Approvata dal Consiglio comunale la delibera presentata dall'assessore Frieri.
Ammonta a circa 11 milioni di euro la variazione di bilancio annuale 2007 approvata ieri dal Consiglio comunale di Modena con il voto favorevole della maggioranza e il voto contrario dell’opposizione. Le maggiori entrate sono costituite per circa 7 milioni e 400 mila euro da entrate di parte corrente, soprattutto finanziamenti da fondi regionali, vincolati alla realizzazione di specifici progetti, mentre 3 milioni e 600 mila euro sono entrate in conto capitale derivanti da rimborsi Ici degli anni passati. La variazione servirà a finanziare investimenti e spesa sociale, come ha spiegato l’assessore al Bilancio Francesco Raphael Frieri nel presentare la delibera: “è una variazione corposa, con un’entrata straordinaria una tantum che proviene dai rimborsi Ici, e che abbiamo deciso di destinare a investimenti, vale a dire a una spesa una tantum. Utilizzare questa entrata per ridurre la pressione fiscale non sarebbe stato possibile, dal momento che non si ripeterà nei prossimi anni. Le maggiori entrate in parte corrente sono invece, per lo più, vincolate a specifici utilizzi e andranno in larga parte a finanziare il welfare locale. Servirà a finanziare investimenti, e quindi a coprire in parte i nostri bisogni di autofinanziamento, anche una parte della variazione di parte corrente. Purtroppo”, ha concluso l’assessore, “il patto di stabilità come è congegnato non ci considera un ente locale virtuoso e non ci consente di disporre dell’avanzo che ci spetterebbe – circa 16 milioni di euro – che avremmo voluto investire nel sociale”.
“Fin dal bilancio preventivo è stata messa insieme una grossa operazione per tartassare i modenesi, nei confronti della quale tutti si sono ribellati, dai sindacati alle associazioni economiche”, ha detto nel dibattito Baldo Flori di Modena a Colori: “alcune entrate previste e prevedibili sono state sottostimate con una deliberata operazione politica”. “Anche la spesa corrente è stata sovrastimata”, ha detto Adolfo Morandi di Forza Italia, “e inoltre gli investimenti cui viene destinata la variazione in parte corrente sono piuttosto discutibili. Ad esempio, acquistiamo 1000 metri quadrati della ex Manifattura tabacchi, che teoricamente dovrebbero essere destinati a uffici, ma per questo scopo sarebbe stato meglio acquistare edifici nuovi e più funzionali”. “Come emerso dall’indagine del Capp, anche a Modena ci sono nuove povertà da tenere in considerazione e un peggioramento delle condizioni dei laureati e dei diplomati”, ha detto Giorgio Prampolini di Sinistra democratica: “ci sono esigenze di uguaglianza alle quali il nostro sistema di servizi deve cercare di rispondere, mentre non si valorizzano mai abbastanza i risultati che stiamo ottenendo nel ridurre il debito pubblico: finalmente in Italia si iniziano a pagare i debiti”. “La scelta di destinare parte della spesa corrente a investimenti è molto significativa”, ha detto Alvaro Colombo di Rifondazione Comunista: “anche se, ci tengo a precisarlo, noi non riteniamo che la spesa corrente sia inutile e improduttiva: finanziando welfare, cultura e istruzione si costruiscono qualità della vita, equità e coesione sociale”. L’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti ha riassunto gli effetti della variazione di bilancio sul settore dei servizi sociali, che consentirà in particolare di ristrutturare o effettuare manutenzioni di strutture per anziani, precisando che il denaro derivante dal Fondo per la non autosufficienza è non soltanto vincolato, ma viene erogato a consuntivo una volta realizzati i progetti in collaborazione con l’azienda sanitaria. “L’addizionale Irpef è servita a mantenere il livello dei servizi che i modenesi non soltanto apprezzano, ma quasi pretendono”, ha detto Danilo Bassoli del gruppo Ds - L’Ulivo, sottolineando che quasi sempre bilancio preventivo e bilancio consuntivo differiscono. “Non pensiamo che la spesa corrente sia improduttiva, ma che ci siano ampi margini di miglioramento dell’efficienza”, ha detto Paolo Ballestrazzi di Modena a colori: “quello che vogliamo è discutere di politica, e della vostra scelta politica di stangare i cittadini modenesi”. “Il vero dato politico è che il governo di centro sinistra sta danneggiando i comuni, con alcuni provvedimenti come il congelamento dell’avanzo”, ha aggiunto Dante Mazzi di Forza Italia, lamentando poi una scarsa chiarezza sul modo in cui vengono usati i fondi, in particolare per la sistemazione delle microaree per i nomadi. “In una città come Modena è importante che il livello degli investimenti sia alimentato anche dalle entrate ordinarie. Per questo siamo stati molto parsimoniosi nel bilancio di previsione, nel dividere tra spesa corrente e spesa per investimenti”, ha sostenuto il sindaco Giorgio Pighi, precisando inoltre che l’elemento di proporzionalità che l’addizionale Irpef introduce nell’imposizione progressiva è estremamente limitato. “Un welfare universalista si basa su una buona pressione fiscale”, ha concluso Frieri nella sua replica: “certamente una gestione accurata può consentire di realizzare dei risparmi, ma non esistono esempi di stato sociale basati sul volontariato”. Sono poi intervenuti per dichiarazioni di voto i consiglieri Enrico Artioli della Margherita – L’Ulivo e Mazzi di Forza Italia. “Se fosse vero che l’assessore ha un disegno predeterminato per tartassare i modenesi e ridurre il bilancio ad alcuni settori, credo che il sindaco dovrebbe rivedere la sua delega”, ha detto Artioli, “mentre invece quello che stiamo facendo è lavorare per mantenere il livello di servizi nonostante le voragini lasciate a dal governo precedente e l’onere del patto di stabilità”. “La sinistra aumenta le tasse senza ridistribuire”, ha ribattuto Mazzi: “e in sostanza non fa altro che mettere le mani nelle tasche dei cittadini”. La seduta del Consiglio si è conclusa poco prima delle 21.
“Fin dal bilancio preventivo è stata messa insieme una grossa operazione per tartassare i modenesi, nei confronti della quale tutti si sono ribellati, dai sindacati alle associazioni economiche”, ha detto nel dibattito Baldo Flori di Modena a Colori: “alcune entrate previste e prevedibili sono state sottostimate con una deliberata operazione politica”. “Anche la spesa corrente è stata sovrastimata”, ha detto Adolfo Morandi di Forza Italia, “e inoltre gli investimenti cui viene destinata la variazione in parte corrente sono piuttosto discutibili. Ad esempio, acquistiamo 1000 metri quadrati della ex Manifattura tabacchi, che teoricamente dovrebbero essere destinati a uffici, ma per questo scopo sarebbe stato meglio acquistare edifici nuovi e più funzionali”. “Come emerso dall’indagine del Capp, anche a Modena ci sono nuove povertà da tenere in considerazione e un peggioramento delle condizioni dei laureati e dei diplomati”, ha detto Giorgio Prampolini di Sinistra democratica: “ci sono esigenze di uguaglianza alle quali il nostro sistema di servizi deve cercare di rispondere, mentre non si valorizzano mai abbastanza i risultati che stiamo ottenendo nel ridurre il debito pubblico: finalmente in Italia si iniziano a pagare i debiti”. “La scelta di destinare parte della spesa corrente a investimenti è molto significativa”, ha detto Alvaro Colombo di Rifondazione Comunista: “anche se, ci tengo a precisarlo, noi non riteniamo che la spesa corrente sia inutile e improduttiva: finanziando welfare, cultura e istruzione si costruiscono qualità della vita, equità e coesione sociale”. L’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti ha riassunto gli effetti della variazione di bilancio sul settore dei servizi sociali, che consentirà in particolare di ristrutturare o effettuare manutenzioni di strutture per anziani, precisando che il denaro derivante dal Fondo per la non autosufficienza è non soltanto vincolato, ma viene erogato a consuntivo una volta realizzati i progetti in collaborazione con l’azienda sanitaria. “L’addizionale Irpef è servita a mantenere il livello dei servizi che i modenesi non soltanto apprezzano, ma quasi pretendono”, ha detto Danilo Bassoli del gruppo Ds - L’Ulivo, sottolineando che quasi sempre bilancio preventivo e bilancio consuntivo differiscono. “Non pensiamo che la spesa corrente sia improduttiva, ma che ci siano ampi margini di miglioramento dell’efficienza”, ha detto Paolo Ballestrazzi di Modena a colori: “quello che vogliamo è discutere di politica, e della vostra scelta politica di stangare i cittadini modenesi”. “Il vero dato politico è che il governo di centro sinistra sta danneggiando i comuni, con alcuni provvedimenti come il congelamento dell’avanzo”, ha aggiunto Dante Mazzi di Forza Italia, lamentando poi una scarsa chiarezza sul modo in cui vengono usati i fondi, in particolare per la sistemazione delle microaree per i nomadi. “In una città come Modena è importante che il livello degli investimenti sia alimentato anche dalle entrate ordinarie. Per questo siamo stati molto parsimoniosi nel bilancio di previsione, nel dividere tra spesa corrente e spesa per investimenti”, ha sostenuto il sindaco Giorgio Pighi, precisando inoltre che l’elemento di proporzionalità che l’addizionale Irpef introduce nell’imposizione progressiva è estremamente limitato. “Un welfare universalista si basa su una buona pressione fiscale”, ha concluso Frieri nella sua replica: “certamente una gestione accurata può consentire di realizzare dei risparmi, ma non esistono esempi di stato sociale basati sul volontariato”. Sono poi intervenuti per dichiarazioni di voto i consiglieri Enrico Artioli della Margherita – L’Ulivo e Mazzi di Forza Italia. “Se fosse vero che l’assessore ha un disegno predeterminato per tartassare i modenesi e ridurre il bilancio ad alcuni settori, credo che il sindaco dovrebbe rivedere la sua delega”, ha detto Artioli, “mentre invece quello che stiamo facendo è lavorare per mantenere il livello di servizi nonostante le voragini lasciate a dal governo precedente e l’onere del patto di stabilità”. “La sinistra aumenta le tasse senza ridistribuire”, ha ribattuto Mazzi: “e in sostanza non fa altro che mettere le mani nelle tasche dei cittadini”. La seduta del Consiglio si è conclusa poco prima delle 21.
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