“Il valore medio di mezzo chilo di pasta rilevato a Modena nel settembre 2008 è di 0,78 euro: un prezzo che pone la nostra città al 29esimo posto nella graduatoria di 38 città capoluogo di provincia sulle quali vengono rilevati i prezzi. Siamo quindi tra le città in cui la pasta è meno cara rispetto al panorama nazionale. È comunque doveroso da parte delle Amministrazioni pubbliche intervenire a sostegno dei consumi delle famiglie, come il Comune di Modena fa con iniziative quali la Family card, l’operazione Pane comune, il mercato dei produttori agricoli Campagna in città, il mercato ortofrutticolo all’ingrosso”. Così l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini ha risposto, in Consiglio comunale, all’interrogazione del consigliere Garagnani sullo “scandalo degli aumenti del prezzo della pasta”.
Il consigliere ha chiesto di conoscere “di fronte all'aumento del prezzo della pasta rilevato a livello nazionale, quali azioni l’Amministrazione intende intraprendere a sostegno dell'iniziativa del Garante dei Prezzi e per combattere il pesante impatto che ha l'aumento dei prezzi dei generi alimentari sulle famiglie”.
L’assessore ha precisato che “il prezzo della pasta è aumentato effettivamente nel corso dell'ultimo anno anche nell'ambiente modenese: le nostre statistiche rilevano che il mezzo chilo di pasta negli ipermercati e nei discount è passato da 0,41 euro a 0,53 euro, nei supermercati e minimercati è passato da 0,61 euro a 0,77 euro, negli esercizi tradizionali è passato da 0,80 a 1,07. Gli incrementi vanno perciò dal 20% degli esercizi tradizionali al 26,2% dei super e mini mercati, al 29,6% degli ipermercati e discount. Si tratta di incrementi medi, per i quali è stata rilevata una differenza sostanziale tra i prezzi delle grande marche e i prodotti di marche minori: l'incremento sulle grandi marche è stato del 26,8% medio, mentre sulle altre produzioni è stato del 22,9%. Questi aumenti, rapportati a un consistente calo dei prezzi della semola di frumento duro, materia prima fondamentale per la produzione di pasta, evidenziano che il prezzo della pasta in Italia non dipende esclusivamente dal prezzo della materia prima, avendo incidenza anche altri fattori produttivi Senza voler in questa sede indagare sulla composizione del prezzo della pasta – ha concluso l’assessore – intendo ricordare che la nostra Giunta continuerà ad operare riproponendo anche per l’anno prossimo la Family card, l'operazione pane comune, la proposta di occasioni di filiera corta e dell'apertura al pubblico del mercato ortofrutticolo all'ingrosso. Crediamo che quanto sopra costituisca una risposta seria, articolata e concreta al problema della spesa per i prodotti alimentari delle famiglie modenesi, una risposta non limitata solo al problema dell'aumento della pasta, ma dell'aumento dei prezzi in generale dei prodotti alimentari e in particolari a quelli di prima necessità”.
Il consigliere ha ringraziato l’assessore per la risposta e sottolineato l’importanza di interventi pratici e concreti per le famiglie.
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