07/04/2008

TARIFFE RIFIUTI, GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI COMUNALI

Il dibattito sulla delibera approvata nella seduta consiliare di lunedì 31 marzo


Il Consiglio comunale di Modena ha approvato nella seduta di lunedì 31 marzo il piano finanziario e le tariffe del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati per l'anno 2008. A favore della delibera, presentata dall'assessore all'Ambiente Giovanni Franco Orlando, hanno votato la maggioranza e il gruppo indipendente, mentre si sono espressi contro tutti i gruppi di minoranza. Il Consiglio ha inoltre votato tre ordini del giorno sul tema delle tariffe dei rifiuti urbani: è risultato approvato quello di maggioranza, presentato in aula dal consigliere verde Mauro Tesauro, mentre sono stati respinti i due ordini del giorno presentati da Dante Mazzi di Forza Italia e Baldo Flori di Modena a colori.
Il dibattito si è infatti aperto con la presentazione delle mozioni. Mauro Tesauro, dei Verdi, ha presentato l’ordine del giorno, poi approvato, che impegna la Giunta a proseguire e rafforzare l’esperienza della raccolta porta a porta e a studiare un progetto di fattibilità per l’esazione puntuale della tariffa dei rifiuti. Mazzi di Forza Italia ha presentato un altro ordine del giorno, poi respinto, che chiedeva di rinegoziare il piano finanziario proposto da Hera, bloccare gli importi della Tariffa igiene urbana ai livelli 2007, introdurre sconti e premi per incentivare la raccolta differenziata e sostenere le famiglie con più di 4 persone. Mazzi si è soffermato sul fatto che “il 2,91% è l’aumento percentuale. In realtà però per ogni 100 euro di spesa, per effetto dell’imposizione fiscale, ogni nucleo familiare paga 3, 34 euro in più”. Baldo Flori di Modena a colori ha infine presentato una mozione, anch’essa respinta, che chiedeva di superare le forme di sperimentazione in atto sulla raccolta differenziata per puntare invece alla raccolta porta a porta, con tariffa puntuale, sull’intero territorio comunale. Flori, che ha presentato anche un’interrogazione, ha affermato: “l’ordine del giorno è strettamente collegato alla discussione di oggi. L’assessore ha molto sottolineato come gli aumenti delle tariffe che discuteremo oggi siano collegati alla raccolta differenziata. Non condividiamo le valutazioni ottimistiche espresse sulla sperimentazione, che ci pare ancora un timido tentativo”.
Nel dibattito, Achille Caropreso, indipendente, ha osservato: “si discute di un aumento della tariffa ineludibile. Credo che il nostro sistema di raccolta rifiuti non sia paragonabile alle regioni più avanzate d’Europa, ma garantisca comunque il benessere dei cittadini”. Caropreso ha poi letto alcune righe relative all’inceneritore di Acerra, in provincia di Napoli, per “descrivere l’atmosfera diversa in cui, purtroppo, si opera in alcune zone d’Italia”. Ha infine aggiunto che “gli aumenti arrivano in un momento molto difficile per le famiglie, e anche molto critico dal punto di vista della gestione dei rifiuti in tutte le regioni d’Italia. Noi consiglieri dovremo dare, purtroppo, l’ok a un aumento che è necessario anche in relazione all’aumento di raccolta differenziata porta a porta che si chiede. Accettare gli aumenti ed estenderli alle famiglie non è facile, ma tutto va inserito in un contesto. Per questo, il mio sarà un voto favorevole a questa delibera. Quanto all’emendamento, mi pare che il termine ‘esazione puntuale’ sia inadeguato, anche se il concetto è stato chiarito dal collega Tesauro”.
Baldo Flori ha aggiunto: “non riteniamo accettabile questa proposta perché crediamo che le scelte relative alle tariffe debbano accompagnare o precedere il bilancio preventivo, come per gli altri servizi a domanda individuale, in modo da prevedere l’impatto complessivo sulla città. Si è giustificata questa modifica in commissione in modo autorevole, per uniformare una discrepanza tra le norme. Noi crediamo che gli aumenti siano validi se poggiano su richieste ragionevoli. La credibilità si misura sulla necessità degli aumenti e sui progetti di sviluppo futuro. La vicenda ha dimostrato che le proposte avanzate sono relative: si è preannunciato un aumento mediamente del 3%, poi si è parlato del 4,1%. C’è stato un tentativo, seppure tardivo, di confronto negoziale, ma la proposta nel suo insieme non ci sembra accettabile, né quella per le famiglie né quella per le imprese. C’è un nuovo tesoretto, oggi: risorse consistenti di cui la giunta può disporre, che nascono guarda caso proprio dagli utili di Hera, 800 milioni delle vecchie lire. Crediamo che queste risorse potrebbero essere destinate alla raccolta differenziata porta a porta e al ribasso delle tariffe. Quando si discusse la fusione di Meta in Hera il dato era che Modena portava in dote i propri impianti di incenerimento”.
Dante Mazzi ha evidenziato “aumenta la raccolta differenziata ma i ricavi che Hera ottiene sono minori. Allora ci pare che questa raccolta differenziata o vale poco o è una raccolta differenziata fatta male. Non si evidenziano mai i ricavi, soltanto i costi. Lo smaltimento dei rifiuti della Campania avrà pure un ricavo, eppure non incide. All’interno dei costi, inoltre, ci sono quelli per le grandi utenze. Non ha senso giustificare sempre il gestore, che è in una posizione di monopolio. Noi non dovremmo prendere pedissequamente per buono quello che il gestore ci offre. Quando ci furono gli allagamenti, i cittadini non vennero rimborsati ed Hera, per questo, venne multata da Ato. Eppure l’assessore sta sempre dalla parte di Hera, in questo caso come in quello delle emissioni maleodoranti, e del raddoppio dell’inceneritore. Di fatto, lei non sta mai dalla parte dei cittadini. Più che l’assessore all’Ambiente, sembra che lei miri di più a fare l’amministratore delegato aggiunto di Hera. Se elenchiamo tutto ciò che è stato fatto in questi mesi, credo che lei dovrebbe avere la dignità di dimettersi”.
Mauro Manfredini della Lega Nord ha dichiarato: “è evidente l’obiettivo finale dei Comuni che detengono un pacchetto azionario, di far diventare Hera la principale azienda italiana nella distribuzione dei servizi essenziali fino a monopolizzare il mercato. Con la raccolta differenziata, l’inceneritore modenese si avvierebbe a diventare un punto di raccolta di rifiuti di diverse realtà italiane, con effetti negativi sulla salute dei nostri cittadini. Hera controlla lo smaltimento dei rifiuti a Modena, Bologna, Ferrara e in Romagna, con impianti sovradimensionati. Si favorirebbe dunque la chiusura degli inceneritori in altre regioni mentre Hera si troverebbe a gestire rifiuti provenienti dall’esterno. Non comprendiamo le ragioni del raddoppio dell’inceneritore, come già osservato in altre occasioni. Al momento della fusione tra Meta ed Hera si disse che i cittadini avrebbero avuto dei vantaggi, mentre oggi abbiamo in realtà peggiori servizi a prezzi più alti. Questa delibera, che non tiene conto né del risparmio né della salute dei cittadini modenesi, non avrà il nostro voto”.
Ubaldo Fraulini del Pd ha affermato: “non credo si debbano fare scelte ideologiche, ma valutazioni concrete. Ad esempio, serve lo svuotamento notturno per il sabato sera per consentire ai cittadini di fare realmente la raccolta differenziata. Venendo ai costi, credo che i risultati della sperimentazione del porta a porta debbano essere valutati. I costi del porta a porta in un anno sono 500 mila euro, sono due punti di incremento di tariffa e dunque credo sia veramente importante valutare come raggiungere il miglior risultato contenendo i costi. Un altro tema è quello dei costi generali, che sono aumentati di circa il 90% in due anni, per i costi generali della multiutility, che invece dovrebbero essere graduali. Anche quello della remunerazione del capitale è un problema. Questi dati, messi insieme, fanno circa 3 punti di tariffa. Credo che gli allineamenti ai costi industriali vadano graduati e discussi con Hera. Nell’ordine del giorno toglierei il paragone delle frazioni, perché non credo che nelle frazioni la raccolta differenziata trovi il luogo ideale. Non ha senso fare il porta a porta dove la gente non è a casa. Le sperimentazioni devono avere successo”.
Adolfo Morandi di Forza Italia ha chiosato: “è giusto che i cittadini siano messi al corrente per tempo di ciò che devono pagare per l’anno. La collettività modenese deve pagare di più per il servizio della raccolta rifiuti. Confrontando bilanci e piani finanziari dal 2006 ad oggi si vedono aumenti assoluti nel passaggio dalla Tarsu alla Tia: il piano che avete presentato comporta un incremento del 5,53% rispetto al 2007 e di oltre il 10% negli ultimi due anni. Se poi si guarda al 2001, l’incremento percentuale del gettito è stato del 51%, con una media annua del 7% e oltre. A fronte di questi dati, non credo che gli aumenti della raccolta differenziata siano sufficienti, credo che si debba fare molto di più, ma che in realtà non si voglia. Il piano di investimenti che ha portato al raddoppio dell’inceneritore dà l’impressione che non si voglia puntare davvero sulla raccolta differenziata. In altre realtà si è arrivati a una riduzione dei costi, mentre a Modena questo non è accaduto”.
Antonio Maienza dell’Udeur ha commentato: “questo piano prevede dei rincari, che per le famiglie sono circa di 6 euro all’anno e un po’ maggiori per le imprese. Credo si sia riusciti a contenere questi aumenti, dovuti anche al caro petrolio, pur mantenendo il livello dei servizi. A mio avviso non è una mini stangata, ma un aumento quasi fisiologico. Le famiglie godranno di risparmi in futuro grazie alla raccolta differenziata, che speriamo possa arrivare al 55% per il 2010. Non condivido però le punte di aumento che possono arrivare anche al 12% per i commercianti, ortofrutta, piante, fiori e pizzerie, per le quali la tariffa aumenterà troppo. Il settore alimentare, in genere, è stato penalizzato e paga i costi più alti. Le tariffe sono alte rispetto a Reggio e Bologna, speriamo servano a portare a casa risultati e servizi migliori in modo che possiamo motivarli ai cittadini. La chiave di volta deve essere l’incentivazione della raccolta differenziata. Credo inoltre che in futuro si debba puntare alla riduzione degli imballaggi e dei prodotti usa e getta”.
Andrea Leoni di Forza Italia ha dichiarato: “i cittadini fanno fatica ad arrivare alla fine del mese a causa della forte tassazione a livello sia nazionale sia locale. Si sarebbe dovuto cercare di intervenire in modo più incisivo per venire incontro ai loro bisogni. Un aumento medio della tariffa del 7% dal 2001 è un fatto intollerabile. Ci saremmo aspettati delle battaglie per impedire questi aumenti, abbiamo chiesto con una mozione che venissero bloccati, ma prendiamo atto che c’è un timore reverenziale nei confronti di Hera che impedisce una vera negoziazione. Per non dire nulla, poi, della gaffe procedurale che soltanto l’acribia dell’opposizione ha consentito di evitare. Ci sarebbe voluto ben altro atteggiamento per tutelare i bisogni di famiglie e imprese che vedono il proprio potere d’acquisto scendere mentre l’inflazione decolla, anche a Modena”.
Sergio Rusticali del Ps ha affermato: “il problema è anche la differenza tra il costo della tariffa e l’impatto, la percezione, che le persone hanno del servizio. Ci sono alcune questioni che magari possono apparire insignificanti, ma fanno stizzire la gente: i problemi di lettura presunta delle bollette, alcuni inceppi di tipo burocratico-amministrativo. Credo che l’efficacia della nostra azione dipenda dalla capacità di determinare un nuovo incremento rapido della raccolta differenziata: i risultati, anche se forse non sono quelli che ci aspettavamo, credo mostrino un dato di recupero importante. Per quanto riguarda il porta a porta, credo, come ha osservato Fraulini, non vada affrontato in modo generalizzato, ma valutando quali sono i punti dove è adeguato e conveniente farlo. Non va fatto perché lo dicono i teorici, va sperimentato dove è possibile e conveniente. Perché la raccolta differenziata e il porta a porta hanno dei costi e vanno individuate le risorse per arrivare alla quota ottimale desiderata. Infine, non credo si debba parlare di tesoretto per i dividendi di Hera: non credo sia già deciso dove andranno a finire queste risorse. Credo sia una parte di un ricavato che deve permettere all’Amministrazione, nell’ambito delle politiche di bilancio, di individuare delle priorità. Non è escluso si possano indirizzare alla riduzione della tariffa”.
Michele Andreana del Pd ha osservato: “ci apprestiamo con un voto a deliberare un aumento e questo lo facciamo sempre con molta serietà. È una riflessione che portiamo avanti da un po’ di tempo, discutendo di questo aumento e degli obiettivi di sviluppo della raccolta differenziata. Debbo dire che nella discussione di oggi ho ritrovato una costante che caratterizza il rapporto tra maggioranza e minoranza: una critica precostituita in base alla quale, spesso, si contraddicono a livello locale le proposte fatte a livello nazionale. Si chiede di bloccare la tariffa per un anno o di liberare il mercato, mentre poi a livello nazionale la vicenda Alitalia dimostra che queste forze politiche non fanno proposte di mercato e libera concorrenza. Sono osservazioni certamente in parte strumentali, una costante da parte di questa minoranza, nonostante sia stata accolta una modifica regolamentare proposta dalla stessa minoranza. Per quanto riguarda la tariffa, sottolineo anche io l’importanza di avere, in futuro, una maggiore attenzione agli aumenti tariffari. È necessario soprattutto poiché la nostra condizione è parzialmente critica e contraddittoria: siamo da un lato azionisti di una grande impresa che opera, almeno in parte, in condizioni di monopolio, mentre dall’altro lato dobbiamo negoziare e rappresentare i bisogni della collettività, in nome e per conto della città. Essere sia azionisti sia utenti è critico, e dobbiamo saper tenere distinti questi due piani: dare indicazioni che rispondono a esigenze del territorio ed essere rigorosi nel proporre aumenti di tariffa finalizzati solo a migliorare i servizi”.
Il sindaco Giorgio Pighi è intervenuto precisando che “i dati della rendita azionaria di Hera sono in linea con le previsioni contenute nel bilancio, senza tesoretti. I problemi sono dovuti alla disomogeneità tra i territori: il consigliere Maienza ha parlato dei ristoranti, ma per quanto riguarda gli uffici la nostra tariffa è tra le più basse dei territori controllati da Hera. Uno degli obiettivi industriali è giustamente quello di arrivare a un’omogeneità delle tariffe. I cittadini, chiaramente, richiedono dei servizi con obiettivi diversi da quelli dell’azienda. La transizione da un modello più localistico a una struttura industriale più grande ha comportato dei cambiamenti: bisogna che l’azienda operi dei risparmi e che il cittadino riceva delle risposte esaurienti. Ci sono, evidentemente, degli aspetti da migliorare: l’aumento della raccolta differenziata ha appesantito il servizio e a volte i cassonetti non sono svuotati con la frequenza necessaria. La telelettura dei contatori per quanto riguarda l’energia elettrica sta andando avanti ed è importante correggere velocemente le eventuali sfasature. Anche sugli allacciamenti, il servizio deve esserci ed essere efficiente, rispondendo ai bisogni delle imprese edili, per i cantieri, e dei cittadini. Anche sotto questo profilo i servizi vanno migliorati. C’è spazio per la polemica, ma è importante distinguere tra gli aumenti della tariffa per gli utenti e gli aumenti del gettito”.
L’assessore Orlando ha concluso aggiungendo: “per quanto riguarda l’interrogazione presentata, non c’è da parte nostra alcuna intenzione di sfuggire al confronto su questo tema. Non credo, comunque, si possa parlare della scorrettezza di modificare le regole durante i giochi. È stata invece data la disponibilità a sanare un errore, che comunque non riguardava un termine perentorio. È evidente che un aumento è sempre doloroso, ma stiamo parlando di servizi ad alto valore ambientale. Non si può pensare di migliorarli, di ottenere dei risultati come quelli che abbiamo avuto, senza dei costi. I risultati ottenuti non sono bazzecole. Negli ultimi 10 anni non si erano mai avuti aumenti della differenziata come quelli che abbiamo registrato negli ultimi due anni. Per quanto riguarda la tariffa, la negoziazione con l’azienda è stata molto serrata, così come è e dovrà essere anche quella sulla qualità dei servizi. Abbiamo motivato l’aumento delle tariffe non domestiche spiegando che la nostra situazione è migliorativa rispetto alle altre città, e che bisogna consentire alle aziende di avere un servizio migliore. È dimostrato che se le utenze non domestiche aderiscono al nostro sistema di incentivi hanno addirittura una diminuzione rispetto al 2006. Sugli ordini del giorno, sono d’accordo, credo sia opportuno fare un progetto di fattibilità serio e concreto”.
In fase di dichiarazione di voto, Alvaro Colombo di Rifondazione comunista è intervenuto a nome della Sinistra Arcobaleno, osservando: “la politica deve ascoltare i bisogni della città con responsabilità e trasparenza, e saper controllare i risultati con efficacia ed efficienza. Sono funzioni complesse per chi è contemporaneamente azionista, cliente e rappresentante dei cittadini. Questo aumenta la responsabilità politica di un’Amministrazione che ha ottenuto alcuni risultati importanti: confermare l’impegno per la raccolta differenziata, ampliare la disponibilità delle isole ecologiche, aumentare il numero dei cassonetti e sperimentare il porta a porta, come suggerito anche nell’ordine del giorno. Le tariffe per le imprese sono state adeguate anche in base a una differenziazione merceologica. L’idea di sviluppo che promuoviamo non deve basarsi solo sul Pil, ma anche sui bisogni dei cittadini e sulla qualità della vita nella città”.
Mauro Manfredini ha ribadito: “gli impianti di Hera sono sovradimensionati, mentre i servizi non sono migliorati, e lo ha detto anche il signor sindaco. Mentre Hera non credo sia andata male con 8 milioni di euro. Se ne fossero andati 7 nelle tasche di Hera, almeno un milione di euro sarebbe rimasto alle famiglie. Alle famiglie non interessa che sia una tassa o una tariffa, devono comunque pagare il 3% in più”.
Baldo Flori ha aggiunto: “il Sindaco ha parlato di un’importante funzione dell’opposizione, ma non vorrei che proprio lui mirasse a fare il grande incantatore. Non sappiamo più a cosa credere, visto che ci sono state date troppe versioni di questa delibera. Abbiamo un brutto presentimento: c’era un regolamento violato ed è stato cancellato, c’era un aumento dell’utile che sembrava scomodo e anche questo è sparito all’ultimo momento. Credo sia inoltre importante portare al consiglio il tema della qualità della gestione di Hera”.
Dante Mazzi ha dichiarato: “i numeri sono incontrovertibili. L’aumento per le famiglie, in realtà, è più alto di quanto appare dalla percentuale. Ci si lamenta degli aumenti delle zucchine ma poi si va ad aumentare la Tia per gli alimentari. Finirà che anche questi aumenti ricadranno sulle famiglie, attraverso il prezzo delle zucchine che crescerà ancora. Gli aumenti delle spese generali ci dimostrano che ci sono delle inefficienze e la remunerazione del capitale è aumentata moltissimo. L’ordine del giorno è una foglia di fico a tutto questo”.

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