I risultati dell'indagine comunale sulla qualità condotta nel corso del 2006
Case protette, Residenze sanitarie assistenziali, Centri diurni e Centri diurni specialistici promossi a pieni voti sia dagli utenti che dai familiari. E’ quanto emerge dall’indagine 2006 sulla qualità percepita da parte di familiari e utenti delle strutture assistenziali, effettuata tra novembre e dicembre del 2006 da parte dell’Ufficio ricerche – Gabinetto del Sindaco del Comune di Modena, d’intesa con l’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Modena.
La ricerca, che ha cadenza biennale, ha riguardato tutte le strutture assistenziali, cioè quelle a gestione diretta, quelle in appalto e quelle private convenzionate, e ha preso in esame cinque parametri che ne caratterizzano l’attività quotidiana: attività assistenziali, sanitarie, di animazione, alberghiere e scambio di informazioni. Ad un campione di utenti e di familiari è stato chiesto di assegnare ad ognuna delle attività un voto compreso tra 1 e 10 – oltre ad un voto complessivo sulla struttura - confrontandolo quindi con i dati della ricerca precedente effettuata nel 2004. In base ai dati raccolti, gli ospiti delle case protette a gestione diretta, convenzionate o in appalto, hanno assegnato alle strutture un voto complessivo di 8,9, contro il 9,3 del 2004. Piena promozione anche da parte dei familiari, che assegnano un voto complessivo di 8,6, confermando il dato del 2004. I voti sui singoli parametri, inoltre, nel 2006 si assestano, sia per gli ospiti che per i familiari tra 8,4 e 8,9.
Familiari e utenti promuovono anche le Residenze sanitarie assistenziali, i primi assegnando un voto complessivo di 7,8, come nel 2004, i secondi con una votazione di 8, contro il 7,4 del 2004. Anche in questo caso le votazioni ai singoli parametri rispecchiano il voto complessivo, con valori compresi tra 7,6 e 8,4.
Analogo andamento si registra nei dati relativi al gradimento di familiari e utenti nei Centri diurni. In questo caso, infatti, la votazione complessiva è di 9,5 da parte degli utenti (confermando il dato del 2004) e di 9 da parte dei familiari, in leggera crescita rispetto all’8,7 del 2004, con votazioni comprese tra 8,9 e 9,4 per i vari servizi offerti dalle strutture. Nel caso specifico dei Centri diurni, inoltre, è interessante notare che il 78,5% dei familiari giudica “migliorato” e “molto migliorato” il proprio tempo a disposizione dopo che il proprio parente ha iniziato ad utilizzare il servizio del Centro. Allo stesso tempo, il 37,3% dei familiari sottolinea che è anche migliorata la relazione con l’anziano. Nel 62,7% dei casi, poi, gli anziani dichiarano che da quando utilizzano il servizio la propria vita è migliorata, in particolare sul fronte della vita sociale (75%), della vitalità (50%), della sicurezza (34,4%), nel rapporto con i familiari (21,9%) e nella cura di sé (6,3%).
Per i centri diurni specialistici, infine, la ricerca – che tiene conto solo del giudizio espresso dai familiari – la votazione complessiva sulle strutture si assesta a 9,2, contro l’8,9 rilevato dalla ricerca effettuata nel 2004.
Secondo Francesca Maletti, Assessore Comunale alle Politiche sociali, “il dato più evidente è la valutazione molto positiva che ospiti e familiari danno alla rete dei servizi rivolta agli anziani parzialmente o non autosufficienti residenti nel Comune di Modena. Nel caso delle strutture residenziali, cioè le case protette e le residenze socio-assistenziali che coprono circa il 3% della popolazione anziana residente nel Comune di Modena, l’alto livello di servizio alberghiero, assistenziale ed infermieristico viene percepito sia dagli ospiti che dai familiari. Rispetto alla gestione di queste strutture, inoltre, la ricerca dimostra che la qualità percepita in quelle a gestione diretta e in quelle appaltate è molto simile: questo grazie al lavoro svolto quotidianamente dagli operatori e dai responsabili di queste strutture, oltre che al monitoraggio svolto dall’Ufficio Qualità e dai responsabili degli appalti dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Modena. Anche le strutture convenzionate presentano buoni risultati che nel corso degli ultimi anni sono andati progressivamente crescendo”.
Francesca Maletti sottolinea poi che “molto positiva è anche la valutazione data ai centri diurni generici e specialistici, che permettono all’anziano di trascorrervi alcune ore della giornata e di rientrare al proprio domicilio nel tardo pomeriggio. Queste strutture rappresentano quindi una risorsa fondamentale e indispensabile per i loro familiari e a volte sono determinanti per poter evitare la residenzialità. La ricerca, infine, ci pone in maniera netta il tema delle donne – conclude l’assessore - I servizi e le relative attività di cura di queste strutture, infatti, riguardano principalmente le donne, che rappresentano la maggioranza sia tra gli ospiti che tra i familiari che assistono. La politica sociale di un’amministrazione, quindi, deve tenere conto di questa peculiarità, garantendo adeguata attenzione”.
La ricerca, che ha cadenza biennale, ha riguardato tutte le strutture assistenziali, cioè quelle a gestione diretta, quelle in appalto e quelle private convenzionate, e ha preso in esame cinque parametri che ne caratterizzano l’attività quotidiana: attività assistenziali, sanitarie, di animazione, alberghiere e scambio di informazioni. Ad un campione di utenti e di familiari è stato chiesto di assegnare ad ognuna delle attività un voto compreso tra 1 e 10 – oltre ad un voto complessivo sulla struttura - confrontandolo quindi con i dati della ricerca precedente effettuata nel 2004. In base ai dati raccolti, gli ospiti delle case protette a gestione diretta, convenzionate o in appalto, hanno assegnato alle strutture un voto complessivo di 8,9, contro il 9,3 del 2004. Piena promozione anche da parte dei familiari, che assegnano un voto complessivo di 8,6, confermando il dato del 2004. I voti sui singoli parametri, inoltre, nel 2006 si assestano, sia per gli ospiti che per i familiari tra 8,4 e 8,9.
Familiari e utenti promuovono anche le Residenze sanitarie assistenziali, i primi assegnando un voto complessivo di 7,8, come nel 2004, i secondi con una votazione di 8, contro il 7,4 del 2004. Anche in questo caso le votazioni ai singoli parametri rispecchiano il voto complessivo, con valori compresi tra 7,6 e 8,4.
Analogo andamento si registra nei dati relativi al gradimento di familiari e utenti nei Centri diurni. In questo caso, infatti, la votazione complessiva è di 9,5 da parte degli utenti (confermando il dato del 2004) e di 9 da parte dei familiari, in leggera crescita rispetto all’8,7 del 2004, con votazioni comprese tra 8,9 e 9,4 per i vari servizi offerti dalle strutture. Nel caso specifico dei Centri diurni, inoltre, è interessante notare che il 78,5% dei familiari giudica “migliorato” e “molto migliorato” il proprio tempo a disposizione dopo che il proprio parente ha iniziato ad utilizzare il servizio del Centro. Allo stesso tempo, il 37,3% dei familiari sottolinea che è anche migliorata la relazione con l’anziano. Nel 62,7% dei casi, poi, gli anziani dichiarano che da quando utilizzano il servizio la propria vita è migliorata, in particolare sul fronte della vita sociale (75%), della vitalità (50%), della sicurezza (34,4%), nel rapporto con i familiari (21,9%) e nella cura di sé (6,3%).
Per i centri diurni specialistici, infine, la ricerca – che tiene conto solo del giudizio espresso dai familiari – la votazione complessiva sulle strutture si assesta a 9,2, contro l’8,9 rilevato dalla ricerca effettuata nel 2004.
Secondo Francesca Maletti, Assessore Comunale alle Politiche sociali, “il dato più evidente è la valutazione molto positiva che ospiti e familiari danno alla rete dei servizi rivolta agli anziani parzialmente o non autosufficienti residenti nel Comune di Modena. Nel caso delle strutture residenziali, cioè le case protette e le residenze socio-assistenziali che coprono circa il 3% della popolazione anziana residente nel Comune di Modena, l’alto livello di servizio alberghiero, assistenziale ed infermieristico viene percepito sia dagli ospiti che dai familiari. Rispetto alla gestione di queste strutture, inoltre, la ricerca dimostra che la qualità percepita in quelle a gestione diretta e in quelle appaltate è molto simile: questo grazie al lavoro svolto quotidianamente dagli operatori e dai responsabili di queste strutture, oltre che al monitoraggio svolto dall’Ufficio Qualità e dai responsabili degli appalti dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Modena. Anche le strutture convenzionate presentano buoni risultati che nel corso degli ultimi anni sono andati progressivamente crescendo”.
Francesca Maletti sottolinea poi che “molto positiva è anche la valutazione data ai centri diurni generici e specialistici, che permettono all’anziano di trascorrervi alcune ore della giornata e di rientrare al proprio domicilio nel tardo pomeriggio. Queste strutture rappresentano quindi una risorsa fondamentale e indispensabile per i loro familiari e a volte sono determinanti per poter evitare la residenzialità. La ricerca, infine, ci pone in maniera netta il tema delle donne – conclude l’assessore - I servizi e le relative attività di cura di queste strutture, infatti, riguardano principalmente le donne, che rappresentano la maggioranza sia tra gli ospiti che tra i familiari che assistono. La politica sociale di un’amministrazione, quindi, deve tenere conto di questa peculiarità, garantendo adeguata attenzione”.
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