13/02/2008

SOSTANZE STUPEFACENTI, IN CONSIGLIO DUE ORDINI DEL GIORNO

Approvata la mozione di Enrico Artioli (Pd), bocciata quella di Adolfo Morandi (Fi)


Il Consiglio comunale di Modena ha discusso, nella seduta di giovedì 24 gennaio scorso, due ordini del giorno sul tema delle sostanze stupefacenti. È stata approvata, con l’astensione di Verdi e Rifondazione, il voto favorevole degli altri gruppi di maggioranza e del gruppo indipendente e il voto contrario dei gruppi di opposizione, la mozione presentata da Enrico Artioli (Pd): “Azioni contro le dipendenze: educare, prevenire, curare, non incarcerare”. È stata invece respinta, con il voto contrario della maggioranza, il voto favorevole dell’opposizione e l’astensione del gruppo indipendente, la mozione, presentata dal consigliere Morandi di Forza Italia, intitolata “Consumo droghe – interventi necessari e auspicabili”, in base alla quale il Consiglio avrebbe dovuto esprimere il proprio parere negativo all’“innalzamento della quantità massima di droghe, cosiddette leggere, la cui detenzione è consentita per uso personale” e impegnare il Sindaco e la Giunta a “predisporre una massiccia campagna d’informazione sui danni rilevanti dell’uso delle droghe, anche di quelle considerate leggere”.
Un altro ordine del giorno intitolato “no all’aumento delle soglie per il consumo delle droghe” è stato illustrato in aula dal consigliere Udc Davide Torrini, ma poi ritirato prima della votazione in quanto, come ha spiegato Torrini, “la questione è ancora oggetto di valutazione della magistratura. Nel luglio 2006 il ministro Turco propose di aumentare le soglie di sostanze stupefacenti per consumo personale. La Turco ha perso politicamente e sta perdendo anche con la magistratura”, ha concluso Torrini, “comunque dopo 18 mesi è tutto un po’ desueto”.
Enrico Artioli ha presentato la propria mozione ricordando che “la droga seduce i giovanissimi e ha fatto scalpore la notizia della cocaina presente nelle acque del fiume Po. La legge Fini – Giovanardi, introdotta in modo rocambolesco, ha un impianto repressivo che non ha dato risultati accettabili. L’azione che va promossa è invece quella della prevenzione, dell’educazione e della cura”.
Adolfo Morandi ha presentato il proprio ordine del giorno ribadendo che “anche le droghe leggere provocano danni e creano dipendenza”.
Nel dibattito, Achille Caropreso (indipendente) ha citato un articolo del giornale Lancet sugli effetti nocivi della cannabis. “L’eterno dilemma è tra educazione e repressione”, ha aggiunto: “auspico che le mozioni siano ritirate, in caso contrario mi asterrò sulla mozione di Forza Italia a causa di alcune delle espressioni utilizzate nel testo”.
Simona Arletti, assessore alla Salute, ha osservato: “per essere ritenuti affidabili dai ragazzi bisogna distinguere tra droghe pesanti e leggere, tutte fanno male ma non tutte allo stesso modo. Credo serva un’informazione corretta, ben oltre le aule scolastiche. Senza immagini né cruente né edulcorate”.
Ivo Esposito, Forza Italia ha precisato: “non è vero che lo spinello fa meno male della sigaretta! Lo spinello di 20 anni fa, che forse qualcuno ricorda, è diverso da quello di oggi, che è una bomba. Inoltre ci sono negozi legali che vendono prodotti non inclusi negli elenchi degli stupefacenti, ma che magari hanno effetti anche peggiori. Sono bombe chimiche per il corpo dei nostri giovani”.
Maurizio Dori del Pd ha affermato: “voglio ricordare al collega che ci sono 30 milioni di italiani che hanno fumato spinelli, ma non sono tutti tossicodipendenti. Non si può pensare che hashish e marijuana non facciano male. I giovani oggi sempre più cercano lo sballo. Le soglie cambiano, ma la verità sta nell’informare i giovani dei rischi che corrono. Quanto ai genitori, basterebbe prendere un capello dei figli e farli analizzare”.
Antonio Maienza dell’Udeur ha chiosato: “il problema delle sostanze stupefacenti tocca tutti, non è appannaggio di nessuno in particolare. Quello che serve veramente è un’educazione seria rivolta ai nostri giovani”.
Mauro Tesauro dei Verdi ha riportato dati secondo i quali “circa l’11% degli adulti ha fumato nell’ultimo anno, il 29% almeno una volta nella sua vita. Non condivido le politiche di tolleranza zero”, ha aggiunto Tesauro: “non si deve fare di tutta l’erba un fascio. Il proibizionismo non paga, anzi favorisce i traffici. Inoltre chi consuma marijuana rischia più di chi consuma cocaina”.
Davide Torrini ha ritirato il proprio ordine del giorno “per un motivo tecnico e uno politico. Il dispositivo è inapplicabile”, ha spiegato, “perché gli effetti del decreto Turco sono già sospesi. Il motivo politico è che questa prima discussione, che comunque va ripetuta, è soddisfacente sul piano politico. Tutti avete smentito il ministro Turco. Io sono contento della discussione, ma stiamo attenti. Sembra che in Commissione consiliare sia stato tolto il divieto di vendita di alcoolici dopo le 2 di notte, mentre a me non sembra il caso. Serve equilibrio tra educazione e prevenzione”.
Mauro Manfredini, Lega Nord, ha aggiunto: “il problema droga è uno dei più gravi da affrontare e fronteggiare nel mondo occidentale. Va da sé che il primo passo verso le droghe pesanti è l’uso di quelle leggere. Le droghe sono uno dei fenomeni che scardina la famiglia, e i ragazzi vanno responsabilizzati”.
Baldo Flori di Modena a colori ha osservato: “come genitore, visto che ho figli un po’ più grandi, li vedevo il giorno dopo le serate brave: erano totalmente incapaci di reagire a ogni stimolo. Non vogliamo uno stato etico ma dei giovani che abbiano l’etica dello stato, non dobbiamo correre dietro alla sbornia giovanilistica che consente ogni genere di comportamento irresponsabile”.
Alvaro Colombo di Rifondazione comunista ha commentato: “credo che il senso di responsabilità si debba introdurre anche nelle famiglie, che se ne debba parlare quando si affronta il tema della droga. Si crea con la conoscenza, e non con la repressione. Credo che vada reintrodotta la costruzione della responsabilità valorizzando i giovani e il loro rapporto con l’esterno. Ci asterremo sulla mozione di Artioli, perché non fa distinzione tra le diverse sostanze e confonde”.
Michele Barcaiuolo, An, ha invitato “la presidenza del Consiglio a ovviare ai problemi delle mozioni discusse in ritardo” e ha poi aggiunto “l’uso della droga è una libera scelta, ma deve passare il concetto che si tratta di una scelta negativa per la società nel suo complesso. Non condivido il fatto che non vengono citate le comunità di recupero nel testo della mozione di Artioli”.
Dante Mazzi di Forza Italia ha definito quello degli stupefacenti “un tema importantissimo per le nuove generazioni”. Ha poi citato il professor Valgimigli, affermando: “la cannabis fa male per la destra e non fa male per la sinistra. Forse abbiamo avuto cattivi maestri che hanno fatto credere che le droghe leggere siano innocue. Io lo ritengo un atteggiamento sbagliato: si ostacola il tabagismo e poi si distingue tra droghe leggere e pesanti. Del resto, la parola assassino deriva dal termine hashish”.
Adolfo Morandi di Forza Italia ha sottolineato: “è sbagliato dire che le droghe leggere non provocano danni al sistema respiratorio e ai polmoni. Il fumo di marijuana produce gravi danni, provati da numerosi studi”.
Rosa Maria Fino della Società civile ha dichiarato: “un conto è lo spinello un altro è l’eroina. La repressione non serve, le politiche sociali sì. E poi ricordiamoci il servizio delle Jene, secondo il quale il 45% dei parlamentari sono risultati positivi alle droghe”.
Enrico Artioli ha ribadito: “non ha senso riempire le carceri di ragazzi che non avevano fatto nulla se non il consumo personale. Il dibattito c’è stato, con tanti punti di convergenza”. Artioli si è detto disposto a ritirare la mozione, a patto che anche Morandi ritirasse la propria. Morandi ha però preferito non ritirare il proprio ordini del giorno ed entrambi sono stati messi in votazione.

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