12/02/2008

MERENDE NEI NIDI D'INFANZIA, INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO

La risposta dell'assessore all'Istruzione Querzè all'interrogazione di Tesauro (Verdi)

“Dopo una sperimentazione svolta nello scorso anno scolastico in due nidi comunali, ai genitori dei bambini si fornisce la merenda da asporto, in sostituzione di quella consumata al nido insieme agli educatori. Le motivazioni delle nuove modalità organizzative sono state discusse con i Presidenti dei Consigli di gestione e con i collettivi al termine dello scorso anno scolastico e sono state comunicate per iscritto ai genitori degli altri nidi, nello scorso mese di settembre, con lettera allegata al menù”. Così l’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè ha risposto, in Consiglio comunale, all’interrogazione di Mauro Tesauro (Verdi) sul tema delle merende da asporto nei nidi d’infanzia comunali.
“Il diminutivo non ci inganni rispetto all’importanza del tema delle merendine”, ha detto Mauro Tesauro nel presentare l’interrogazione. Il consigliere ha esibito in aula alcuni involucri per dimostrare il fatto che molte merendine sono di fabbricazione industriale. “C’era anche una forte valenza socializzante nella merenda consumata tutti insieme”, ha aggiunto Tesauro: “in questo modo si offre un servizio di qualità peggiore a un costo più alto. Inoltre, molti bambini sono costretti a consumare la merenda dove capita”.
L’assessore Querzè ha inoltre spiegato che “al nido Cividale, la comunicazione è stata consegnata erroneamente solo ai nuovi iscritti, mentre ne sono rimasti privi gli iscritti dell’anno precedente, ai quali è pervenuta con qualche giorno di ritardo. Le motivazioni della scelta rientrano nell’organizzazione dei tempi della giornata educativa, e puntano ad aumentare i tempi delle attività mattutine, ritardare il momento del pasto per avvicinarlo a quello del pasto consumato in famiglia, consentire ai bambini un risveglio pomeridiano legato a ritmi personali, evitare il contemporaneo risveglio di tutti i bambini e il consumo della merenda in tempi molto ristretti. Quest’ultimo elemento”, ha spiegato l’assessore, “è infatti centrale nel rispetto dei tempi dei bambini: c’è infatti chi si sveglia presto e chi tardi. L’educatore può dunque relazionarsi con i bambini e instaurare un rapporto individuale che difficilmente può realizzarsi in altri momenti della giornata. Questa riorganizzazione della giornata educativa ha complessivamente incontrato la condivisione di educatori e genitori, che apprezzano la gestione distesa dei tempi del bambino e la possibilità di dedicarsi a loro in modo personalizzato. Altri genitori invece hanno sollevato molte perplessità relative a difficoltà organizzative, collegate alla necessità di far consumare la merenda al bambino e contemporaneamente ritirare un altro figlio da scuola, difficoltà gestionali, mancato apprezzamento della qualità delle merendine e incremento degli incarti necessari per l’asporto. A fronte di queste difficoltà”, ha continuato l’assessore Querzè, “l’Amministrazione ha avviato un percorso di modifica di alcuni aspetti organizzativi e di verifica della sperimentazione. In particolare, sono stati messi a disposizione degli spazi interni per il consumo delle merende che. Nei nidi ove ciò è possibile, il personale distribuisce le merende ai bambini. Si è introdotta la flessibilità degli orari di uscita dei bambini per migliorare la conciliazione dei tempi. Infine, a seguito di un più approfondito esame della questione, le cuoche potranno preparare direttamente le merende da consegnare alle famiglie, evitando così la somministrazione di prodotti industriali e riducendo l’utilizzo del confezionamento di plastica. Il 12 dicembre 2007 è stata costituita la Commissione mensa dei nidi che, lo scorso 7 febbraio, ha designato un sottogruppo incaricato di elaborare, col supporto tecnico dell’ufficio statistica del Comune, un questionario finalizzato a realizzare un’indagine qualitativa presso tutti i genitori e gli educatori, per acquisire pareri su punti di forza e criticità emerse. Riteniamo quindi, con le migliorie introdotte e il ripristino della preparazione delle merende da parte delle cuoche, di aver risposto a molte delle perplessità emerse da una parte dei genitori, in attesa di acquisire ulteriori elementi per decidere definitivamente sull’esito della sperimentazione avviata”.
Tesauro ha replicato: “alcuni genitori sono stati informati poco approfonditamente. Credo che una lettera non sia sufficiente su questioni delicate e di grande interesse per le famiglie. È necessario contrastare il fanatismo igienista di alcune Ausl, che danneggia i prodotti locali e la salute dei bambini. Inoltre le merende confezionate mettono in circolazione una quantità enorme di plastica e confezioni e vengono trasportate quasi quotidianamente da fuori provincia, con grandi danni per l’ambiente. Prendo atto della risposta”, ha concluso Tesauro, “e vigilerò con grande attenzione, perché la perplessità rimane”.

Azioni sul documento