Lo ha detto in Consiglio l'assessore Prampolini rispondendo a Fraulini (Pd)
“A Modena stiamo lavorando per organizzare, per il mese di giugno, un mercato contadino collegato alla manifestazione Ifoam, la fiera internazionale dei prodotti biologici che si terrà nella nostra città. Questa prima sperimentazione del mercato dei contadini si terrà al parco Novi Sad e per organizzarla siamo in contatto con le associazioni dei produttori agricoli. Quanti espositori ci saranno e altri dettagli sono in corso di definizione negli incontri di queste settimane”. Così l’assessore alle Politiche economiche del Comune di Modena Stefano Prampolini ha risposto in Consiglio comunale all’interpellanza del consigliere Pd Ubaldo Fraulini sul tema dei mercati dei produttori agricoli.
Il consigliere Fraulini ha presentato l’istanza osservando che “il rilevante aumento del costo della vita negli ultimi anni, cui non ha fatto riscontro un analogo aumento dei salari e degli stipendi, ha determinato una progressiva perdita della capacità e del potere di acquisto delle famiglie. I prodotti alimentari sono tra quelli che hanno subito i maggiori rincari e tra le diverse cause che incidono sui prezzi finali, determinanti sono i diversi passaggi e le molte intermediazioni che intervengono tra i produttori e gli acquirenti, che determinano una filiera distributiva troppo lunga. I mercati di vendita diretta dei prodotti agricoli costituiscono un’importante opportunità per i consumatori, che avranno il vantaggio di acquistare prodotti di maggiore genuinità grazie alle più ridotte distanze e minori esigenze di trasporto ma, soprattutto a prezzi molto più bassi. Sono importanti anche per i produttori, che vendendo direttamente, in modo singolo o associato, i propri prodotti riacquisteranno un ruolo positivo e propositivo sul mercato, e potranno ottenere una più adeguata remunerazione del proprio lavoro e una migliore prospettiva per il futuro delle loro aziende. Chiedo perciò quali siano le iniziative adottate dall’Amministrazione Comunale per dare attuazione in tempi rapidi alla realizzazione dei mercati di vendita diretta dei prodotti agricoli”.
L’assessore ha precisato che “si è costituito a livello provinciale un tavolo tecnico per redigere un regolamento per i mercati dei contadini. Vorremmo così dare regole comuni anche sotto il profilo sanitario e di controllo. Nell’organizzazione di questi mercati occorre tenere presente l’equilibrio della rete commerciale. Sperimentazioni che creino iniziative di filiera corta sono comunque interessanti per i consumatori. A Modena questa sperimentazione è già in atto da tempo con i produttori biologici del mercato Biopomposa. Per il resto, stiamo facendo verifiche con i produttori”.
Mauro Manfredini della Lega Nord ha osservato: “la legge regionale sui mercati prevede già posti riservati ai produttori agricoli ma questo non si fa mai. Ricordiamo inoltre che, a differenza dei commercianti, i produttori sono esenti da ogni controllo fiscale. Se i fruttivendoli avessero lo stesso trattamento potrebbero fare sconti del 45 – 50% e mi riferisco a oneri fiscali, tariffe rifiuti, eccetera, costi che poi influiscono sul prezzo di vendita al pubblico. Oltre al mercato Albinelli, i fruttivendoli della periferia danno un importante servizio di prossimità, nonostante siano stati fortemente danneggiati dalla nascita degli ipermercati”.
Dante Mazzi di Forza Italia ha affermato: “all’interno del Mercato ortofrutticolo all’ingrosso c’è una parte riservata ai produttori, ma per vendere all’ingrosso. Servirebbero agevolazioni per chi è già sul mercato. Il vero tema è accorciare la filiera sia all’ingrosso che al minuto, altrimenti si rischia di scatenare una guerra tra poveri, con i produttori desiderosi di inserirsi e i fruttivendoli che ne ricavano un danno. È necessario interessare a questo le associazioni di categoria e gli enti locali. Se noi ammettessimo una vendita al minuto dei produttori in via Albinelli, ci vorrebbero regole ben precise perché altrimenti si avrebbe una concorrenza diciamo sleale, perché i produttori non hanno gli stessi lacci e lacciuoli dei commercianti”.
Fraulini si è detto soddisfatto della risposta ricevuta. “Il punto centrale”, ha evidenziato, “è la filiera lunga. Contadino, comunque, è una parola superata: credo che li dovremmo chiamare mercati degli imprenditori agricoli. Credo sia giusto dare regole comuni e ricercare elementi di equilibrio. Una sperimentazione può stimolare delle reazioni positive, per trovare nuove forme di collaborazione tra produttori e consumatori. Chiedo se dopo una prima sperimentazione sia possibile avere nuovamente informazione in consiglio su questo tema”.
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