"In via Gallucci si applicano le discipline degli orari previste sull'intero territorio comunale, che si diversificano per negozi al dettaglio, pubblici esercizi e attività artigianali. I controlli della polizia amministrativa e delle forze dell'ordine non sono mai stati discriminatori, ma seguono esattamente le necessità di garantire l'applicazione e il rispetto delle norme in modo uniforme e indiscriminato. La completa omogeneizzazione degli orari di tutte le attività presenti nella via va a contrastare pertanto con le normative di settore delle rispettive attività”. E’ la risposta dell’assessore alle Politiche Economiche del Comune di Modena Stefano Prampolini all’interrogazione del consigliere dei Popolari per il Centrosinistra Antonio Maienza su “Locali di via Gallucci. Controlli uguali per tutti”. Il consigliere con la sua interrogazione chiedeva “per la particolare situazione creatasi in via Gallucci, su richiesta dei commercianti, che venga modificato il regolamento comunale, che venga prevista l’omogeneizzazione degli orari di chiusura per tutti i locali esistenti nella via della movida, che siano effettuati controlli uguali per tutti i locali, senza alcuna discriminazione”.
Le attività commerciali di vendita al dettaglio, ha spiegato l’assessore “essendo via Gallucci inserita nel centro storico, ed essendo Modena città d'arte, possono effettuare l'orario ritenuto più congruo e sono vincolate esclusivamente alla chiusura nelle festività nazionali e nelle giornate domenicali e festive a ridosso delle medesime festività. I pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande possono scegliere un orario di attività tra le 5 di mattina e l’1 di notte, con facoltà di proroga alle 2 il venerdì e i prefestivi. C'è poi la possibilità di richiesta di orario notturno oltre la normale fascia stabilita, previa valutazione da parte dell'Amministrazione. Molti locali di somministrazione usufruiscono della proroga d'orario nella fascia notturna fino alle 2 quasi tutti limitatamente al venerdì e al sabato”. Per le attività artigianali, poi, l’assessore ha spiegato che “le linee di indirizzo adottate dal Consiglio comunale in materia di ‘tempi e orari della città’ indicano la necessità di raggruppare in fasce orarie di attività le categorie economiche omogenee o assimilabili in considerazione del loro contenuto, offerta e modalità di fruizione da parte del consumatore finale: sulla base di queste indicazioni sono in fase di predisposizione gli atti che consentiranno di parificare gli orari degli artigiani agli orari dei pubblici esercizi”. Prampolini ha precisato, però, che “resta fermo il fatto che le situazioni di particolare problematicità, qualora vi siano rilievi da parte dell'Arpa in particolare sul rumore o problemi di ordine pubblico, o di altro tipo, dovranno essere risolte volta a volta con i provvedimenti che si riterranno più opportuni. Le attività artigiane sono vincolate alla chiusura alle 22 per una prescrizione dell’Arpa, per rumorosità degli impianti e delle strutture tecniche”.
Il consigliere Maienza nella sua replica ha richiesto “che venga rivista l’impostazione verso i problemi che si presentano in questa via. Questa risposta dice tutto o niente, l’assessore non ha preso impegni a riguardo.
In conclusione è intervenuto il presidente del Consiglio comunale Ennio Cottafavi per precisare che “l’Amministrazione non ha operato nessuna personale diversificazione, e che mettere mano alla normativa vuol dire ripensare un pezzo di procedimento”.
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