40.786 gli ultrasessantacinquenni residenti a Modena al 31.12.2007, pari al 22,7% della popolazione complessiva. Gli ultrasettantacinquenni sono invece 20.571, pari all’11.4%. L’aspettativa di vita alla nascita nel periodo 2001-2006 è aumentata da 83,3 a 84,2 anni per le donne e da 77 a 78,3 anni per gli uomini (dato regionale). Nel 2006, nel Distretto di Modena, erano 3.284 gli anziani ultra65enni con invalidità al 100% e indennità di accompagnamento, oltre 5.000 gli anziani non autosufficienti con difficoltà a compiere due o più atti della vita quotidiana (stime PPS e ILSA) e 1700 gli anziani con disabilità completa (stime PPS e ILSA).
Sono diversi gli strumenti messi in campo per rispondere ai bisogni di questa utenza in continua crescita: dal Piano sociale e sanitario 2008–2011 al Fondo per la non autosufficienza, dal Piano di azione per la comunità regionale al Piano di Zona 2005–2008, al Piano per la salute e il benessere 2009–2011. Dei 138 servizi del Piano di Zona del 2008, 27 sono rivolti agli anziani, di cui 10 riguardano il segretariato sociale, 10 l’assistenza domiciliare, 3 le attività semiresidenziali e 4 quelle residenziali. La spesa per gli anziani ammonta a circa 43 milioni 127 mila euro, pari al 38% delle risorse complessivamente previste nel Piano di Zona.
“La rete dei servizi rivolti a persone anziane a Modena è integrata tra servizi ospedalieri, sanitari, socio-sanitari e sociali – afferma l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti – ed è in grado di rispondere a bisogni molto diversificati e complessi come quelli degli anziani. Permette di progettare interventi personalizzati e di offrire opportunità in relazione ai bisogni, alle condizioni e alle scelte che le persone esprimono”. Per garantire un più semplice accesso ai servizi, una migliore gestione degli stessi, la raccolta e valutazione dei bisogni, il monitoraggio dei progetti, è stato predisposto un mix di interventi a gestione diretta del Comune di Modena, a gestione affidata (tramite appalti) a soggetti del Terzo settore e a gestione convenzionata con soggetti del Volontariato, dell’Associazionismo e del Privato. La progettazione viene, inoltre, sviluppata in modo condiviso tra tutti gli operatori, integrando la dimensione territoriale dei Poli e quella specialistica dell’area, e si punta sull’integrazione socio-sanitaria. Tra gli obiettivi cui si punta, la domiciliarità per sostenere progetti di permanenza nel proprio contesto abitativo, affettivo e di abitudini, di persone parzialmente o gravemente non autosufficienti; l’attenzione non solo rivolta alla persona in difficoltà, ma anche al carico assistenziale che ricade sui familiari; la logica della gradualità e flessibilità nella progettazione dei piani di aiuto per poter offrire interventi-servizi il più possibile individualizzati e flessibili. Si punta, inoltre, allo sviluppo di progetti individuali che trattano la persona nella sua globalità, mettendo in luce la multiproblematicità, che rende necessario il lavoro in rete di professionisti diversi.
Azioni sul documento