07/02/2007

PIU' CONTROLLI CONTRO IL COMMERCIO DI PELLI DI LEOPARDO

L'assessore Orlando risponde all'interrogazione di Caropreso, Toni e Tesauro.



Il commercio di pelli di leopardo è severamente proibito in quanto tale specie è iscritto all’appendice I della Cites (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna minacciate di estinzione), così come tutte le specie minacciate di estinzione. Alcuni negozi possono però avere scorte di pelli regolarmente detenute da prima che scattasse il divieto, in altri casi si potrebbe trattare di pelli di animali non protetti rese simili a quelle maculate del leopardo grazie a lavorazioni particolari, o potrebbero, infine, appartenere ad animali allevati in cattività e quindi regolarmente detenuti. E’ quanto ha in sostanza detto l’assessore Giovanni Franco Orlando rispondendo, durante la Commissione che si è riunita nella serata di ieri 6 febbraio, all’interrogazione firmata dai consiglieri Achille Caropreso (Gruppo Indipendente), Ercole Toni (Ds) e Mauro Tesauro (Verdi) “Ma se il leopardo è una specie protetta, si possono fare pellicce di leopardo?”. In particolare il consigliere Caropreso nella presentazione faceva notare che “alcune pelliccerie del centro di Modena espongono pellicce maculate che a prima vista sembrano di leopardo” chiedeva se “tale specie animale appartenesse a quelle protette e non cacciabile e quindi non utilizzabile per produrre pellicce” e sollecitava “l’attivazione dei corpi di Polizia preposti al controllo, affinché facessero cessare tale commercio”.
“L’organo deputato alla sorveglianza è in questo caso il Corpo forestale di Modena che è stato contattato e che in futuro, compatibilmente con l’organico a disposizione, intensificherà i controlli” ha concluso l’assessore. Il consigliere Caropreso si è dichiarato soddisfatto della risposta dettagliata e ha aggiunto: “Qualora dovessi vedere che una pellicceria espone pelli maculate non mi resta altro che informare del fatto il Corpo forestale dello Stato, i cui agenti verificheranno fatture, origine della pelle ecc...”.

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