Il nuovo ospedale di Baggiovara è al primo posto in regione per donazioni di organi; mentre il Centro del Policlinico universitario è il sesto in Italia per trapianti di fegato.
Anche nel 2006 l’Emilia-Romagna si conferma a livelli di eccellenza per l’attività di donazione e trapianto di organi. I donatori utilizzati sono stati 28,6 per milione di abitanti, un valore che rimane al di sopra della media europea ed italiana. Nel 2006 le segnalazioni di potenziali donatori di organi effettuate al Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia Romagna sono state 207, i donatori 114. I trapianti di organi eseguiti in Emilia-Romagna sono stati 301.
Come si evince dall'ultimo report del Centro regionale di riferimento per i trapianti dell’Emilia-Romagna che si riferisce al 2006, il Nuovo Ospedale S. Agostino Estense di Modena (Baggiovara) è al primo posto in regione per donazioni di organi effettivamente utilizzate dopo l'assenso dei familiari dei donatori. Lo scorso anno l’Unità operativa di Rianimazione del nuovo ospedale dell’Azienda Usl modenese ha segnalato 25 potenziali donatori, 18 dei quali effettivamente utilizzati (in 13 casi si è trattato di donazioni multi organo). L'ospedale di Baggiovara ha ottenuto ottimi risultati anche per quanto riguarda le percentuali di opposizione al prelievo da parte dei familiari: 5 casi su 25 donatori segnalati, pari al 20 % del totale contro una media regionale del 28,5 %. Positivo pure il rapporto tra donatori segnalati ed utilizzati, che si attesta al 72 % (i casi segnalati sono le persone indicate dai medici della rianimazione come idonee al prelievo di organi e tessuti, mentre i donatori utilizzati sono coloro a cui sono effettivamente prelevati gli organi). “Questi dati – sottolinea Raffaele Stacca, Direttore dell’Unità operativa di Rianimazione del Nuovo Ospedale S. Agostino Estense - dimostrano sia l’efficienza e la preparazione del personale che opera a Baggiovara, sia la grande cultura della solidarietà e della donazione del nostro territorio. La diffusione di tale cultura è merito di una costante opera di sensibilizzazione attuata in maniera congiunta da Enti Locali, Azienda Usl, Policlinico e Associazioni di volontariato. Ne è un eccellente esempio il Premio Donazione e Solidarietà, un’iniziativa che permette di riflettere sul tema orientando i giovani ad atti solidaristici talmente grandi da salvare una vita”.
Il Centro regionale di riferimento per i trapianti, che ha sede presso il Sant’Orsola di Bologna, ha potuto contare anche sugli organi di due donatori, prelevati dall’equipe della Rianimazione del Policlinico di Modena e su quelli di altrettanti donatori provenienti dall’Ospedale di Carpi.
Per quanto riguarda i trapianti, nel 2006, presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena sono stati effettuati 33 trapianti di reni, 45 trapianti di fegato, 57 interventi di trapianto di midollo osseo di cui 48 autotrapianti e 9 allogenici, cioè da donatore. Il dato relativo ai trapianti di fegato è in leggero calo rispetto al 2005, ma conferma quello dell’anno precedente se calcolato in percentuale sui fegati resi disponibili per i due centri Trapianto dell’Emilia Romagna (Modena e Bologna), cioè del 33 %. Il Centro Trapianti di Modena si conferma il 6° centro italiano per numero di interventi eseguiti su ricevente adulto. Inoltre, dall’inizio del programma la sopravvivenza del paziente ad un anno dal trapianto di fegato è superiore all’87%, una percentuale in linea con le migliori casistiche europee e nord americane; per i pazienti operati dal 2004 la sopravvivenza ad un anno dal trapianto supera il 90%.
“Sono trascorsi sei anni dall’ottobre del 2000, quando a Modena ha preso il via il programma Trapianto di Fegato presso il Centro Trapianti di Fegato e Multiviscerali dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena – afferma Giorgio Enrico Gerunda, responsabile Chirurgia dei Trapianti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena - Da allora al 31 dicembre 2006 sono stati eseguiti 293 trapianti di fegato. Inoltre, a dimostrazione del fatto che il gruppo di lavoro è attivo anche nel settore della ricerca abbiamo partecipato alla sperimentazione clinica di due protocolli immunosoppressivi all’interno di un trial europeo e questi protocolli sono stati ampiamente adottati nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato per carcinoma epatocellulare. Vorrei infine sottolineare che il Centro di Modena è considerato un riferimento sul territorio nazionale anche per l’impegno rivolto all’attività di trapianto in pazienti HIV positivi, un impegno confermato nel 2006”.
In conclusione, è bene ricordare che per molte persone ammalate il trapianto rappresenta l’unica chance di vita o la possibilità di guarire da gravi patologie. Il trapianto si può realizzare solo se, alla morte di una persona, organi e tessuti vengono donati. Ognuno può dare, in vita, l’assenso alla donazione dopo la morte. Per quanto riguarda la provincia di Modena, la volontà di donare può essere espressa compilando un apposito modulo presso gli Uffici Relazioni col Pubblico dell’Azienda Usl. I dati sulle manifestazioni di volontà vengono immessi, da personale autorizzato ed in condizioni di sicurezza informatica, in una banca dati nazionale, collocata presso il Centro Nazionale Trapianti (CNT) e collegata in rete con tutti i Centri regionali trapianti. Per ulteriori informazioni si può chiamare il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (feriali dalle ore 8,30 alle 17,30 e sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30) o gli Uffici relazioni con il pubblico dell’Azienda Usl (Distretto di Modena Tel. 059 438045).
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