Ampolle, alambicchi e fumi per conoscere il lavoro degli antenati dei chimici moderni. Si apre il 14 settembre per il Festival filosofia e si prosegue fino al 30
Ampolle, alambicchi, un forno, fumi e simboli creano la suggestione della stanza dell’alchimista, proposta attraverso un allestimento scenografico che allude ai momenti salienti della pratica alchemica: l'opera al nero, al bianco e al rosso. E’ ciò che propongono i Musei civici di Modena in occasione del Festival filosofia sul sapere, in programma dal 14 al 16 settembre (www.festivalfilosofia.it).
Dedicato agli antenati dei chimici moderni, il percorso include anche una selezione di alambicchi, storte e vasi provenienti dall'antica farmacia Franzoni di Sassuolo e appartenenti alle raccolte del Museo civico d'arte.
Si potrà entrare nella stanza dell’alchimista (l’allestimento è a cura di Rinaldo Rinaldi e la realizzazione di Mutina Eventi) venerdì 14 settembre dalle 9 alle 23, sabato 15 dalle 10 del mattino alle 2 di notte e domenica 16 dalle 10 alle 20, ma le visite proseguiranno anche dopo il Festival, dal 18 al 30 settembre (da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, ingresso gratuito, informazioni ai numeri 059 2033101 /3125).
Un vero e proprio “Laboratorio di alchimia” per ragazzi dai 7 ai 12 anni, intitolato “Alla scoperta della pioggia d’oro”, è inoltre in programma al laboratorio didattico del Palazzo dei Musei.
L'iniziativa prevede venerdì 14 settembre alle 20.30 una narrazione a cura di Magda Siti e Stefano Vercelli e sabato 15 e domenica 16 settembre dalle 15 alle 16.30 e dalle 17.30 alle 19 un'attività di sperimentazione in laboratorio a cura di Brunella Ballestrazzi (prenotazioni dal 3 settembre al numero 059 2033121).
La narrazione, liberamente ispirata a un brano letterario, racconterà la storia di uno scienziato-alchimista alle prese con fantastici esperimenti per raggiungere uno dei più importanti traguardi dell'alchimia: la trasmutazione dei metalli in oro e argento.
L'attività di sperimentazione si svolgerà in un “laboratorio alchemico”. I ragazzi, con l'aiuto di un chimico, si cimenteranno in alcuni esperimenti “spettacolari” di manipolazione della materia e osservazione delle sue trasformazioni. Si tratta, in particolare, del giardino chimico descritto da Mann, del processo di argentatura del vetro di cui ha scritto Liebig e dell’inchiostro simpatico osservato da Wiegleb. Ogni ragazzo porterà a casa un oggetto ottenuto attraverso un esperimento.
Dedicato agli antenati dei chimici moderni, il percorso include anche una selezione di alambicchi, storte e vasi provenienti dall'antica farmacia Franzoni di Sassuolo e appartenenti alle raccolte del Museo civico d'arte.
Si potrà entrare nella stanza dell’alchimista (l’allestimento è a cura di Rinaldo Rinaldi e la realizzazione di Mutina Eventi) venerdì 14 settembre dalle 9 alle 23, sabato 15 dalle 10 del mattino alle 2 di notte e domenica 16 dalle 10 alle 20, ma le visite proseguiranno anche dopo il Festival, dal 18 al 30 settembre (da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, ingresso gratuito, informazioni ai numeri 059 2033101 /3125).
Un vero e proprio “Laboratorio di alchimia” per ragazzi dai 7 ai 12 anni, intitolato “Alla scoperta della pioggia d’oro”, è inoltre in programma al laboratorio didattico del Palazzo dei Musei.
L'iniziativa prevede venerdì 14 settembre alle 20.30 una narrazione a cura di Magda Siti e Stefano Vercelli e sabato 15 e domenica 16 settembre dalle 15 alle 16.30 e dalle 17.30 alle 19 un'attività di sperimentazione in laboratorio a cura di Brunella Ballestrazzi (prenotazioni dal 3 settembre al numero 059 2033121).
La narrazione, liberamente ispirata a un brano letterario, racconterà la storia di uno scienziato-alchimista alle prese con fantastici esperimenti per raggiungere uno dei più importanti traguardi dell'alchimia: la trasmutazione dei metalli in oro e argento.
L'attività di sperimentazione si svolgerà in un “laboratorio alchemico”. I ragazzi, con l'aiuto di un chimico, si cimenteranno in alcuni esperimenti “spettacolari” di manipolazione della materia e osservazione delle sue trasformazioni. Si tratta, in particolare, del giardino chimico descritto da Mann, del processo di argentatura del vetro di cui ha scritto Liebig e dell’inchiostro simpatico osservato da Wiegleb. Ogni ragazzo porterà a casa un oggetto ottenuto attraverso un esperimento.
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