I risultati di un'indagine che sarà presentata giovedì 21 al Baluardo della Cittadella.
Consumatori sempre più “poligami”, che fanno acquisti in diversi punti vendita, alternando la grande distribuzione con i negozi al dettaglio e prestando attenzione alla convenienza, ma anche all’assortimento e ai servizi accessori, come la possibilità di trasporto e parcheggio o gli orari di apertura flessibili. È l’identikit del consumatore modenese, come emerge da un’indagine promossa dall’assessorato alle Politiche economiche del Comune di Modena in collaborazione con la Facoltà di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
La ricerca, che sarà presentata giovedì 21 febbraio alle 15.30 alla sala conferenze del Baluardo della Cittadella in piazza Giovani di Tien An Men, è stata coordinata dal professor Piero Baroncini, direttore del Master in Gestione dei servizi, coadiuvato da un gruppo di studenti.
In circa 3 mesi di raccolta dati sono stati intervistati circa 1300 consumatori, oltre 350 commercianti e una quindicina di testimoni privilegiati: rappresentanti delle associazioni di categoria del commercio e dirigenti delle grandi strutture di vendita. L’analisi dei dati, realizzata in circa 8 mesi, mette in luce un comparto commerciale in buona salute, con 3.400 imprese distribuite equamente sul territorio comunale, articolate in una pluralità di forme: tre grandi ipermercati, una decina di centri di vicinato di quartiere, molti minimarket e oltre tremila piccoli punti vendita.
I consumatori appaiono soddisfatti delle opportunità offerte dalla rete commerciale modenese. Tra i desideri ci sono però una maggiore varietà e flessibilità degli orari di apertura, in particolare per i negozi di piccolo dettaglio e soprattutto per la zona del centro storico. L’indagine mostra anche una domanda crescente di ristorazione, cioè sempre più modenesi che mangiano fuori casa e sempre più bar che propongono panini e piatti pronti. Il consumatore medio alterna gli acquisti tra la grande distribuzione e il negozio al dettaglio, in modo complementare, ed è in questo senso sempre più “poligamo” e meno fedele a un unico fornitore. Emerge, inoltre, una crescente attenzione ai consumi “etici”: prodotti biologici o naturali, risparmio di energia, commercio equo e solidale.
Il convegno di presentazione della ricerca sarà strutturato come una “chiacchierata esperta” condotta dal professor Piero Baroncini. Dopo l’introduzione dell’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini e la presentazione dei risultati dell’indagine interverranno Giandomenico Amendola, docente di sociologia urbana alla facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, Oreste Pivetta, architetto e giornalista, Paola Ricas, consulente editoriale della rivista La Cucina Italiana e Luca Tremolada, giornalista del Sole24ore. Si parlerà delle evoluzioni dei consumi delle famiglie, dei cambiamenti nella struttura delle città e nei luoghi dedicati al commercio e al consumo e delle prospettive di espansione dei consumi elettronici e virtuali. Il direttore generale del settore Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Morena Diazzi parlerà delle politiche regionali in materia di commercio, mentre le conclusioni saranno affidate di nuovo a Stefano Prampolini.
La presentazione della ricerca servirà a riflettere sulle politiche di sostegno al commercio urbano che, insieme ai servizi alla persona e per il tempo libero, è uno dei principali settori dell'economia della città e una fonte rilevante di occupazione e reddito. La pubblicazione che raccoglie i risultati dell’indagine punta a essere uno strumento di riflessione per operatori commerciali, associazioni di categoria e amministrazione comunale e offrire spunti e indicazioni per impostare le politiche dei prossimi anni.
Per informazioni ci si può rivolgere all’assessorato alle Politiche economiche allo 059 2032553, scrivere a progetti.economici@comune.modena.it o navigare sul sito web www.comune.modena.it/economia
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