18/07/2007

SINDACO E PREFETTO FIRMANO IL "PATTO PER MODENA SICURA"

La cerimonia alla presenza del vice ministro dell'Interno Marco Minniti.



Prevenire i reati che destano maggiore allarme sociale, a cominciare da quelli a danno delle donne e dei minori, ma puntare anche a maggiori controlli e accertamenti dei fenomeni di illegalità e criminalità economica, chiamando a raccolta tutte le forze della città per arrivare alla creazione di condizioni di convivenza pacifica sul territorio.
Sono questi alcuni tra gli obiettivi principali del “Patto per Modena Sicura”, il documento che viene sottoscritto oggi dal Sindaco di Modena Giorgio Pighi e dal Prefetto di Modena Giuseppe Ferorelli, alla presenza del Vice ministro dell’Interno, onorevole Marco Minniti.
Un documento che delinea le politiche per la sicurezza urbana, puntando sempre di più sia alla prevenzione dei reati sia all'incisività delle azioni di contenimento, dando priorità all’ascolto dei cittadini e al confronto con tutte le espressioni del tessuto sociale, associativo, produttivo, del mondo del lavoro e della rappresentanze delle comunità immigrate, per definire quindi in maniera condivisa e partecipata le strategie di intervento.
Il documento, che avrà durata biennale e che garantisce la continuità con i precedenti “Contratti di sicurezza” siglati tra Comune e Prefettura, elenca soggetti, ruoli, tempi, risorse e criteri di valutazione di tutte le azioni che i due soggetti istituzionali – in collaborazione con altri soggetti pubblici e del privato sociale - metteranno in campo e che troveranno un punto di accordo operativo in un apposito comitato che sarà espressione della volontà di agire in modo integrato delle varie forze sul territorio, nel pieno rispetto delle rispettive competenze e delle normative vigenti.
La maggiore integrazione tra le varie forze di polizia sarà applicata in particolare nelle azioni della Polizia di Prossimità, nella gestione delle segnalazioni da parte dei cittadini, nella gestione del sistema di videosorveglianza e in tutte quelle situazioni di grande complessità, simili - per citare l’esempio più importante – al complesso Rnord, in cui si è dimostrata fondamentale la condivisione delle conoscenze e delle competenze.
Grande attenzione viene data anche ai minori, nella duplice veste di autori oppure vittime di reato, un terreno su cui si auspica la sperimentazione di percorsi di giustizia alternativi e di mediazione penale. Si conferma anche la volontà di prevenzione e repressione dei reati a danno delle donne, oltre che l’impegno ad una prevenzione verso i reati che destano maggiore allarme sociale e la ferma volontà di controllo e accertamento dei fenomeni di illegalità e criminalità economica. Quest’ultimo tema, in particolare, richiama diverse tematiche, tra le quali il riciclaggio, lavoro nero, contraffazione dei prodotti e truffe a danno delle imprese e ha il duplice obiettivo di preservare il tessuto economico del territorio e affermare un principio di legalità nel mondo della produzione. Il documento, che auspica lo snellimento delle procedure amministrative per il rilascio del permesso di soggiorno, richiama infine anche ad un impiego del volontariato e garantisce che tutte la priorità delle azioni e i progetti relativi alla sicurezza sarà valutata dal Comitato.
“La sicurezza entra a pieno titolo nelle politiche di welfare e come tale deve essere intesa da tutti, anche dal governo, oltre che da noi – commenta il sindaco di Modena Giorgio Pighi – Su questo fronte non esiste contrapposizione, né devono esserci competizione e concorrenza tra le politiche dello stato sociale e quelle della sicurezza. Le risorse umane sono fondamentali nel perseguimento di questi obiettivi ed è quindi importante ricordare che sono state avviate le procedure che ci porteranno a raggiungere l’obiettivo di avere almeno 200 vigili urbani in servizio presso il Comando di Modena. Per essere coerenti, però, dobbiamo svolgere fino in fondo, senza tentennamenti o false coscienze, i nostri compiti di garanti della sicurezza che ci viene richiesta dai cittadini, consentendo loro di vivere le loro vite senza paura e senza intrusioni. Crediamo di avere buone idee e buone ragioni – aggiunge Pighi - E allora dobbiamo esserci, in primo luogo per il bene della città ed in seconda battuta per affermare un modello del quale andiamo orgogliosi e cioè la complementarità tra le politiche di prevenzione sociale e le politiche di sicurezza”.

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