L'accordo riguarda la "qualità dello sviluppo e le scelte su welfare e coesione sociale". Incontri a breve per settori e temi specifici
Ricerca, ambiente e lotta al precariato per quanto riguarda la qualità dello sviluppo e del lavoro; equità, servizi domiciliari e inclusione sociale nel settore del welfare. Su questi temi si sviluppa l’intesa siglata ieri dal Sindaco di Modena, Giorgio Pighi, e dai segretari provinciali di CGIL-CISL-UIL, Donato Pivanti, Francesco Falcone e Luigi Tollari. Un accordo che corona diversi mesi di dibattito e di confronto tra l’Amministrazione comunale di Modena e le organizzazioni sindacali dei lavoratori: la definizione di obiettivi chiari e soprattutto di un percorso che già nelle prossime settimane vedrà le parti impegnate in incontri per settori e temi specifici.
“Le modalità di sviluppo di tale concertazione - rivela infatti la parte finale del documento - si fonderanno sulla costituzione di un tavolo permanente, che si riunirà con cadenza periodica per definire gli obiettivi, le priorità, i tempi, le risorse e le opportune verifiche”.
Il documento si apre con l’analisi della società modenese, delle trasformazioni intervenute negli ultimi anni e dell’azione di sviluppo sostenuta dal Comune di Modena in campo economico e sociale. Presupposti positivi che per essere mantenuti richiedono scelte precise ed obiettivi condivisi, ed in questo contesto che si inserisce l’intesa tra Comune di Modena ed Organizzazioni sindacali. Un accordo che prende atto delle potenzialità, senza per altro sottovalutare problemi e criticità che pure sono presenti.
Sulla qualità dello sviluppo si delineano le strategie per il sostegno alle imprese nel mercato globalizzato. Si individua un fattore positivo anche nel processo di razionalizzazione dei servizi ai cittadini nel campo dell’energia e del trattamento dei rifiuti: ”Le parti convengono di avviare un confronto sui servizi erogati, sui loro costi e sulla loro qualità, nonché sui progetti di sviluppo e di sostenibilità ambientale, sul risparmio ed utilizzo delle risorse energetiche, sulle politiche necessarie per incrementare la produttività del sistema”.
La sostenibilità ambientale percorre tutta la parte del documento rivolta alla qualità dello sviluppo: “particolarmente importante è il coordinamento sovracomunale delle politiche urbanistiche e di pianificazione territoriale… decisivo al riguardo sarà l’istituzione e l’avvio di una sede di concertazione con le istituzioni, le fondazioni bancarie, le organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.”
Ancora in relazione ai temi dello sviluppo, l’intesa sottolinea l’urgenza di politiche per rendere il lavoro più sicuro e stabile, ma anche per rendere più competitive le piccole e medie imprese, senza rinunciare al confronto con le grandi aziende, nazionali e multinazionali, in funzione anche del contributo che potrebbero dare alla crescita complessiva del territorio.
Su welfare e coesione sociale i temi sono quelli dell’infanzia, dell’assistenza agli anziani e dell’integrazione. Per ciò che riguarda l'infanzia, “a fianco di un necessario ampliamento della rete dei servizi, occorre consolidare il modello che vede la presenza di modalità gestionali diversificate e flessibili, cercando di incentivare l'accesso da parte di quelle famiglie che per esigenze organizzative o per ragioni culturali oggi non ne fanno uso.”
Con riferimento ai servizi per la popolazione anziana “oltre che rafforzare le strutture residenziali, occorre puntare sui servizi domiciliari, per cercare una maggiore appropriatezza nella risposta… inoltre, le parti convengono sulla necessità di sviluppare i servizi di sollievo per le famiglie con all’interno persone non autosufficienti.”
Comune e CGIL-CISL-UIL convengono poi sulla opportunità di dedicare un'attenzione particolare alle politiche di inclusione sociale, soprattutto con riferimento all'integrazione delle famiglie immigrate, con l'obiettivo di favorirne un progressivo inserimento della nostra società.
Infine le politiche fiscali e tariffarie debbono ispirarsi ai principi di equità e progressività della tassazione.
“Le modalità di sviluppo di tale concertazione - rivela infatti la parte finale del documento - si fonderanno sulla costituzione di un tavolo permanente, che si riunirà con cadenza periodica per definire gli obiettivi, le priorità, i tempi, le risorse e le opportune verifiche”.
Il documento si apre con l’analisi della società modenese, delle trasformazioni intervenute negli ultimi anni e dell’azione di sviluppo sostenuta dal Comune di Modena in campo economico e sociale. Presupposti positivi che per essere mantenuti richiedono scelte precise ed obiettivi condivisi, ed in questo contesto che si inserisce l’intesa tra Comune di Modena ed Organizzazioni sindacali. Un accordo che prende atto delle potenzialità, senza per altro sottovalutare problemi e criticità che pure sono presenti.
Sulla qualità dello sviluppo si delineano le strategie per il sostegno alle imprese nel mercato globalizzato. Si individua un fattore positivo anche nel processo di razionalizzazione dei servizi ai cittadini nel campo dell’energia e del trattamento dei rifiuti: ”Le parti convengono di avviare un confronto sui servizi erogati, sui loro costi e sulla loro qualità, nonché sui progetti di sviluppo e di sostenibilità ambientale, sul risparmio ed utilizzo delle risorse energetiche, sulle politiche necessarie per incrementare la produttività del sistema”.
La sostenibilità ambientale percorre tutta la parte del documento rivolta alla qualità dello sviluppo: “particolarmente importante è il coordinamento sovracomunale delle politiche urbanistiche e di pianificazione territoriale… decisivo al riguardo sarà l’istituzione e l’avvio di una sede di concertazione con le istituzioni, le fondazioni bancarie, le organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.”
Ancora in relazione ai temi dello sviluppo, l’intesa sottolinea l’urgenza di politiche per rendere il lavoro più sicuro e stabile, ma anche per rendere più competitive le piccole e medie imprese, senza rinunciare al confronto con le grandi aziende, nazionali e multinazionali, in funzione anche del contributo che potrebbero dare alla crescita complessiva del territorio.
Su welfare e coesione sociale i temi sono quelli dell’infanzia, dell’assistenza agli anziani e dell’integrazione. Per ciò che riguarda l'infanzia, “a fianco di un necessario ampliamento della rete dei servizi, occorre consolidare il modello che vede la presenza di modalità gestionali diversificate e flessibili, cercando di incentivare l'accesso da parte di quelle famiglie che per esigenze organizzative o per ragioni culturali oggi non ne fanno uso.”
Con riferimento ai servizi per la popolazione anziana “oltre che rafforzare le strutture residenziali, occorre puntare sui servizi domiciliari, per cercare una maggiore appropriatezza nella risposta… inoltre, le parti convengono sulla necessità di sviluppare i servizi di sollievo per le famiglie con all’interno persone non autosufficienti.”
Comune e CGIL-CISL-UIL convengono poi sulla opportunità di dedicare un'attenzione particolare alle politiche di inclusione sociale, soprattutto con riferimento all'integrazione delle famiglie immigrate, con l'obiettivo di favorirne un progressivo inserimento della nostra società.
Infine le politiche fiscali e tariffarie debbono ispirarsi ai principi di equità e progressività della tassazione.
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