Con una lettera da Parigi, il direttore generale dell'organizzazione delle Nazioni Unite Koïchiro Matsuura accorda il riconoscimento, che avviene nel decennale dell'iscrizione di Modena nel patrimonio mondiale dell'umanità
L’Unesco, organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, ha conferito per la prima volta il suo patrocinio alla settima edizione del Festival filosofia, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo dal 14 al 16 settembre (www.festivalfilosofia.it).
Lo ha confermato agli organizzatori, con una lettera in francese inviata da Parigi, sede dell’Unesco, il direttore generale Koïchiro Matsuura. Il Festival – si legge nella lettera – “costituisce un prezioso contributo alla promozione della riflessione filosofica e del dialogo tra i popoli e le culture”.
Per l’edizione 2007, la manifestazione potrà fregiarsi anche del patrocinio della Commissione nazionale italiana dell’Unesco, che ha sede a Roma ed è presieduta da Giovanni Puglisi, rettore della Libera Università di Lingue e Comunicazione Iulm di Milano, a Modena nei giorni del Festival per partecipare ad un dibattito su beni culturali e trasmissioni del sapere.
I due riconoscimenti dell’Unesco avvengono nel decennale dell’iscrizione del Duomo di Modena, della torre Ghirlandina e della piazza Grande nell’elenco che tutela il patrimonio mondiale dell’umanità, avvenuta nel 1997 alla 21esima Sessione del Comitato internazionale Unesco, riunita a Napoli.
“La creazione comune di Lanfranco e Wiligelmo – si legge nel documento ufficiale - è un capolavoro del genio creatore umano nel quale si impone una nuova dialettica dei rapporti tra architettura e scultura nell’arte romanica. Il complesso di Modena è una testimonianza eccezionale della tradizione culturale del XII secolo e uno degli esempi eminenti di complesso architettonico in cui i valori religiosi e civici si trovano coniugati in una città cristiana del Medioevo”. Luogo di elaborazione di un nuovo linguaggio figurativo, destinato ad influenzare tutto il romanico padano, il Duomo costituisce nel contesto europeo una testimonianza privilegiata della rinascita della scultura monumentale in pietra; la sua costruzione, coincidente con la nascita dell’istituzione comunale, è inoltre una delle testimonianze più importanti della società urbana dell’Italia settentrionale dei secoli XII – XIII.
E proprio di questo si parlerà in piazza Grande, venerdì 14 settembre alle 21, prima serata del Festival filosofia, nella lezione magistrale sul “sapere delle cattedrali”, sul Duomo di Modena e sulla “rivoluzione romanica” svolta da Antonio Paolucci, membro del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici e ministro per i Beni culturali dal 1995 al 96. Paolucci è stato Soprintendente prima a Venezia, poi a Verona e Mantova, infine a Firenze, dove è stato anche Soprintendente speciale per il Polo museale fiorentino e direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana.
Lo ha confermato agli organizzatori, con una lettera in francese inviata da Parigi, sede dell’Unesco, il direttore generale Koïchiro Matsuura. Il Festival – si legge nella lettera – “costituisce un prezioso contributo alla promozione della riflessione filosofica e del dialogo tra i popoli e le culture”.
Per l’edizione 2007, la manifestazione potrà fregiarsi anche del patrocinio della Commissione nazionale italiana dell’Unesco, che ha sede a Roma ed è presieduta da Giovanni Puglisi, rettore della Libera Università di Lingue e Comunicazione Iulm di Milano, a Modena nei giorni del Festival per partecipare ad un dibattito su beni culturali e trasmissioni del sapere.
I due riconoscimenti dell’Unesco avvengono nel decennale dell’iscrizione del Duomo di Modena, della torre Ghirlandina e della piazza Grande nell’elenco che tutela il patrimonio mondiale dell’umanità, avvenuta nel 1997 alla 21esima Sessione del Comitato internazionale Unesco, riunita a Napoli.
“La creazione comune di Lanfranco e Wiligelmo – si legge nel documento ufficiale - è un capolavoro del genio creatore umano nel quale si impone una nuova dialettica dei rapporti tra architettura e scultura nell’arte romanica. Il complesso di Modena è una testimonianza eccezionale della tradizione culturale del XII secolo e uno degli esempi eminenti di complesso architettonico in cui i valori religiosi e civici si trovano coniugati in una città cristiana del Medioevo”. Luogo di elaborazione di un nuovo linguaggio figurativo, destinato ad influenzare tutto il romanico padano, il Duomo costituisce nel contesto europeo una testimonianza privilegiata della rinascita della scultura monumentale in pietra; la sua costruzione, coincidente con la nascita dell’istituzione comunale, è inoltre una delle testimonianze più importanti della società urbana dell’Italia settentrionale dei secoli XII – XIII.
E proprio di questo si parlerà in piazza Grande, venerdì 14 settembre alle 21, prima serata del Festival filosofia, nella lezione magistrale sul “sapere delle cattedrali”, sul Duomo di Modena e sulla “rivoluzione romanica” svolta da Antonio Paolucci, membro del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici e ministro per i Beni culturali dal 1995 al 96. Paolucci è stato Soprintendente prima a Venezia, poi a Verona e Mantova, infine a Firenze, dove è stato anche Soprintendente speciale per il Polo museale fiorentino e direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana.
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