Festival filosofia propone in piazza Roma il film di July Delpy presentato quest'anno a Berlino. Una divertente commedia mette a confronto Francia e Usa
Sarà presentato a Modena in anteprima nazionale il film “2 giorni a Parigi” di July Delpy, produzione franco-tedesca presentata quest’anno al Festival del cinema di Berlino. L’occasione è offerta dal Festival filosofia sul sapere (www.festivalfilosofia.it), che domenica 16 settembre alle 20.30 e alle 22.30 propone in piazza Roma, accanto al seicentesco Palazzo ducale, la proiezione della pellicola interpretata da July Deply, Adam Goldberg e Daniel Brühl.
Il film volge uno sguardo umoristico sugli stereotipi e le differenze culturali. Marion, fotografa di origine francese, vive a New York con Jack, architetto di interni. Per ridare slancio alla loro relazione, vanno in viaggio a Venezia e quindi si fermano due giorni a Parigi dai genitori di lei. Ma qui la fuga d'amore sembra fallire: Marion - e soprattutto la sua famiglia eccentrica, libertaria e invadente - non conosce sempre le buone maniere, mentre Jack ha l’ossessione di fotografare, esagera con l'igiene e vede terroristi ovunque. L'infilata degli ex amanti di Marion finisce per far precipitare la coppia in pieno choc socioculturale. Nel gustoso confronto tra Francia e Stati Uniti gli stereotipi abbondano e i malintesi pure. Il risultato è una commedia alla Woody Allen in salsa francese o, se si preferisce, alla Rohmer in salsa americana.
Il film volge uno sguardo umoristico sugli stereotipi e le differenze culturali. Marion, fotografa di origine francese, vive a New York con Jack, architetto di interni. Per ridare slancio alla loro relazione, vanno in viaggio a Venezia e quindi si fermano due giorni a Parigi dai genitori di lei. Ma qui la fuga d'amore sembra fallire: Marion - e soprattutto la sua famiglia eccentrica, libertaria e invadente - non conosce sempre le buone maniere, mentre Jack ha l’ossessione di fotografare, esagera con l'igiene e vede terroristi ovunque. L'infilata degli ex amanti di Marion finisce per far precipitare la coppia in pieno choc socioculturale. Nel gustoso confronto tra Francia e Stati Uniti gli stereotipi abbondano e i malintesi pure. Il risultato è una commedia alla Woody Allen in salsa francese o, se si preferisce, alla Rohmer in salsa americana.
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