13/10/2008

IL CONSIGLIO APPROVA IL PROGETTO 'CAR POOLING MODENA'

Voto favorevole della maggioranza, contrario della minoranza tranne An e Lega
Il Consiglio comunale dà l’ok al ‘Car Pooling Modena’, il nuovo servizio progettato da Comune di Modena, Provincia di Modena ed Amo per incentivare la mobilità sostenibile. L’aula consiliare a Modena ha promosso il progetto presentato dall’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Daniele Sitta, che prevede l’utilizzo di una sola auto per più passeggeri che percorrono lo stesso tragitto, con il voto favorevole della maggioranza e contrario della minoranza ad eccezione di An-Pdl e Lega Nord che si sono astenuti.
Ha aperto il dibattito la consigliera Rosamaria Fino di Società civile per il Ps che ha definito “molto positiva la delibera in questione. L’auto di gruppo credo sia una delle alternative alla mobilità tradizionale più virtuose e necessarie. Se le persone che percorrono lo stesso tragitto si mettessero d’accordo si ridurrebbe decisamente il traffico e l’inquinamento ambientale acustico e di aria, si ridurrebbero i tempi per trovare parcheggio e calerebbe lo stress delle persone. Non per ultimo, in una situazione economica difficile, si ridurrebbero anche le spese. Dobbiamo svuotare le strade e riempire le auto”.
Per Ubaldo Fraulini del Pd “nessun intervento da solo può essere risolutivo, ma diversi insieme possono far cambiare le cose in modo decisivo. Io collegherei questo servizio con altre iniziative: uno sconto dopo un certo numero di corse per chi fa l’abbonamento a mezzi pubblici, un parco bici da dare in comodato, la possibilità di un abbonamento nei parcheggi a pagamento. Collegherei questi interventi che permettono di mettere a sistema tutte queste cose. Un’operazione congiunta di Comune, Provincia, Ausl e di alcune grosse aziende private può dare segno positivo della direzione che si vuole intraprendere”.
Secondo Sergio Celloni dei Popolari Liberali si tratta di “mobilità fantasiosa. Quella che inquina non è solo la mobilità urbana, ma soprattutto extraurbana. Abbiamo già provato il Car sharing che non ha funzionato. Voglio che la gente che possa andare sia in macchina che in bicicletta: tutti questi ciclisti in bicicletta per lunghi tratti non ci sono. Nella pista ciclabile ci si potrebbe mettere due rotaie e un trenino, abbiamo bisogno di realtà più importanti, non dovremmo spendere soldi in questi interventi. Faccia quello che serve: strade, parcheggi, ecc. Se non li farà lei li faremo noi quando sarà il momento”.
Enrico Artioli del Pd ha richiamato la posizione di Modena all’interno della classifica sulla Mobilità presentata sul Sole 24 Ore: “Modena non gode di buona posizione. C’è molto da fare, ma siamo sulla strada giusta. Questo progetto riduce i costi a beneficio di chi usufruisce del servizio, riduce l’inquinamento e traffico. Inoltre i cittadini possono condividere momenti durante il trasporto e conoscersi. E’ importante che i cittadini conoscano tali proposte per potervi aderire, invito quindi a darne una adeguata informazione”.
Per Vetrugno del Pd “il Car Pooling da solo non sarebbe sufficiente, come nessuno degli altri interventi. Siamo gli ultimi in Europa ad adottarlo, ma tra i primi in Italia. E’ positiva l’attenzione della Terra dei motori in questo senso, dovrebbe essere riconosciuto anche dall’opposizione. Il sistema di incentivi è centrale: concedere la possibilità di sosta gratuita, abbonamento, ingresso nella Ztl. Se non sono sufficienti ne aggiungeremo altri. E’ necessario un intervento culturale che deve essere affrontato, aiutato e risolto: bisogna imparare a fidarsi degli altri”.
Il consigliere Ivo Esposito di Fi-Pdl ha affermato che “in linea di principio il mio partito è d’accordo, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Bisogna vedere l’organizzazione del servizio e come si invitano i cittadini ad allontanarsi dalla propria macchina: è una battaglia culturale che ci deve vedere tutti coinvolti. La cultura del Car pooling non può essere lasciata alla libera iniziativa dei cittadini, ma bisogna trasmetterla. Bisogna valutare tutti gli effetti, le connessioni e i collegamenti che si possono fare, bisognerebbe unire più visioni. Ci vuole umiltà”.
Achille Caropreso del Pd ha sottolineato l’importanza dello “sperimentare e valutare. Nell’ipotesi che l’iniziativa non incontri il favore dei cittadini si farà un esame della situazione, ma non bisogna sperare che l’iniziativa non riesca, come è avvenuto con il Car sharing. Non si tratta di adottare una misura dalla valutazione politica, ma di aiutare i cittadini a vivere meglio. Se in alcune città italiane è riuscita, perché non dovrebbe avvenire in altre? Il cittadino può scegliere tra diversi opzioni di trasporto, ci sarà quello che continuerà a usare la propria auto”.
Secondo William Garagnani del Pd “l’iniziativa lancia un messaggio positivo, è un modo di seminare per il futuro. Il Car Pooling può funzionare sulle lunghe distanze, è invece più problematico su quelle brevi. In questo ambito la politica degli incentivi come il parcheggio sicuro potrebbe essere un modo per invitare all’utilizzo del servizio. Si dovrebbe provare a puntare sulle aziende che hanno molti dipendenti.
“Spero che con questo progetto non si vada a finire come con il Car sharing” ha affermato Mauro Manfredini, consigliere della Lega Nord. “Ho apprezzato l’obiettivo dell’Amministrazione in questo progetto di arrivare ad avere meno inquinamento e più risparmio, e auspico che i cittadini riescano a capire il servizio: in giro, nei bar e per strada, parlando con varie persone erano in pochi a conoscere o immaginare cosa può essere questo servizio e come può funzionare”.
Per Michele Barcaiolo “il principio è condivisibile e apprezzabile: per il modo di vivere e le difficoltà sui tratti di media-piccola distanza rischia di diventare in un territorio come quello comunale un fenomeno che tende alla marginalità. Se da un lato gli incentivi sono positivi per la sensibilizzazione, al tempo stesso è importante garantire tutti coloro non dovessero potere o volere aderire al sistema: non devono diventare disincentivi, non ci deve essere un segno meno corrispondente per chi non aderisce, come mi sembra l’ipotesi dei parcheggi riservati”.
L’assessore Sitta nella sua replica ha dichiarato che “non ci aspettiamo risultati straordinari, ma un piccolo contributo, si può auspicare che alcune centinaia di cittadini possano aderire una volta a regime. Non ci sono controindicazioni a questo progetto, che comporta una spesa modestissima. Dopo la formazione di equipaggi la gente si suddividerà come riterrà più opportuno con beneficio per tutti. Alcuni incentivi in questa prima fase di sperimentazione sono necessari e sufficienti, come quello economico per la sosta. Per ora non ci saranno parcheggi riservati. Se in futuro ci sarà un salto culturale generalizzato, potrebbe essere inserito questo meccanismo dai sindacati nei contratti aziendali. Alcune aziende modenesi sono state molto sensibili su questo fronte nei confronti dei propri lavoratori, ma sono ancora poche”.
Sono intervenuti per le dichiarazioni di voto Sergio Celloni dei Pl e Ivo Esposito di Fi-Pdl.


Azioni sul documento