Il Consiglio comunale ha anche nominato presidente Francesca Bucciarelli
Claudio Trenti è stato nominato ieri dal Consiglio comunale membro del Collegio dei Revisori del Comune di Modena e lavorerà a fianco dei colleghi già in carica Carlo Vaccari e Francesca Bucciarelli. Nel corso della seduta di ieri, inoltre, Francesca Bucciarelli è stata nominata presidente del Collegio dei revisori. Le nomine di Trenti e Bucciarelli si sono rese necessarie dopo la scomparsa del presidente Bruno Rossato, avvenuta lo scorso 14 febbraio.
Il Consiglio comunale è poi intervenuto in merito alle nomine a partire da un’interrogazione – poi trasformata in interpellanza – con cui Dante Mazzi (Forza Italia) chiedeva ragioni sul ritardo della nomina del nuovo membro del Collegio, ricordando che il regolamento la prevedeva entro 60 giorni dalla data della scomparsa del precedente revisore, sottolineando quindi la “gravità dal punto di vista del regolamento contabile” e avanzando dubbi sulla validità del Bilancio Consuntivo 2006, approvato in un periodo in cui il Collegio non era integralmente costituito.
L’assessore al bilancio Francesco Frieri ha sottolineato che non c’è stato “alcun problema politico” nella nomina e ha ricordato che le difficoltà sono state legate al reperimento di una figura che non avesse problemi di compatibilità legati all’incarico: “Sul piano della legittimità – ha aggiunto – riteniamo valida la delibera del Consuntivo 2006, anche confortati da pareri giuridici che confermano che il Collegio era pienamente titolato a rilasciare il proprio parere sul documento. Ci scusiamo comunque con il Consiglio comunale per questo ritardo”.
Andrea Leoni (Forza Italia) ha preso atto delle scuse, ma ha ribadito che ci si trova di fronte ad una “chiara inosservanza del regolamento contabile del Comune di Modena. Di fronte alle difficoltà nel trovare un nome – ha aggiunto - come minimo ci saremo aspettati di essere chiamati alla Conferenza dei capigruppo per essere informati, avremo voluto trasparenza e invece avete preferito la politica dei sotterfugi”, seguito da Adolfo Morandi (Forza Italia) che ha ribadito la tesi sostenuta dal proprio capogruppo, ricordando che “ce ne sono a bizzeffe di professionisti abilitati a questa nomina, quindi il motivo del ritardo non si capisce ed è poco limpido il perché si sia arrivati al nuovo revisore solo oggi”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha invece dichiarato che “le motivazioni del ritardo sono di carattere politico, perché mancava l’accordo su un nome condiviso. Faccio l’esempio di quando Tesauro, sentendo la proposta di un certo nome, si è alzato irato chiedendo da dove fosse uscito il nome e con chi fosse stato concordato”.
In fase di replica Mazzi ha ribadito che “è già la seconda volta che nei momenti topici, come nell’approvazione del bilancio preventivo e poi consuntivo, si sono rilevate anomalie formali, che però in queste circostanze diventano anche vicende di sostanza”. Frieri, infine, ha ripreso la parola per confermare nuovamente che “non c’è silenzio colpevole o imbarazzante. Flori ha evocato possibilità che in politica si manifestano e che sono legate ad accordi interni ad una maggioranza. Posso dire che però non è questo il caso, assolutamente. Era solo il caso della ricerca delle compatibilità per evitare l’invalidità del patto di nomina e non c’è nessun retroscena”.
Il Consiglio comunale è poi intervenuto in merito alle nomine a partire da un’interrogazione – poi trasformata in interpellanza – con cui Dante Mazzi (Forza Italia) chiedeva ragioni sul ritardo della nomina del nuovo membro del Collegio, ricordando che il regolamento la prevedeva entro 60 giorni dalla data della scomparsa del precedente revisore, sottolineando quindi la “gravità dal punto di vista del regolamento contabile” e avanzando dubbi sulla validità del Bilancio Consuntivo 2006, approvato in un periodo in cui il Collegio non era integralmente costituito.
L’assessore al bilancio Francesco Frieri ha sottolineato che non c’è stato “alcun problema politico” nella nomina e ha ricordato che le difficoltà sono state legate al reperimento di una figura che non avesse problemi di compatibilità legati all’incarico: “Sul piano della legittimità – ha aggiunto – riteniamo valida la delibera del Consuntivo 2006, anche confortati da pareri giuridici che confermano che il Collegio era pienamente titolato a rilasciare il proprio parere sul documento. Ci scusiamo comunque con il Consiglio comunale per questo ritardo”.
Andrea Leoni (Forza Italia) ha preso atto delle scuse, ma ha ribadito che ci si trova di fronte ad una “chiara inosservanza del regolamento contabile del Comune di Modena. Di fronte alle difficoltà nel trovare un nome – ha aggiunto - come minimo ci saremo aspettati di essere chiamati alla Conferenza dei capigruppo per essere informati, avremo voluto trasparenza e invece avete preferito la politica dei sotterfugi”, seguito da Adolfo Morandi (Forza Italia) che ha ribadito la tesi sostenuta dal proprio capogruppo, ricordando che “ce ne sono a bizzeffe di professionisti abilitati a questa nomina, quindi il motivo del ritardo non si capisce ed è poco limpido il perché si sia arrivati al nuovo revisore solo oggi”.
Baldo Flori (Modena a Colori) ha invece dichiarato che “le motivazioni del ritardo sono di carattere politico, perché mancava l’accordo su un nome condiviso. Faccio l’esempio di quando Tesauro, sentendo la proposta di un certo nome, si è alzato irato chiedendo da dove fosse uscito il nome e con chi fosse stato concordato”.
In fase di replica Mazzi ha ribadito che “è già la seconda volta che nei momenti topici, come nell’approvazione del bilancio preventivo e poi consuntivo, si sono rilevate anomalie formali, che però in queste circostanze diventano anche vicende di sostanza”. Frieri, infine, ha ripreso la parola per confermare nuovamente che “non c’è silenzio colpevole o imbarazzante. Flori ha evocato possibilità che in politica si manifestano e che sono legate ad accordi interni ad una maggioranza. Posso dire che però non è questo il caso, assolutamente. Era solo il caso della ricerca delle compatibilità per evitare l’invalidità del patto di nomina e non c’è nessun retroscena”.
Azioni sul documento