Respinto un Ordine del Giorno presentato da alcuni dei gruppi dell'opposizione
“Le regole sono di tutti e la Commissione controllo e garanzia, che ha il compito di garantirne il rispetto e la condivisione, può continuare a funzionare con questo Presidente e con questa composizione”: lo ha detto il sindaco Giorgio Pighi rispondendo in Consiglio Comunale a un’interpellanza discussa in Consiglio comunale prima della pausa estiva. L’istanza, firmata da tutti i capigruppo della maggioranza e presentata in aula da Mauro Tesauro (Verdi), chiedeva al Sindaco “come poter restituire alla Commissione controllo e garanzia una credibilità super partes dopo la seduta di venerdì primo giugno e le pesanti e imbarazzanti dichiarazioni del presidente Celloni”.
Nella risposta, il Sindaco Giorgio Pighi ha puntualizzato che l’istituzione della Commissione, che in ogni caso deve essere presieduta da un membro dell’opposizione, è facoltativa per i Comuni. “Obiettivo della Commissione”, ha detto il Sindaco, “è garantire coordinamento e condivisione del rispetto delle regole e favorire la corretta integrazione dei rapporti tra l’attività di indirizzo del Consiglio e quella di amministrazione della giunta. Il senso è che le regole sono di tutti, e per questo la Commissione permanente Controllo e garanzia è chiamata pronunciarsi sui casi di regolarità di interpellanze o interrogazioni. Voglio sottolineare”, ha concluso il Sindaco, “che il regolamento della Commissione è stato approvato a larghissima maggioranza. Sono convinto che la Commissione possa funzionare con questo Presidente, che la sua composizione risponda alle esigenze di questo consiglio e che si possa pertanto ricominciare a lavorare insieme, a partire dalla condivisione delle regole”.
“Questa interpellanza nasce semplicemente per distogliere l’attenzione dal grave imbarazzo della maggioranza e di tutta la Giunta, e depistando sul consigliere Celloni, e sulla sua presunta gestione ‘di parte’ della Commissione controllo e Garanzia i problemi che invece attengono all’atteggiamento dell’assessore Monticelli nei confronti del consigliere Ballestrazzi”, ha detto Davide Torrini dell’Udc: “sono convinto che dobbiamo chiarirci su cosa significa super partes, e a mio parere non significa rinunciare alle proprie opinioni, né sulla stampa né all’interno della Commissione. La Commissione serve a tutelare le minoranze, la maggioranza invece è già garantita dai numeri”.
“Questa interpellanza è singolare perché si danno dei giudizi su una persona, con nome e cognome: è una discussione che si sarebbe dovuta fare a porte chiuse”, ha affermato Baldo Flori di Modena a Colori. Il tentativo del sindaco di dare una risposta in positivo non toglie, da parte nostra, duri elementi di critica a quello che sembra un tentativo di censura della Commissione. Dobbiamo chiederci perché la Commissione non funziona, anche alla luce delle due relazioni distinte, di maggioranza e di minoranza, sulla valutazione delle attività della commissione, che abbiamo approvato qualche mese fa”.
“Bisogna stare alle regole dello statuto e del regolamento”, ha affermato Fausto Cigni dei Ds – L’Ulivo: essere super partes a prescindere dalla collocazione politica significa applicare le regole. Io mi chiedo se questo Presidente abbia applicato o meno le regole”. “Bisognava censurare un grave fatto accaduto in Consiglio e invece con una scusa si è nascosto il vero oggetto della discussione”, ha ribattuto Dante Mazzi di Forza Italia: “si sta dimenticando la cosa più importante e cioè che era la Commissione a doversi pronunciare sull’accaduto in Consiglio e non viceversa”.
“Non credo che un Presidente dovrebbe aprire le riunioni proponendo le proprie dichiarazioni rilasciate alla stampa anziché l’ordine del giorno”, ha affermato Sergio Rusticali dello Sdi: “c’è poi la questione sollevata da Flori delle due relazioni separate. In ogni caso, la Commissione dovrebbe essere retta congiuntamente da presidente e vice presidente”. Il dibattito è poi proseguito con l’intervento di Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori), che ha rilevato come “ci si trovi in una condizione in cui la maggioranza è in grado di determinare in Commissione l’Ordine del Giorno, lo svolgimento dei lavori e le risultanze a cui deve pervenire la commissione. E’ perciò evidente che uno strumento così non dà a questa minoranza nessuna garanzia”. Secondo Sergio Celloni, consigliere dell’Udc e presidente della Commissione Controllo e Garanzia, la commissione stessa “è svuotata di operatività da un regolamento limitativo che non permette di dialettica costruttiva”. Celloni ha chiesto l’abrogazione del comma 6 dell’articolo 21 considerandolo limitativo per il funzionamento della Commissione. Ha quindi ripreso la parola Sergio Rusticali dello Sdi per ribadire la critica alle modalità con cui Celloni aveva dato il via ai lavori della Commissione Controllo e Garanzia in cui era all’ordine del Giorno il “caso Monticelli”, garantendo poi la disponibilità a valutare proposte di modifiche del regolamento della Commissione stessa. Michele Andreana (Ds – L’Ulivo) ha invece criticato l’utilizzo della Commissione da parte dell’opposizione, trasformata in una “sorta di sede per acquisire elementi di legittimazione degli atti della giunta, facendola diventare una sorta di tribunale del popolo e non un luogo in cui vedere se le funzioni dei consiglieri siano garantite o meno”. Anche Achille Caropreso (Indipendente) si è soffermato sugli aspetti procedurali della Commissione, sottolineando che la volontà di cambiamento messa in atto dal presidente “ha seguito un percorso che non era quello da seguire”.
La discussione si è poi concentrata sull’Ordine del Giorno a firma dei gruppi di opposizione - tranne quello Indipendente - sempre relativa al tema dei lavori della Commissione Controllo e Garanzia, presentato in aula da Baldo Flori. Il capogruppo di Modena a Colori ha tracciato ancora una volta il quadro delle difficoltà, ricordando che si è arrivati – in mancanza di posizioni unitarie – a due relazioni finali distinte, rimarcando poi il fatto che siano previste – a differenza di quanto avviene nelle altre commissioni – “due figure al vertice, cioè presidente e vicepresidente”, chiedendo che tra le due figure ci sia maggiore collaborazione.
Per l’opposizione ha quindi preso la parola Fausto Cigni (Ds – L’Ulivo) annunciando da subito il voto contrario, mentre Ivo Esposito (Forza Italia) ha auspicato che il presidente della Commissione “svolga quel ruolo che viene citato nello statuto, cioè politico, di garanzia, e che a tutti i consiglieri sia dato diritto di espletare il proprio mandato”, seguito da Sergio Celloni (Udc) che ha ribadito di “non volere accettare supinamente imposizioni. Siamo arrivati a due relazioni in Consiglio. E’ stato un dialogo che non ha portato a nulla, ma da parte mia c’è sempre la volontà di collaborazione”.
A chiusura del dibattito il Sindaco ha sottolineato l’importanza di aver portato in Consiglio la discussione sul tema, rivendicando poi la legittimità di scelte diverse rispetto ad altre amministrazioni riguardo all’organizzazione della Commissione Controllo e Garanzia, ricordando quindi la diversità delle funzioni attribuite a presidente e vicepresidente. Si è infine andati alle dichiarazioni di voto, durante le quali sono intervenuti Ballestrazzi, Galli e Torrini tra le fila dell’opposizione, sottolineando l’esigenza di maggiore collaborazione tra presidente e vicepresidente della Commissione. Andreana ha garantito la disponibilità a ragionare su modifiche del regolamento, ricordando però che le eventuali modifiche alle funzioni attribuite alla commissione spettano ad un altro livello istituzionale. Il documento dell’opposizione è stato quindi messo in votazione e respinto con il voto favorevole dell’opposizione, voto contrario della maggioranza e ‘non voto’ di Achille Caropreso.
Nella risposta, il Sindaco Giorgio Pighi ha puntualizzato che l’istituzione della Commissione, che in ogni caso deve essere presieduta da un membro dell’opposizione, è facoltativa per i Comuni. “Obiettivo della Commissione”, ha detto il Sindaco, “è garantire coordinamento e condivisione del rispetto delle regole e favorire la corretta integrazione dei rapporti tra l’attività di indirizzo del Consiglio e quella di amministrazione della giunta. Il senso è che le regole sono di tutti, e per questo la Commissione permanente Controllo e garanzia è chiamata pronunciarsi sui casi di regolarità di interpellanze o interrogazioni. Voglio sottolineare”, ha concluso il Sindaco, “che il regolamento della Commissione è stato approvato a larghissima maggioranza. Sono convinto che la Commissione possa funzionare con questo Presidente, che la sua composizione risponda alle esigenze di questo consiglio e che si possa pertanto ricominciare a lavorare insieme, a partire dalla condivisione delle regole”.
“Questa interpellanza nasce semplicemente per distogliere l’attenzione dal grave imbarazzo della maggioranza e di tutta la Giunta, e depistando sul consigliere Celloni, e sulla sua presunta gestione ‘di parte’ della Commissione controllo e Garanzia i problemi che invece attengono all’atteggiamento dell’assessore Monticelli nei confronti del consigliere Ballestrazzi”, ha detto Davide Torrini dell’Udc: “sono convinto che dobbiamo chiarirci su cosa significa super partes, e a mio parere non significa rinunciare alle proprie opinioni, né sulla stampa né all’interno della Commissione. La Commissione serve a tutelare le minoranze, la maggioranza invece è già garantita dai numeri”.
“Questa interpellanza è singolare perché si danno dei giudizi su una persona, con nome e cognome: è una discussione che si sarebbe dovuta fare a porte chiuse”, ha affermato Baldo Flori di Modena a Colori. Il tentativo del sindaco di dare una risposta in positivo non toglie, da parte nostra, duri elementi di critica a quello che sembra un tentativo di censura della Commissione. Dobbiamo chiederci perché la Commissione non funziona, anche alla luce delle due relazioni distinte, di maggioranza e di minoranza, sulla valutazione delle attività della commissione, che abbiamo approvato qualche mese fa”.
“Bisogna stare alle regole dello statuto e del regolamento”, ha affermato Fausto Cigni dei Ds – L’Ulivo: essere super partes a prescindere dalla collocazione politica significa applicare le regole. Io mi chiedo se questo Presidente abbia applicato o meno le regole”. “Bisognava censurare un grave fatto accaduto in Consiglio e invece con una scusa si è nascosto il vero oggetto della discussione”, ha ribattuto Dante Mazzi di Forza Italia: “si sta dimenticando la cosa più importante e cioè che era la Commissione a doversi pronunciare sull’accaduto in Consiglio e non viceversa”.
“Non credo che un Presidente dovrebbe aprire le riunioni proponendo le proprie dichiarazioni rilasciate alla stampa anziché l’ordine del giorno”, ha affermato Sergio Rusticali dello Sdi: “c’è poi la questione sollevata da Flori delle due relazioni separate. In ogni caso, la Commissione dovrebbe essere retta congiuntamente da presidente e vice presidente”. Il dibattito è poi proseguito con l’intervento di Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori), che ha rilevato come “ci si trovi in una condizione in cui la maggioranza è in grado di determinare in Commissione l’Ordine del Giorno, lo svolgimento dei lavori e le risultanze a cui deve pervenire la commissione. E’ perciò evidente che uno strumento così non dà a questa minoranza nessuna garanzia”. Secondo Sergio Celloni, consigliere dell’Udc e presidente della Commissione Controllo e Garanzia, la commissione stessa “è svuotata di operatività da un regolamento limitativo che non permette di dialettica costruttiva”. Celloni ha chiesto l’abrogazione del comma 6 dell’articolo 21 considerandolo limitativo per il funzionamento della Commissione. Ha quindi ripreso la parola Sergio Rusticali dello Sdi per ribadire la critica alle modalità con cui Celloni aveva dato il via ai lavori della Commissione Controllo e Garanzia in cui era all’ordine del Giorno il “caso Monticelli”, garantendo poi la disponibilità a valutare proposte di modifiche del regolamento della Commissione stessa. Michele Andreana (Ds – L’Ulivo) ha invece criticato l’utilizzo della Commissione da parte dell’opposizione, trasformata in una “sorta di sede per acquisire elementi di legittimazione degli atti della giunta, facendola diventare una sorta di tribunale del popolo e non un luogo in cui vedere se le funzioni dei consiglieri siano garantite o meno”. Anche Achille Caropreso (Indipendente) si è soffermato sugli aspetti procedurali della Commissione, sottolineando che la volontà di cambiamento messa in atto dal presidente “ha seguito un percorso che non era quello da seguire”.
La discussione si è poi concentrata sull’Ordine del Giorno a firma dei gruppi di opposizione - tranne quello Indipendente - sempre relativa al tema dei lavori della Commissione Controllo e Garanzia, presentato in aula da Baldo Flori. Il capogruppo di Modena a Colori ha tracciato ancora una volta il quadro delle difficoltà, ricordando che si è arrivati – in mancanza di posizioni unitarie – a due relazioni finali distinte, rimarcando poi il fatto che siano previste – a differenza di quanto avviene nelle altre commissioni – “due figure al vertice, cioè presidente e vicepresidente”, chiedendo che tra le due figure ci sia maggiore collaborazione.
Per l’opposizione ha quindi preso la parola Fausto Cigni (Ds – L’Ulivo) annunciando da subito il voto contrario, mentre Ivo Esposito (Forza Italia) ha auspicato che il presidente della Commissione “svolga quel ruolo che viene citato nello statuto, cioè politico, di garanzia, e che a tutti i consiglieri sia dato diritto di espletare il proprio mandato”, seguito da Sergio Celloni (Udc) che ha ribadito di “non volere accettare supinamente imposizioni. Siamo arrivati a due relazioni in Consiglio. E’ stato un dialogo che non ha portato a nulla, ma da parte mia c’è sempre la volontà di collaborazione”.
A chiusura del dibattito il Sindaco ha sottolineato l’importanza di aver portato in Consiglio la discussione sul tema, rivendicando poi la legittimità di scelte diverse rispetto ad altre amministrazioni riguardo all’organizzazione della Commissione Controllo e Garanzia, ricordando quindi la diversità delle funzioni attribuite a presidente e vicepresidente. Si è infine andati alle dichiarazioni di voto, durante le quali sono intervenuti Ballestrazzi, Galli e Torrini tra le fila dell’opposizione, sottolineando l’esigenza di maggiore collaborazione tra presidente e vicepresidente della Commissione. Andreana ha garantito la disponibilità a ragionare su modifiche del regolamento, ricordando però che le eventuali modifiche alle funzioni attribuite alla commissione spettano ad un altro livello istituzionale. Il documento dell’opposizione è stato quindi messo in votazione e respinto con il voto favorevole dell’opposizione, voto contrario della maggioranza e ‘non voto’ di Achille Caropreso.
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