Insediamenti in via Roncati, via Saliceto Buzzalino, Cavo Argine e Nuova Estense
Entro la fine dell’estate sarà completato lo smantellamento del campo nomadi di via Baccelliera. 63 delle 127 persone attualmente ospiti del campo saranno indirizzate alle tre microaree già in costruzione in via Gherbella, mentre le rimanenti 64 andranno a vivere in quattro microaree individuate rispettivamente lungo la Nuova Estense vicino alla complanare - dalla parte opposta allo stabilimento Scam – in via Cavo Argine, in via Saliceto Buzzalino e in via Roncati.
Gli insediamenti di queste ultime quattro microaree, ufficializzati questa mattina nel corso di una riunione della giunta comunale, completano il quadro della dismissione dello storico campo di via Baccelliera e – come dichiara il sindaco di Modena Giorgio Pighi – “si inseriscono nel solco di una ulteriore integrazione dei nomadi in un quadro di rispetto di regole condivise: maggiori controlli, maggiore integrazione, più sicurezza per tutti”.
L’assegnazione delle aree riguarda le famiglie di nomadi residenti nel Comune di Modena, che sono tutti Sinti, provenienti dal Sud della Francia e residenti in città da 40 anni, in alcuni casi da 60. L’assegnazione dell’area sarà vincolata alla sottoscrizione di una concessione amministrativa della durata di un anno, nella quale dovranno essere indicati i componenti della famiglia. La concessione, inoltre, stabilisce l’obbligo da parte dei residenti del pagamento delle utenze, della cura e pulizia dell’area, il divieto di ospitare altre persone senza l’autorizzazione dell’amministrazione comunale, il rispetto delle regole di buon vicinato e del corretto vivere civile, la manutenzione ordinaria dell’area, la verifica della situazione di sicurezza degli impianti, il rispetto degli obblighi riguardo la custodia degli animali, oltre al divieto di apportare modifiche all’area stessa. Inoltre, si richiede di ottemperare all’obbligo scolastico e alla prevenzione sanitaria dei minori, come peraltro già avviene. Per quanto non espressamente indicato, si fa riferimento al regolamento della Polizia Municipale. In caso di non ottemperanza di questi impegni, non sarà rinnovata la concessione alla scadenza e, in caso di grave inadempienza la concessione può essere immediatamente revocata.
“Con l’individuazione delle ultime quattro microaree – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena Francesca Maletti – si porta a compimento un percorso di integrazione iniziato nel 1998, quando l’amministrazione ha avviato la costruzione delle prime microaree in città, che attualmente sono 6 e ospitano 115 persone nelle circoscrizioni 2 e 3. A queste si aggiungono 40 nomadi che vivono in appartamenti, 60 che sono andati a vivere in altri comuni. Questo percorso di integrazione – aggiunge l’assessore – ha preso ulteriore slancio nel 2005, quando – sulla base della legge 47 del 1988 – la Regione Emilia Romagna ha approvato un finanziamento di 675mila euro a favore del Comune per la realizzazione delle tre microaree attualmente in fase di costruzione in via Gherbella. Con le ultime quattro microaree della Nuova Estense, via Roncati, via Saliceto Buzzalino e Cavo Argine si va quindi a completare definitivamente l’iter”.
Gli insediamenti di queste ultime quattro microaree, ufficializzati questa mattina nel corso di una riunione della giunta comunale, completano il quadro della dismissione dello storico campo di via Baccelliera e – come dichiara il sindaco di Modena Giorgio Pighi – “si inseriscono nel solco di una ulteriore integrazione dei nomadi in un quadro di rispetto di regole condivise: maggiori controlli, maggiore integrazione, più sicurezza per tutti”.
L’assegnazione delle aree riguarda le famiglie di nomadi residenti nel Comune di Modena, che sono tutti Sinti, provenienti dal Sud della Francia e residenti in città da 40 anni, in alcuni casi da 60. L’assegnazione dell’area sarà vincolata alla sottoscrizione di una concessione amministrativa della durata di un anno, nella quale dovranno essere indicati i componenti della famiglia. La concessione, inoltre, stabilisce l’obbligo da parte dei residenti del pagamento delle utenze, della cura e pulizia dell’area, il divieto di ospitare altre persone senza l’autorizzazione dell’amministrazione comunale, il rispetto delle regole di buon vicinato e del corretto vivere civile, la manutenzione ordinaria dell’area, la verifica della situazione di sicurezza degli impianti, il rispetto degli obblighi riguardo la custodia degli animali, oltre al divieto di apportare modifiche all’area stessa. Inoltre, si richiede di ottemperare all’obbligo scolastico e alla prevenzione sanitaria dei minori, come peraltro già avviene. Per quanto non espressamente indicato, si fa riferimento al regolamento della Polizia Municipale. In caso di non ottemperanza di questi impegni, non sarà rinnovata la concessione alla scadenza e, in caso di grave inadempienza la concessione può essere immediatamente revocata.
“Con l’individuazione delle ultime quattro microaree – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena Francesca Maletti – si porta a compimento un percorso di integrazione iniziato nel 1998, quando l’amministrazione ha avviato la costruzione delle prime microaree in città, che attualmente sono 6 e ospitano 115 persone nelle circoscrizioni 2 e 3. A queste si aggiungono 40 nomadi che vivono in appartamenti, 60 che sono andati a vivere in altri comuni. Questo percorso di integrazione – aggiunge l’assessore – ha preso ulteriore slancio nel 2005, quando – sulla base della legge 47 del 1988 – la Regione Emilia Romagna ha approvato un finanziamento di 675mila euro a favore del Comune per la realizzazione delle tre microaree attualmente in fase di costruzione in via Gherbella. Con le ultime quattro microaree della Nuova Estense, via Roncati, via Saliceto Buzzalino e Cavo Argine si va quindi a completare definitivamente l’iter”.
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