipendente e il voto contrario dei gruppi di opposizione, la delibera che sancisce la convenzione, presentata dall’assessore al Bilancio Francesco Raphael Frieri.
L’assessore ha presentato l’atto spiegando che “nella nostra Provincia, hanno scelto la massima forma di decentramento catastale 35 Comuni su 47, mentre altri 11 hanno scelto di avocare a sé le funzioni di front office. Gli altri Comuni non si sono espressi e si regolarizzeranno poi. La Provincia ha svolto un ruolo importante, coordinando i comuni nella costituzione dei poli di gestione delle funzioni. Serviva, infatti, un minimo di 80mila abitanti. È stata riproposta la formula delle Unioni comunali, mentre 6 comuni attorno alla città di Modena si convenzioneranno con noi per svolgere insieme le funzioni catastali”.
Dante Mazzi di Fi – Pdl ha evidenziato: “a livello nazionale sono state poste delle obiezioni forti al decentramento catastale. Molte associazioni e l’ordine nazionale dei geometri hanno espresso perplessità. Ci sono importanti interessi contrapposti, che nascono anche da una diversa idea politica di come rendere il catasto più efficiente. Credo che la maggior parte delle funzioni necessarie le svolga già, gratuitamente, l’Agenzia del territorio. I Comuni desiderano ottenere un nuovo strumento per poter avere un maggiore controllo dal punto di vista finanziario, ma questo non ha niente a che fare con il federalismo”.
Danilo Bassoli del Pd ha rilevato: “credo che la nostra scelta dello scorso autunno sia stata giusta. Credo sia possibile migliorare le funzioni del catasto. Le scelte fatte nella nostra provincia, soprattutto per i 37 Comuni che hanno scelto il massimo percorso di decentramento, continueranno ad avere effetti. Noi dobbiamo creare i presupposti perché al decentramento corrisponda pianificazione, perché alla realizzazione del decentramento non corrispondano peggioramenti ma miglioramenti e, se possibile, anche un calo dei costi”.
Il consigliere del Pd Enrico Artioli ha osservato: “la distribuzione a livello più decentrato va nell’ottica di una sussidiarietà verticale, molto giusta una volta che il Catasto abbia definito criteri e regole comuni. Abbiamo apprezzato anche i criteri decisionali, il bell’equilibrio trovato tra diverse e contrapposte esigenze. Il sistema informativo rimane unico a livello nazionale. Sta poi a carico del Comune interfacciare e rendere compatibile sistema informativo locale con quello nazionale”. L’assessore Frieri ha aggiunto: “non appena il nuovo Governo produrrà indicazioni, il Consiglio dovrà esprimersi su un dibattito articolato. Dispiace che non sia presente in aula la Lega nord. L’autonomia politica dei Comuni va di pari passo con la finanziaria e dei tributi. Se non c’è una forma di decentramento sulle basi imponibili come si fa il decentramento? Mi aspetterei un voto unanime su questo argomento. Il Comune di Modena ha dato la massima disponibilità per fare sistema con i Comuni della provincia. Pensiamo che confronto continuo riuscirà a frugare tutte le comprensibili paure delle categorie di lavoratori, in particolare dell’Ordine dei geometri”.
Mazzi ha replicato, annunciando il proprio voto contrario: “respingo le strumentalizzazione dell’assessore. Il mio schieramento è favorevole al federalismo fiscale. Ma questo tipo di decentramento impiega risorse, umane ed economiche, che al momento non ci sono”. Michele Barcaiuolo di An ha osservato: “il mio voto sarà contrario, come lo è stato il 24 settembre. Credo che ci siano grandi interrogativi, sia sul piano sindacale, dei dipendenti, sia dal punto di vista del servizio ai cittadini. Ci sono decisioni che vanno prese a livello centralizzato”.

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