Da lunedì 16 aprile in mostra i lavori realizzati dagli studenti delle scuole superiori .
Una modo semplice, chiaro ed efficace per sfidare il pregiudizio e gridare forte “sì” alla vita. E’ la mostra realizzata dai ragazzi delle scuole superiori che hanno partecipato al progetto "Positivo alla vita! Aids... Sfida al pregiudizio". La mostra rimarrà aperta da lunedì 16 a sabato 21 aprile presso l'atrio dell’ex Ospedale Sant'Agostino in Piazzale Sant'Agostino; sarà visitabile per tutta la settimana dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19; l’ingresso è gratuito. Gli elaborati esposti sono stati realizzati dagli studenti degli istituti modenesi IPSIA F. Corni, ITAS Selmi, IPCT E SS Cattaneo, Liceo Ginnasio S. Carlo e da IPC-ITC-LS Gavazzi di Pavullo, ITA-ITG Calvi di Finale Emilia, IPSCT Morante di Sassuolo, IPCT-IPIA-ITI Levi di Vignola, ITC-IPCT Meucci di Carpi. Il progetto “Positivo alla vita! Aids… sfida al pregiudizio” è stato ideato e coordinato dal Ceis in collaborazione con l’associazione Asa 97 e realizzato con il patrocinio dell’assessorato alle Politiche per la Salute del Comune di Modena, della Provincia di Modena, dell’Asl di Modena, con la collaborazione della Circoscrizione 2.
“Poiché l’Aids si configura sempre più come una malattia che si trasmette per via sessuale e non riguarda particolari categorie di persone – sottolinea l’assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Modena, Simona Arletti – occorre un impegno costante nel promuovere interventi di prevenzione che si focalizzino sui comportamenti a rischio e che contribuiscano ad abbattere i pregiudizi che ancora rischiano di veicolare errate informazioni sulla malattia”. La mostra rappresenta la terza fase di un progetto più ampio che, prendendo avvio il primo dicembre dello scorso anno, in occasione della giornata mondiale dedicata alla lotta all’AIDS, ha coinvolto le scuole e la comunità locale. Da una parte, la richiesta da parte degli ospiti della struttura per malati di Aids gestita dal Ceis di promuovere un’azione tesa ad abbattere il pregiudizio che continua ad avvolgere la malattia e ancora si nutre di paure spesso non giustificate; dall’altra parte la necessità di un’azione preventiva in grado di proporre un percorso di riflessione e di consapevolezza non limitato ad una singola giornata, hanno costituito il motore propulsivo del progetto. La scuola, quale luogo privilegiato per la formazione e l’educazione dei giovani, si è configurata come ambito naturale in cui realizzarlo. In una prima fase informativa, dal titolo “Anch’Io Devo Sapere…”, che si è svolta Casa San Lazzaro, i ragazzi hanno potuto incontrare e confrontarsi con operatori e ospiti della struttura. In un secondo momento le classi hanno quindi sviluppato ed elaborato sul tema materiale informativo di vario tipo che ora viene presentato al pubblico nella mostra.
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