È aumentato del 3%, tra il 2002 e il 2006, il numero di poveri in provincia di Modena. Nel 2002 la società modenese risultava più ricca e più egualitaria della media nazionale e delle regioni del Nord, simile ai modelli di welfare scandinavi, anche per l’elevata partecipazione delle donne al mercato del lavoro. La povertà, più contenuta della media, si concentrava tra anziani soli e famiglie operaie con prole e casa in affitto. <br />Nel quadriennio 2002-2006 il reddito nel Comune di Modena rimane molto più elevato rispetto al dato nazionale (27.256 euro contro 18.324), supera del 10% la media della provincia e del 26% quella delle regioni del nord. Nello stesso periodo però la distribuzione del reddito è diventata più diseguale, soprattutto in città. In città infatti, nonostante la maggiore occupazione nei settori delle professioni e dei servizi, è presente una maggiore quota di donne occupate, lavoratori immigrati e giovani con contratti precari, che rappresentano i segmenti deboli del mercato del lavoro. <br />Il tasso di povertà è misurato sulla linea di povertà nazionale, pari nel 2006 a 9.481 euro. Quasi la metà dell’incremento del numero dei poveri si concentra tra i residenti in città. A livello provinciale, la percentuale di poveri (6,6%) più bassa di quella nazionale (19,6%) e del Nord (8,2%) è quasi raddoppiata, in controtendenza rispetto a un dato nazionale stabile. <br />Nel complesso, il reddito da lavoro dei modenesi è aumentato del 10%: 12% per le donne e 8% per gli uomini. In termini assoluti il reddito delle donne rimane però inferiore a quello maschile: poco più di 15mila euro contro oltre 22 mila. Sono stabili in termini reali i redditi di operai, liberi professionisti e imprenditori, sotto la media invece gli impiegati. I redditi dei giovani fino a 35 anni sono i più bassi e sono scesi del 6% in quattro anni, mentre quelli degli ultracinquantenni, oltre a essere i più alti, sono cresciuti del 9%. Il reddito medio, anche per i più giovani, aumenta al crescere del livello d’istruzione. Il reddito orario di un laureato è quasi il doppio rispetto a chi ha soltanto la licenza media. Tra le donne aumentano i redditi delle laureate, mentre tra gli uomini sono i bassi titoli di studio a far segnare i guadagni più significativi. <br />
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