L'assessore Orlando ha risposto in Consiglio comunale all'interrogazione di Flori
“Nel 2007, a fronte di un aumento effettivo della Tariffa di igiene urbana del 2,3%, praticamente pari a quello dell’inflazione, abbiamo ottenuto più interventi di pulizia della città, più investimenti per la raccolta differenziata, più aperture delle Isole ecologiche e consistente presenza sul territorio dell’Isola ecologica itinerante: questo solo per citare alcune delle iniziative messe in campo nel corso dell’anno passato e che hanno portato, tra l’altro, al superamento della barriera del 35% di raccolta differenziata sul territorio comunale”. Così l’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione del gruppo consiliare Modena a colori su Ato, presentata in aula da Baldo Flori.
Flori ha chiesto all’assessore: “a cosa serve Ato, la fantomatica Agenzia d'ambito che deve occuparsi di tariffe dei servizi pubblici, se non riesce a dire niente sulle tariffe che dovrebbero aumentare pesantemente per le imprese e le famiglie modenesi, secondo le richieste di Hera?”, aggiungendo che “l’opinione del nostro gruppo consiliare è che i compiti delle diverse agenzie, che sono evidentemente enti di tipo politico, potrebbero invece essere svolti, con oneri minori, dall’Amministrazione provinciale, che ne avrebbe le capacità e le strutture”.
L’assessore Orlando ha precisato che “in regime di libero mercato, l’attività legata alla gestione delle acque e dei rifiuti, beni di particolare interesse pubblico, necessita di un soggetto regolatore. Questi servizi essenziali per la qualità della vita, per la tutela dell’ambiente e per gli interessi dei cittadini sono regolati dall’agenzia di Ambito territoriale ottimale, Ato, come previsto dalla normativa nazionale e regionale. Avremo occasione presto di parlare della tariffa di igiene urbana in sede di dibattito consiliare. In ogni caso, il processo di modernizzazione portato avanti fino qui, grazie ai servizi integrati, costituisce un percorso irreversibile. Specie in considerazione del fatto che il servizio integrato permette un uso più razionale delle risorse, una maggiore semplificazione tariffaria, solidarietà fra territori, e investimenti strutturali. L’Ato di Modena, nell’ambito del servizio idrico, ha svolto questa funzione dal 2005 conseguendo alcuni obiettivi sicuramente importanti. Ne cito solo alcuni: ha ridotto a solo 5 le 33 tariffe in vigore su tutto il territorio provinciale. Con la politica tariffaria attuata, ha consentito al sistema di autonomie locali di ottenere nel triennio 2005-2007 quasi 90 milioni di euro di investimenti sull’intero territorio provinciale. Cosa assolutamente impensabile qualche anno fa, soprattutto per i Comuni di piccole dimensioni. Per il servizio rifiuti, la definizione di tariffa per la Gestione dei Rifiuti Urbani è stata introdotta dal Decreto Ronchi come corrispettivo per il servizio. Nella determinazione delle tariffe, la responsabilità di alcuni disguidi dipende anche dal contesto nel quale si opera, perché solamente quando tutti i Comuni del nostro territorio saranno passati dal regime di tassa dei rifiuti a quello di tariffa l’Agenzia potrà svolgere il proprio ruolo in modo ottimale. Attualmente, e non per colpa di Ato, così non è e ciò rende più ardua una politica integrata sovracomunale: ricordo infatti che, attualmente su 47 comuni 23, compreso il Comune di Modena, sono a tariffa e 24 restano a tassa. Per il momento, il lavoro di Ato consiste solo nell’individuazione di modelli di riferimento e obiettivi per orientare la gestione del servizio: costi di riferimento per tipologia di servizio, vuotatura di cassonetto, o per costo orario gestione isola ecologica, ma la determinazione della tariffa dipende dalle caratteristiche del territorio servito, dall’intensità del servizio, dal rapporto tra utenze domestiche e produttive eccetera. Pertanto non può che essere il Comune che definisce il costo del servizio richiesto nell’ambito della trattativa con il Gestore. Allo stesso modo il Comune definisce come ripartire i costi e quali attenzioni prestare ad esempio a soggetti disagiati introducendo agevolazioni tariffarie ed incentivi che incidono sulla spesa finale dell’utente”.
L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza e Dante Mazzi ha aggiunto: “credo che il dibattito sull’utilità e le funzioni di Ato ci sia già stato in altre occasioni. L’assessore ha parlato di un ruolo di indirizzo, ma alcuni degli obiettivi stabiliti non sono stati raggiunti. Si è parlato del 50% di raccolta differenziata e non mi sembra brillante: l’obiettivo era del 55% entro il 2005 ed è fallito. Anche dopo l’ultima commissione abbiamo chiesto di poter rivedere i dati, che Hera ci ha fornito all’ultimo momento. Sembra che l’amministrazione accetti supinamente le imposizioni del gestore concessionario che, lo ricordiamo, agisce in posizione di monopolio. L’agenzia d’ambito è di fatto un ente politico”.
Baldo Flori ha replicato: “le difficoltà del Comune a confrontarsi in fase negoziale con Hera sono ormai assodate. Ci troveremo lunedì prossimo a discutere una terza proposta dopo quelle circolate in questi mesi. Il fatto che Ato sia previsto da una legge regionale o nazionale non è rilevante. La Giunta però presta ad Ato molta attenzione, e l’intervento difensivo dell’assessore lo dimostra. Le agenzie locali sono solo una scimmiottatura rispetto a quelle nazionale. Il loro ruolo non è significativo sulle materie delicate e pregnanti come quella dei rifiuti”.
L’assessore Orlando ha ribadito: “non ho parlato di risultati brillanti o meno, non sono io a doverlo dire. Ma il trend di crescita che abbiamo avviato, più 6% in due anni tenendo basse le tariffe, è positivo. Con le modifiche legislative in arrivo, alcune variazioni tariffarie ci daranno preoccupazioni molto più importanti, a fronte di alcune proposte di miglioramento dei servizi. Io non credo che Ato sia un duplicato. Credo che, utilizzato bene, possa servire per armonizzare il tema tariffario e gestire il territorio in modo ottimale”.
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