03/11/2008

DEGRADO DELL'AREA EX AMCM, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

L'assessore al Patrimonio Marino ha risposto all'interpellanza di Leoni (Fi)

“L'area ex Amcm in questi anni è sempre stata presidiata e utilizzata: certo non è ancora il cuore moderno della città, che avremmo oggi se fosse stato possibile attuare il progetto di recupero, ma non è mai stata abbandonata. Lo sa bene chi usa il parcheggio tanto utilizzato da chi viene in centro storico, lo sa bene chi frequenta il teatro delle passioni, chi ha frequentato l'ufficio Casa del comune, che fino a pochi mesi fa aveva sede proprio all'interno dell'area”. Così l’assessore al Patrimonio del Comune di Modena Antonino Marino ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, di Andrea Leoni di Forza Italia.
Il consigliere Leoni ha spiegato: “l’area ex Amcm è una pattumiera a cielo aperto. Ci sono bottiglie di alcol ovunque, reti divelte che dimostrano come molti edifici siano sicuramente alloggio per clandestini. Anche secondo il nuovo Questore, Buon Pastore è oggi uno dei quartieri più a rischio di tutta la città”.
L’assessore ha precisato che “le palazzine non frequentate dal pubblico erano comunque utilizzate a magazzino e gestite da vari settori dell'Amministrazione. In questi anni un paio di tentativi di intrusione da parte di abusivi sono stati prontamente arginati. Non manca un presidio dell'area e siamo ben lontani dall’identificazione di questo posto come una pattumiera. Siamo certamente davanti a un'area in attesa di essere trasformata, ma dobbiamo pensare a una trasformazione che tratti l'area in modo coordinato e unitario. In attesa del completo recupero. Non siamo d’accordo – ha concluso l’assessore Marino - con l'allarmismo che vuole lanciare il consigliere, ma continueremo senz'altro con un presidio che non è mai mancato, con ogni attività utile a evitare eventuali occupazioni abusive e con tutte le attività di conservazione del nostro patrimonio per giungere finalmente al recupero dell'area quando questo sarà finalmente possibile”.
Nel dibattito, il consigliere Sergio Rusticali (Ps) ha affermato: “anche io avevo pensato a presentare un’interrogazione sull’area dell’ex Amcm. Non vorrei fare allarmismo ma la situazione non è bella. Chi parcheggia a volte ha trovato le gomme tagliate o le portiere divelte. Credo che un intervento sia necessario”.
Adolfo Morandi (Fi) ha detto: “è evidente che in quell’area ci sono segnali di degrado, tanto che lo ha rilevato perfino il consigliere Rusticali. Palma Costi aveva presentato un progetto, da assessore della passata consigliatura. Sitta lo ha tenuto fermo per 5 anni e poi ne ha presentato uno che trova pareri negativi anche tra la maggioranza”.
Teodoro Vetrugno (Pd) ha ricordato: “anche noi abbiamo segnalato questa situazione di degrado, e l’assessore Sitta ci ha spronato ad approvare il progetto per accelerare il recupero. Voi però siete tra quei cittadini conservatori che preferiscono mantenere le cose come stanno. Che il progetto sia fermo dipende dalla Sovrintendenza, non dalla maggioranza, al momento”.
Daniele Sitta, assessore all’Urbanistica, è intervenuto osservando: “è intollerabile questo livello di disinformazione da parte di un consigliere. Il progetto è cambiato perché non era possibile realizzare il progetto precedente. Il nuovo piano può essere criticato, ma quello precedente non era attuabile perché nel 2006 sono cambiati i vincoli.
Sergio Celloni dell’Udc ha messo in evidenza la “iperattività” della Giunta e il “disorientamento” dell’opposizione: “quando ho sentito parlare di favole e barzellette, mi sembra quasi vero. Sento parlare di Amcm, Attiraglio, Fonderie, Casa Ferrari e tante aree da riqualificare. Poi ci troviamo di fronte i cittadini: ben vengano queste migliorie, ma facciamo una scala di priorità. Nel mio programma metto che alla Fossalta faremo l’aeroporto, e che in ogni piazza ci saranno delle piscine. Se la mettiamo in burla ci sta anche”.
Il consigliere Morandi ha ripreso la parola per fatto personale rispetto all’intervento dell’assessore Sitta, sentendosi offeso dalle sue parole.
Andrea Galli (An), ha detto: “l’opposizione deve servire da pungolo, ma serve un corpo che reagisca agli stimoli. Su tanti temi, questa maggioranza è evanescente. Avete rovinato ampie zone della città, presentando progetti che sono spesso colate di cemento, e pensate che vi seguiamo su questi temi? Se all’ex consorzio agrario proporrete un poligono di tiro o una centrale atomica, voteremo contro”.
Ivo Esposito (Fi) ha affermato: “non credo che la soluzione proposta, quella della torre, sia buona. La responsabilità di governare ce l’ha chi viene eletto. Noi, a Roma, lo facciamo. Voi, troppe volte vi appoggiate sull’opposizione, come ha detto il consigliere Vetrugno”.
Michele Andreana (Pd) ha osservato: “sono anni che non esprimete nemmeno una proposta per la città. Nemmeno nel consiglio sulla sicurezza, alla presenza delle forze dell’ordine. Quanto al progetto, se da parte della Sovrintendenza arrivasse il via libera al progetto non avremmo alcuna difficoltà a procedere. Non rinunceremo a portarlo avanti in quest’aula”.
Giuseppe Campana (Pd) ha ricordato: “sono fra i tre consiglieri di maggioranza che hanno votato conto al progetto 2007 e fin dal 1999 sollecitano la giunta a recuperare questa area strategica. Ho votato con convinzione il progetto 2004 e credo sarebbe saggio riprendere in considerazione gli elementi che lo caratterizzavano, ad esempio per quanto riguarda il Cinema Estivo”.
Mario Lugli, assessore alla Cultura, ha dichiarato: “altri hanno parlato, per un caso simile al nostro, di ‘Talebani della conservazione’, nel senso che quando si progettano opere importanti la parte più difficile da esercitare è proporre il nuovo. Al vecchio siamo abituati. Le proposte culturali del teatro contemporaneo sono cruciali per la nostra città, e troveranno spazio nella nuova area”.
Il sindaco Giorgio Pighi ha ribadito l’importanza “di questo comparto cittadino in attesa di intervento. Le procedure – ha detto il sindaco – sono avviate da tempo con piano particolareggiato. L’edificio di Hera in via Razzaboni fu acquistato come importante investimento per il Comune. Quello delle Fonderie fu acquistato in un contesto difficile per la città. Per l’Amcm, con i nuovi vincoli, il precedente piano è decaduto. La nostra scelta è tenere un numero considerevole di immobili in mano pubblica. Per definire l’aspetto dell’area si farà poi un concorso di progettazione”.
Ubaldo Fraulini (Pd) ha osservato: “credo che tra i due progetti presentati ci siano delle differenze significative. Io non sono contro l’innovazione di per sé, ma non in quel contesto. I vincoli sono cambiati nel 2006, ma fino ad allora si sarebbe potuta fare tranquillamente una gara pubblica per realizzare il piano nel 2004. La volontà di cambiare il progetto, pur legittima, c’è stata”.
Achille Caropreso (Pd) ha ricordato che nell’area ex Amcm “sorgeranno il nuovo Teatro delle Passioni, la multisala cinematografica d’essai. Quello che è cambiato dal progetto precedente sono una palestra e una biblioteca. In questa situazione di degrado, mantenere intatti gli aspetti culturali del vecchio progetto rinnovando la zona, va più che bene”.
Eugenia Rossi (Italia dei valori) ha detto: “il degrado è stato permesso perché non si è intervenuti sull’area. Ma in questo momento non è certo inquietante. Credo sia meglio aspettare per fare un buon progetto che non farci prendere dalla frenesia. Avere perplessità su questo piano non significa affatto essere contro la cultura. Il progetto 2004 era più attento al teatro e molto più chiaro nella destinazione”.
Andrea Leoni (Fi) ha replicato: “è evidente che questo è un nervo scoperto di questa giunta. È da un’ora e trenta che ne discutiamo. Tutti, tranne l’assessore, sostengono che l’area è degradata. L’ex Amcm è uno dei simboli dell’incapacità della Giunta di portare a termine i progetti. Il fatto che ci venga prospettata la torre Pighi non significa che dobbiamo votarla. Questo progetto non ci sta bene. Ci sono componenti della maggioranza che definiscono questo progetto una speculazione edilizia e votano contro. Come potete dare la colpa a noi?”.
L’assessore Antonino Marino ha concluso affermando: “non abbiamo abbandonato l’idea della cittadella della cultura, anzi. In questo progetto gli spazi culturali aumentano del 25%. Ci sono personaggi della cultura di questa città che ci hanno portato le proprie esigenze su questo progetto e sollecitato ad andare avanti, tra il 2004 e il 2008 non sono aumentati i metri di edificazione. Per realizzarlo, serve anche un importante equilibrio delle risorse”.

 

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