L'Amministrazione comunale ha investito oltre 260 mila euro per il recupero della facciata
Il restauro della facciata della Palazzina Vigarani nel Giardino Estense sta per essere ultimato ed i ponteggi e le coperture hanno lasciato spazio alla struttura costruita nel 1634 per ordine del Duca Francesco I. I lavori, seguiti dai tecnici comunali dell’assessorato ai Lavori pubblici coordinati dall’architetto Giuseppe Mucci, sono iniziati il 21 giugno scorso e hanno previsto un investimento di oltre 260 mila euro per il recupero della facciata.
Attraverso indagini stratigrafiche effettuate su dieci punti campione si è stabilito che erano presenti sei tipi diversi di malta cementizia e che le tinteggiature esistenti poco avevano a che fare con quelli sottostanti sia per cromia che per il tipo di materiale. I colori sottostanti erano un rosso – cotto sulle cornici e un intenso giallo ocra sugli sfondati. Inoltre non vi erano decori pittorici. L’edificio presentava inoltre visibili fenomeni di degrado dovuti principalmente al naturale deterioramento e agli agenti atmosferici che, in alcuni casi hanno provocato la caduti di pezzi di laterizio. Anche il sistema di smaltimento delle acque meteoritiche è risultato eccessivamente invasivo sulla facciata per la presenza di pluviali in lamiera zincata.
Nel corso dell’intervento è stato rimosso lo strato superficiale della tinteggiatura acrilica per capire i tipi di intonaci usati in precedenza. Alcune di queste parti in calce sono state conservate. E’ stato invece completamente tolto l’intonaco in cemento. I vari strati di tinteggiature sono stati campionati e sottoposti al giudizio della dottoressa Graziella Polidori della Soprintendenza. La meridiana era ricoperta da uno strato di intonaco cementizio che è stato rimosso visto che era in condizioni precarie di stabilità. I busti, balaustre e vasi e gli altri elementi decorativi sono stati puliti e spazzolati per la rimozione delle vecchie stuccature, recuperati e consolidati sulle basi.
Gli elementi decorativi mancanti o irrecuperabili sono stati sostituti. I serramenti sono stati smontati e completamente restaurati in laboratorio. La copertura è stata rimaneggiata, la lattoneria in lamiera zincata è stata sostituita. Tolte dalla facciata le gronde e pluviali.
Attraverso indagini stratigrafiche effettuate su dieci punti campione si è stabilito che erano presenti sei tipi diversi di malta cementizia e che le tinteggiature esistenti poco avevano a che fare con quelli sottostanti sia per cromia che per il tipo di materiale. I colori sottostanti erano un rosso – cotto sulle cornici e un intenso giallo ocra sugli sfondati. Inoltre non vi erano decori pittorici. L’edificio presentava inoltre visibili fenomeni di degrado dovuti principalmente al naturale deterioramento e agli agenti atmosferici che, in alcuni casi hanno provocato la caduti di pezzi di laterizio. Anche il sistema di smaltimento delle acque meteoritiche è risultato eccessivamente invasivo sulla facciata per la presenza di pluviali in lamiera zincata.
Nel corso dell’intervento è stato rimosso lo strato superficiale della tinteggiatura acrilica per capire i tipi di intonaci usati in precedenza. Alcune di queste parti in calce sono state conservate. E’ stato invece completamente tolto l’intonaco in cemento. I vari strati di tinteggiature sono stati campionati e sottoposti al giudizio della dottoressa Graziella Polidori della Soprintendenza. La meridiana era ricoperta da uno strato di intonaco cementizio che è stato rimosso visto che era in condizioni precarie di stabilità. I busti, balaustre e vasi e gli altri elementi decorativi sono stati puliti e spazzolati per la rimozione delle vecchie stuccature, recuperati e consolidati sulle basi.
Gli elementi decorativi mancanti o irrecuperabili sono stati sostituti. I serramenti sono stati smontati e completamente restaurati in laboratorio. La copertura è stata rimaneggiata, la lattoneria in lamiera zincata è stata sostituita. Tolte dalla facciata le gronde e pluviali.
Azioni sul documento