L'assessore alle Politiche sociali ha risposto sulla manifestazione multiculturale
“La manifestazione multiculturale Le città visibili ha trattato negli anni argomenti importanti come le guerre dimenticate, la situazione dei bambini e la società in divenire, stabilendo proficue collaborazioni tra associazioni straniere e italiane presenti sul territorio”. Così l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena Francesca Maletti ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione presentata dal capogruppo della Lega nord Mauro Manfredini.
“Questa manifestazione, che si è tenuta lo scorso 29 settembre ed è arrivata all’ottava edizione”, ha esordito Manfredini, “è definita un passo avanti nell’integrazione degli stranieri. Invece, grandi segni di integrazione in città non se ne vedono. La microcriminalità è in aumento e questo significa che iniziative come queste iniziative non favoriscono un’integrazione concreta. Vorrei sapere quante edizioni sono ancora in programma e quanto costano”.
L’assessore Maletti ha proseguito spiegando: “inizialmente l’iniziativa aveva un budget di circa 50 mila euro, che invece quest’anno è stato contenuto a circa 15 mila, 4 mila dei quali erogati dai settori Politiche sociali, Cultura e Istruzione del Comune di Modena. Quest’anno c’è stata una particolare commistione di tematiche, in piazza Grande anche chi è normalmente distante dalle tematiche dell’integrazione ha potuto avvicinarsi. Vorrei inoltre segnalare che nell’iniziativa ‘Il libro parlato: come affrontare uno stereotipo’, che prevedeva narrazioni da parte di diverse tipologie di persone, il libro più consultato è stata la testimonianza di un prete cattolico. Il tema, e anche l’opportunità di ripetere o meno la manifestazione, si stabilisce ogni anno al tavolo delle associazioni, coordinato dalla Consulta delle politiche solidali, che cura il progetto anche con risorse proprie. Infine, quest’anno abbiamo chiesto alle associazioni di creare un filo comune tra tutte le iniziative organizzate, dedicando almeno una parte della riflessione all’integrazione. Il prossimo anno potremo così organizzare un convegno con tutte le realtà presenti sul territorio del Comune: sarà un confronto tra associazioni di italiani e stranieri, ma anche con i soggetti economici e sociali. Spero che parteciperanno anche i gruppi consiliari”.
Mauro Manfredini non ha apprezzato la risposta dell’assessore: “va bene parlare di pari diritti, ma non dimentichiamo che esistono i doveri. Troppo spesso la parità significa precedenza per coloro che fa comodo privilegiare. Per gli extracomunitari si creano delle riserve indiane scollegate dalla società e potenzialmente pericolose. Non è senza il rispetto delle leggi del paese ospitante che si arriva all’integrazione. La prossima sfida non è trovargli una casa o un lavoro, ma aiutarli a casa loro, per consentire a chi non intende integrarsi di scegliere se tornare al proprio paese, oppure invece di restare qui rispettando le tradizioni della nostra terra e del nostro popolo. L’integrazione si ottiene con la legalità ed è quello che mettiamo in pratica nei Comuni e nelle Province che governiamo come Lega nord. Questa manifestazione non è che un tentativo di integrare noi modenesi alle usanze degli stranieri”.
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