03/05/2007

QUANDO A MODENA SI RIDEVA A COLPI DI MATITA

Inaugura il 5 maggio al Museo civico d'arte la mostra "Ghigno e sorriso" dedicata alle caricature del '900. Il fumettista Clod farà ritratti del pubblico
Facevano sorridere a colpi di matita, cogliendo e deformando particolari dei volti e dei corpi di personaggi di provincia, catturando tic e tratti originali. Con bonarietà, ma a volte anche in modo pungente e sarcastico. Erano disegnatori, pittori, scultori impegnati in modo esclusivo o episodico nelle redazioni delle riviste umoristiche. Ai loro disegni viene ora dedicata la mostra “Ghigno e sorriso: caricature del Novecento a Modena”, che sarà inaugurata sabato 5 maggio alle 18 al Museo civico d’arte (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5), dove resterà aperta fino al 21 ottobre (da martedì a venerdì 9-12, sabato, domenica e festivi 10-13 e 15-18, dal 1 giugno al 30 settembre 16-19, chiuso i lunedì non festivi, informazioni al numero 059 2033100). In occasione dell’inaugurazione il fumettista Clod eseguirà caricature dei visitatori.
Curata da Francesca Piccinini e Cristina Stefani, la mostra – 17esima della serie Riquadri - si svolge nel quadro della manifestazione “Musei da gustare”, promossa dalla Provincia, e propone una selezione di opere dei principali artisti modenesi che tra la fine dell’Ottocento e gli anni del secondo dopoguerra si dedicarono all’arte della caricatura. I nomi sono tanti e accompagnati in catalogo dai profili biografici curati da Stefano Bulgarelli e Giuseppe Virelli. Si va da Umberto Tirelli, di cui si documenta anche l’attività teatrale con l’esposizione di tre straordinari burattini caricaturali, fino a Mario Molinari, del quale si indaga soprattutto l’attività degli anni Trenta che lo vide indiscusso protagonista della rivista “La Settimana modenese”. Casimiro Jodi e Mario Vellani Marchi sono presenti con diversi fogli che testimoniano il loro legame con l’arte del tempo, percorsa dalle diverse correnti legate al Simbolismo e al Liberty. Poco conosciuti sono poi i disegni caricaturali legati alla prima guerra mondiale prodotti da Giuseppe Mazzoni e da Enzo Manfredini, quest’ultimo attivo soprattutto a Parigi. Al contesto drammatico della guerra si collegano anche le piccole statuette di noti personaggi politici, attribuite finora al più noto Umberto Tirelli, ma in realtà realizzate dal sassolese Luigi Rizzi, una delle novità dell’esposizione.
Il fiorire della produzione di vignette è spesso legato alla diffusione delle riviste umoristiche, numerose a Modena come nel resto d’Italia, testate dai nomi fantasiosi come “Marchese Colombi”, “Duca Borso”, “Sciarpa d’Iride” e “Gatto bigio”. Il saggio introduttivo al catalogo, firmato da Cristina Stefani, ricostruisce la trama dei rapporti e delle relazioni, restituendo un sintetico quadro unitario del contesto culturale cittadino, con i suoi luoghi significativi, come l’Accademia del Fiasco e il Caffè Nazionale e le sue figure di spicco, tra le quali emerge quella dell’editore Angelo Fortunato Formiggini.
La mostra “Ghigno e sorriso” è anche il primo frutto di un rapporto di collaborazione tra il Museo civico d’arte e Assicoop Modena – Unipol Assicurazioni, iniziato nel 2005 e finalizzato allo studio e alla valorizzazione dell’arte modenese dell’Otto e del Novecento. Grazie a questa collaborazione, che ha consentito l’avvio di nuove indagini sistematiche sull’argomento, sarà presto pubblicato il catalogo completo della raccolta Assicoop, dalla quale provengono numerose opere esposte in mostra, e si porranno concretamente le basi per quello della raccolta di dipinti moderni del Museo, ricca di oltre 450 opere.

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