12/02/2008

"PILLOLA DEL GIORNO DOPO", INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO

L'assessore alla Salute Simona Arletti ha risposto a Rosa Maria Fino (Società civile)

“L’Azienda Usl, in collaborazione con l’Azienda Policlinico, ha realizzato materiale informativo sull’aborto medico, specificamente dedicato alle donne che hanno deciso di sottoporsi all’interruzione di gravidanza e che si trovano entro la sesta settimana di gestazione. Si tratta di un depliant intitolato ‘IVG: per scegliere cosa devo sapere’, finalizzato a consentire una scelta informata e consapevole tra aborto chirurgico e aborto farmacologico. Questo materiale non è disponibile al pubblico ma utilizzato dagli operatori”. Così l’assessore alla Salute del Comune di Modena ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione presentata dai consiglieri Rosa Maria Fino (Società civile) e Sergio Rusticali (Sdi) sul tema “Che fine ha fatto il depliant sulla pillola del giorno dopo?”.
Rosa Maria Fino ha presentato l’istanza precisando che “la pillola del giorno dopo è un contraccettivo d’emergenza, utilizzato in particolare dalle fasce più giovani e inesperte sull’uso dei profilattici e pertanto più a rischio di gravidanze indesiderate. Si tratta di un farmaco non abortivo, che agisce spostando in avanti l’ovulazione, e che non ha niente a che vedere con la pillola farmacologica RU 486”. La consigliera ha chiesto “se viene garantita una corretta informazione e se è vero che un depliant informativo sul tema è stato ritirato a seguito di una lettera di protesta di Associazioni per la vita di Modena”.
L’assessore Arletti ha aggiunto: “cosa diversa sono le informazioni per le diverse modalità di contraccezione e le informazioni sulla contraccezione d’emergenza, normalmente presenti negli opuscoli informativi relativi alla contraccezione, disponibili presso i consultori e i servizi sanitari dell’Azienda Usl di Modena”.
L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza per dare spazio al dibattito e Dante Mazzi (Forza Italia) è intervenuto affermando: “su questo tema c’è molta confusione. Concordo con la collega Fino che la contraccezione d’emergenza e la Ru 486 sono due cose diverse. Il depliant distribuito era stato in un primo tempo ritirato, mi risulta sia invece ancora in circolazione. In ogni caso, questo è un tema da affrontare in modo non ideologico, ma dal punto di vista scientifico, perché riguarda la salute delle donne. Sto preparando anche io un’interrogazione in materia”.Mario Tamburi di Forza Italia ha aggiunto: “è necessaria un’opportuna correttezza di informazione quando si fanno le interrogazioni. Procurarsi da soli senza ricetta un farmaco del genere è una proposta assurda, perché per prescriverla serve una persona qualificata. Il profilattico viene usato come contraccettivo e per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse: se si rompe, vengono meno entrambi gli effetti. In questo caso è legittimo l’uso di una contraccezione di emergenza che però, come precisato nel foglio illustrativo, può avere un effetto abortivo”. Davide Torrini dell’Udc ha sottolineato: “c’è un problema nel testo dell’interrogazione. Il depliant spiega come utilizzare la Ru 486 e non la pillola del giorno dopo. Una volta chiarito questo tema, credo che l’oggetto del contendere sia finito”. Isabella Massamba di Sinistra democratica ha affermato: “il problema è se un’informazione debba essere libera oppure occultata, fornita unicamente a chi ne fa richiesta e ne ha bisogno. Penso che le informazioni vadano date, a meno che non siamo in un regime di oscurantismo”.
Rosa Maria Fino ha replicato lamentando “l’abitudine degli uomini di parlare della salute delle donne” e ribadendo l’opportunità di fornire informazioni corrette, complete e adeguate alle donne per metterle in condizione di compiere scelte informate e consapevoli. L’assessore Arletti ha infine ripetuto la distinzione tra la pillola del giorno dopo e la Ru 486, affermando: “credo sia importante consentire alle donne fare una scelta informata. Tutto ciò che, correttamente regolamentato, aiuta le donne a garantire la propria salute, va bene. I materiali di cui si parla nell’interrogazione sono disponibili alle donne che hanno già manifestato un certo tipo di esigenza”.

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