SERATE ESTENSI, C'E ANCORA TEMPO PER LA MOSTRA SUL TEMPO

Ha sfiorato le tremila presenze ad oggi la mostra “Tempus fugit” allestita alla Chiesa del Voto in occasione delle Serate Estensi e ancora visitabile fino al 15 luglio. La raccolta di orologi dal XVI al XIX secolo curata da Elisabetta Barbolini e Augusto Bulgarelli sta suscitando grande interesse tra pubblico e appassionati per l’occasione davvero unica di ammirare esemplari rari di arte orologiera provenienti da collezioni private riuniti per la prima volta insieme in un evento difficilmente ripetibile. La bellezza di ciascuno di questi oggetti deriva sia dalla complessità degli ingranaggi sia dalla qualità artistica delle casse che li contengono, perlopiù in legno naturale o laccato, talvolta in bronzo o porcellana, oppure intarsiati in legni diversi. Da segnalare fra questi circa cinquanta “custodi del tempo”, a cui il tempo ha conferito fascino e valore, alcuni esemplari di orologi notturni, luminosi e silenziosi, con i quadranti dipinti di scene sacre o allegorie. Di grande pregio anche gli orologi da mensola realizzati fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Una sezione è dedicata agli “orologi da persona” che in Italia si costruivano già prima del ‘500, tanto che in una lettera del 1492 si parla di un “arloietto” di proprietà del Duca di Modena al quale era interessato il marchese Lodovico Gonzaga. La mostra è anche l’occasione per valorizzare l’opera degli orologiai modenesi, uno fra tutti Lodovico Gavioli, attivo in città nella prima metà dell’Ottocento prima di trasferirsi a Parigi. A lui si deve la costruzione del grande orologio della torre civica della Piazza Maggiore di Modena, dotato di tali accorgimenti tecnici da valergli l’appellativo di “poeta della meccanica”. La mostra, realizzata col sostegno del Banco San Geminiano e San Prospero e del Gruppo Cremonini, è aperta fino al 15 luglio ad ingresso gratuito con i seguenti orari: da martedì a venerdi 17.00-20.00 sabato e festivi 10.00-13.00 e 17.00-20.00