15/12/2008

"CORRETTA L'INTERPRETAZIONE DEL PRESIDENTE"

Il sindaco Pighi ha risposto all'interrogazione del consigliere Fraulini sottolineando che gli ordini del giorno non prevedono dichiarazione di voto

“Ritengo corretta l’interpretazione del presidente. L’ordine del giorno altro non è se non una richiesta al Consiglio comunale di esprimersi su una questione che non è di rilevanza amministrativa, ma politica. La dichiarazione di voto su questa categoria non ci sta. Il presidente ha riportato un invito alla consigliera Rossi, che forse è stato interpretato in modo sbagliato. Mi auguro che colloqui successivi portino a risolvere il problema”. Così il primo cittadino di Modena, Giorgio Pighi, ha risposto in Consiglio comunale a Modena all’interrogazione del consigliere del Pd Ubaldo Fraulini “Grave scorrettezza istituzionale del consigliere Manfredini Mauro e del presidente Ennio Cottafavi nella seduta consiliare del 13 novembre 2008”. Il sindaco ha, inoltre, dichiarato: “Capisco che l’argomento in discussione abbia creato indignazione nei consiglieri e da qui, poi, si sono create incomprensioni. Vorrei spezzare una lancia a favore del presidente per le difficoltà che ci sono a presiedere il Consiglio. Di fronte a situazioni del genere può capitare di andare al di là dei toni”.
Il consigliere, con la sua interrogazione, ricapitolava quanto avvenuto in aula alla data del 13 novembre e chiedeva di conoscere se i comportamenti tenuti dal consigliere Manfredini e dal presidente Ennio Cottafavi siano conformi all’etica e alla correttezza istituzionale, e rispondenti alle norme regolamentari. “Non c’è stata alcuna rissa, ma scambio di opinioni a voce alta” ha affermato Fraulini. “Causa scatenante sono state le gravissime dichiarazioni di Manfredini rispetto a ruolo di noi consiglieri. A un certo punto ho ritenuto di non dover lasciare passare sotto silenzio questi atteggiamenti e ho ritenuto necessario riportare a ognuno le proprie responsabilità e spingere alla corretta applicazione regolamento”. Fraulini ha spiegato che “il consigliere non ha presentato il proprio odg e lo ha dato per letto, ed è stato ammesso che lui presentasse un emendamento sostitutivo, tipologia non contemplata dal regolamento. Nel suo ennesimo intervento il consigliere ha rivolto ai consiglieri di maggioranza un’intimidazione, che se non avessero votato il suo odg sarebbero stati denunciati dallo stesso. Soltanto dopo il mio intervento il presidente è intervenuto sul consigliere. In seguito alla richiesta di parola della consigliera Rossi, per dichiarazione di voto, il presidente l’ha negata perché non prevista dal regolamento, ma ha impartito una pesante reprimenda, e qui sono intervenuto per far notare al presidente che stava usando pesi e misure diverse a seconda dei consiglieri. Da qui l’immediata reazione del presidente che, spazientito, ha interrotto bruscamente la seduta ed intima al sottoscritto di uscire”.
Nel dibattito è intervenuta Eugenia Rossi dell’Italia dei Valori: “Capisco l’imbarazzo del sindaco nel ricomporre la situazione. Lo ringrazio del termine amica, ma devo dire che si tratta di una amica spesso bastonata. Non voglio riprendere la situazione di quel giorno perché è superata, ma il succo della sostanza è il rispetto delle regole democratiche. C’era uno stato di totale confusione, e proprio perché ce n’era per tutti la reprimenda nei miei confronti non è stata molto gradevole. Il presidente ha adottato due pesi e due misure, e non è la prima volta che le vediamo. Il giorno dopo le cose sono andate sui giornali, le gole profonde alla stampa non fanno bene a nessuno, devono smetterla”.
Andrea Leoni di Fi-Pdl ha dichiarato di non concordare “con la ricostruzione del sindaco, perché tutti noi siamo stati spettatori, in questi 5 anni di consiliatura, di fortissimi attriti all’interno del gruppo di maggioranza. E’ evidente che c’è qualcosa che va al di là, quello di quel giorno è un ennesimo segnale della presenza di seri problema all’interno della maggioranza: sono state 4 le crisi che hanno attraversato maggioranza e giunta, ci sono difficoltà notevoli di sintesi politica”.
Isabella Massamba del Gruppo indipendente per la Sinistra è intervenuta per segnalare come “nelle giornate successive sui giornali ci sono stati articoli assolutamente parziali. Chi c’era quel giorno sapeva come erano andate le cose, penso che se non si fosse andati sui giornali a creare caos, forse non ci sarebbero stata questa interrogazione e si sarebbe risolta la questione. Faccio appello alla correttezza politica quando ci si rivolge alla stampa: si finisce per creare un caso su questioni che non lo sono”.
Per Achille Caropreso del Pd “è vero che il presidente ha risposto così alla consigliera, ma è vero che ci trovavamo in una situazione da cortocircuito. Inoltre, non ho recepito nulla di particolarmente lesivo in questa espressione. Altre volte il presidente ha ricordato che siamo tenuti a conoscere il regolamento, in situazioni meno tese, quel giorno la tensione era massima”.
Michele Andreana, capogruppo del Pd ha affermato: “Siamo impegnati ad arrivare a fine legislatura. Le difficoltà politiche ci sono, le ammetto, e le affronteremo. Per quanto vi sia dentro il nostro modo di procedere, un conto sono le sbavature, un conto è il rispetto tra di noi. Ho notato un’escalation di accuse e contraccuse. Quando si arriva ad assistere non a una polemica politica, ma a una discussione tra due esponenti dello stesso partito, si è di fronte a un fatto grave e sbagliato, è evidente che ci si aspettava proprio la discussione che stiamo facendo. Per quanto mi riguarda la partita è chiusa, ma è indicativa di un livello di preoccupazione e di sospetto tra di noi della maggioranza, che bisogna superare”.
“Il testo degli odg viene mandato a tutti i consiglieri nella giornata della presentazione dello stesso, ed è rimasto iscritto per 11 mesi. Il fatto che non fosse conosciuto è riconducibile a personali responsabilità” ha affermato il presidente del Consiglio Ennio Cottafavi. “Il regolamento, poi, dice che nel corso della discussione possono essere presentati emendamenti: è vero che non esiste quello sostitutivo, ma si tratta di un termine errato usato dal consigliere Manfredini, capita a tanti di sbagliare terminologia. Sulle intimidazioni non sono intervenuto perché non ho seguito, stavo verificando con un consigliere l’argomento successivo”. Cottafavi ha dichiarato: “Avrei potuto evitare di fare quella dichiarazione, ma il tono che avevo non era di dura reprimenda. Capisco che è stato un intervento infelice, perché si è inserito in un contesto in cui i nervi erano scoperti anche per altre ragioni, ma rigetto il fatto di utilizzare 2 pesi e 2 misure diverse a seconda dei consiglieri. Inoltre, ho sospeso a seguito dello scatto d’ira il Consiglio comunale e ho chiesto di ragionare con Fraulini non per regolare i conti, ma per spiegare la razio che stava dietro alla mia risposta. Posso accettare critiche, ma non accetto di essere accusato di malafede. Per me la partita si è chiusa immediatamente dopo, in futuro starò più attento”.
Il consigliere Faulini ha commentato: “Mi aspettavo qualcosa di più dal sindaco che si è barcamenato. Da parte del presidente riconosco che c’è stata qualche ammissione di colpa. Ribadisco, però, che c’è stata una violazione del regolamento. Sono rimasto meravigliato che il giorno dopo sono stato attaccato io sulla stampa, sono stato accusato di essere rissoso. Non è mai successo, invito tutti a farsi un esame di coscienza: io sono intervenuto a difesa della dignità dei consiglieri, in particolare in quel caso delle donne”.
Il sindaco Pighi, nella replica ha affermato che “più che di equivoci a volte si parla di punti di vista diversi che fanno interpretare le cose in modo diverso, questa era una questione tutta procedurale. Più si va verso il bipolarismo con due coalizioni, più di queste situazioni se ne vedranno, perché le maggioranze sono allargate. L’episodio non ha, però, bloccato le azioni amministrative ma, anzi, ha portato a far avvenire certe discussioni in sedi istituzionali e pubbliche. E’ scontato che se le posizioni sono diverse emergano in tutta la loro virulenza”.
 

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