17/03/2008

SINDACO DI MODENA: "UN CENTRO STUDI PER ENZO BIAGI"

La risposta di Giorgio Pighi al consigliere comunale Teodoro Vetrugno (Pd)

“La nostra Università desidera far conoscere la figura di Enzo Biagi: il primo atto sarà la creazione di un centro studi unico nel suo genere in Italia, un luogo vivo e aperto a studenti, ricercatori, docenti e professionisti per studiare scritti, interviste e materiale messo a disposizione dalle figlie, da Rcs e dalla Rai. Il centro sarà aperto alla ex caserma Zucchi di Reggio Emilia, sede della facoltà di Scienze della comunicazione e dell’economia”. Così il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha risposto in consiglio comunale all’interrogazione presentata dai consiglieri Pd Teodoro Vetrugno e Fausto Cigni.
Vetrugno ha spiegato: “nel 2006 il giornalista e scrittore Enzo Biagi ricevette dall’Università di Modena e Reggio Emilia la laurea honoris causa in Nuovi media e comunicazione multimediale. In quell’occasione la prof.ssa Paola Vezzani, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’economia, definì Enzo Biagi “Maestro di giornalismo, di sfide intellettuali e di innovazioni nella comunicazione rappresenta per tutti e soprattutto per i giovani interessati alla professione, un percorso di impegno civile e di passione. La scelta di attribuire ad Enzo Biagi la laurea ad honorem si motiva principalmente con il grande merito che il giornalista ha avuto nella storia della televisione italiana, quello di aver saputo rinnovare periodicamente il rapporto tra il comunicatore e l’utente, attraverso un modo di fare televisione che è stato, in ogni stagione, innovatore del linguaggio e ha permesso a tutti di capire che cosa stava succedendo nel mondo attorno a noi”. Chiediamo al Sindaco di Modena di verificare presso l’Università di Modena e Reggio Emilia la disponibilità di dedicare a Enzo Biagi un’aula della propria Università e chiediamo, inoltre, alla commissione toponomastica di considerare la possibilità di dedicare una via o una piazza o un parco della nostra città al maestro scomparso. Ho appreso dalla televisione che verrà istituita una Fondazione in memoria di Enzo Biagi proprio a Modena”.
Il sindaco ha precisato che per quanto riguarda le intitolazioni di vie, strade o piazze la decisione spetta alla commissione Toponomastica, e che il regolamento prevede di attendere almeno 10 anni dalla morte delle persone, salvo casi particolari nei quali è possibile derogare. Ha poi ricordato che “l’unica deroga, ad oggi, è stata fatta per intitolare al giuslavorista della nostra università il largo Marco Biagi antistante la fondazione omonima”.
L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza e Mauro Manfredini della Lega Nord ha affermato: “volevo ricordare che la richiesta fatta dal consigliere Flori per Oriana Fallaci è ancora giacente. Io ne feci un’altra per Perlasca, anni fa. Fu detto che non era più compito del Consiglio ma della commissione Toponomastica. Se l’Università vuole fare un’aula è liberissima, per quanto riguarda una via vorrei che per il signor Enzo Biagi, del quale rispetto l’importantissima testimonianza, si mantenesse l’iter stabilito da questo consiglio”.
Michele Barcaiuolo di Alleanza Nazionale è intervenuto “anche come membro della commissione Toponomastica”, ricordando che “ci eravamo dati la regola di non portare più al Consiglio questo tipo di richieste. Comunque il mio parere è che non si ravvisano i tratti per chiedere la deroga prefettizia e intervenire con un’intitolazione antecedente ai 10 anni dalla morte”.
Fausto Cigni del Pd si è detto “sconcertato” perché “di fronte a una figura come Enzo Biagi si sottolineano aspetti burocratici, e mi chiedo se stiamo scherzando. Siamo tutti d’accordo che sia stato un grande giornalista oppure no? Se lo siamo, la commissione stabilisce nell’immediato una via o un parco. È da 10 anni che aspetto una via per Enrico Berlinguer morto nel lontano 1984, ma non metto la mia proposta in contrapposizione con altre. Non è un ordine del giorno come quello della Fallaci, ma un’interrogazione”.
Baldo Flori di Modena a colori ha osservato: “sono stato uno di quelli che ha rotto l’accordo implicito sulla commissione Toponomastica e venni ripetutamente richiamato all’ordine e invitato a modificare le mie richieste. Credo si possa liberamente mettere in luce in questa sala le caratteristiche positive della figura di Enzo Biagi. Ma se si chiude l’interrogazione con un invito alla commissione Toponomastica, siamo daccapo. Il sindaco mi è parso molto cauto, ha fatto riferimento alle iniziative dell’università e ai 10 anni previsti dalla norma. Comunque le regole devono valere per tutti e la competenza rimane alla commissione”.
Giuseppe Campana del Pd si è detto “contrario a fare del Consiglio comunale un luogo di dibattito su alcune personalità che rischiano di diventare bandiere di uno o dell’altro punto di vista. Sotto forma di interrogazione o in altro modo, consiglieri o gruppi hanno facoltà di fare le loro proposte. Le regole esistenti consentono di avanzare molto liberamente le proposte. I formalismi servono come regole per evitare disparità di trattamento”.
Teodoro Vetrugno ha ribadito: “non era mia intenzione sollevare un dibattito sul ruolo della commissione Toponomastica. Si chiedeva solo di prendere in considerazione questa proposta. Credo si debbano lasciare da parte confronti e contrapposizioni tra personaggi. Credo sia molto importante la notizia che il Sindaco ci ha dato”

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