Il dibattito dopo la risposta dell'assessore Orlando al consigliere Manfredini.
“Le nuove modalità di raccolta rifiuti a Modena est, con una disposizione dei cassonetti che privilegia la raccolta differenziata, hanno dato buoni risultati. Per questo le abbiamo estese anche al resto della Circoscrizione 2, dal 2008 le estenderemo anche alla Circoscrizione 3 e in seguito alla 4. Tuttavia, nemmeno se raggiungessimo l’obiettivo del 55% di raccolta differenziata potremmo rinunciare, oggi, al raddoppio del termovalorizzatore”. Così l’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Giovanni Franco Orlando ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, presentata dal capogruppo della Lega nord Mauro Manfredini. “In questa città si bruciano rifiuti anziché incentivare la raccolta differenziata”, ha detto Manfredini, “mentre nei comuni italiani amministrati dalla Lega sono stati raggiunti risultati molto migliori. Tenuto conto del buon andamento della raccolta differenziata porta a porta nel quartiere Modena Est, e della sperimentazione nella frazione di Albareto, vorrei sapere se questa modalità si potrà estendere anche alle altre Circoscrizioni e se, in caso di risultati positivi, si potrà sospendere il raddoppio dell’inceneritore”.
“A Modena est la raccolta rifiuti non è porta a porta, ma prevede appunto una distribuzione dei cassonetti che privilegia la raccolta differenziata sull’indifferenziata”, ha precisato Orlando: “ad Albareto invece il porta a porta è appena iniziato. Dalla verifica dei risultati di questa sperimentazione, che pensiamo di poter estendere anche a una zona della Circoscrizione 3, ci attendiamo un incremento dei rifiuti differenziati. Nonostante questo, però”, ha proseguito l’assessore, “rinunciare alla seconda linea del termovalorizzatore è oggi un’utopia. Per raggiungere l’obiettivo del 55% di raccolta differenziata sul totale mancano ancora 15 punti percentuali. Inoltre, siamo in una fase in cui il totale dei rifiuti pro capite è in aumento. In ogni caso, non appena sarà partita la seconda linea potremo chiudere la discarica”.
Nel dibattito, Baldo Flori di Modena a colori ha stigmatizzato “l’atteggiamento riduttivo dell’assessore, le cui risposte non tranquillizzano, mentre siamo di fronte al raddoppio dell’inceneritore. È preoccupante inoltre il suo silenzio sulle possibilità offerte dal porta a porta”. Dante Mazzi di Forza Italia ha rincarato la dose: “l’inquinamento provocato dall’inceneritore riguarda tutti noi, e non soltanto chi ci vive accanto, perché le polveri sottili viaggiano. Inoltre, fino a quando non si creano dei meccanismi premianti, i cittadini non hanno nessun incentivo a essere virtuosi con la raccolta differenziata”. Molto critico anche Sergio Celloni dell’Udc: “sul territorio di Modena adesso saremo costretti a smaltire molti più rifiuti di quanto sia necessario, e soprattutto molti più di quanti ne produciamo. In Europa, i termo-distruttori come il nostro oramai non sono più diffusi perché studi hanno dimostrato che sono antieconomici”. Ha parlato invece dell’importanza di un cambiamento culturale Isabella Massamba, di Sinistra democratica: “non si può parlare di problemi ambientali solo per dare contro al nostro assessore, ma questo dibattito allo stesso tempo non deve restare appannaggio dell’opposizione. La qualità dell’aria che respiriamo è un problema serio che va al di là di maggioranze e minoranze. E dopo tutte le informazioni ricevute su questo tema, sulla base delle quali abbiamo espresso il nostro voto, è comunque legittimo avere dei dubbi. Per la raccolta differenziata servono un cambiamento culturale e modalità di gestione più efficienti. Poi magari si potrà ripensare al raddoppio dell’inceneritore”. Anche Mauro Tesauro dei Verdi ha auspicato un superamento dell’inceneritore: “sono bocche di fuoco di cui vorremmo poter fare a meno. Siamo convinti che con il porta a porta e un meccanismo premiante da progettare con coerenza questo obiettivo si possa anche raggiungere, nel futuro. Gli obiettivi di aumento della raccolta differenziata sono ambiziosi e inseguirli non è facile, ma si tratta di problemi di cui è necessario essere consapevoli”. Alberto Caldana della Margherita – L’ulivo ha aggiunto: “la raccolta differenziata dovrebbe servire a fare a meno delle discariche. Infatti, se c’è un punto sul quale la comunità scientifica è unanime è l’inquinamento provocato dalle discariche: le loro emissioni sono più alte di quelle degli inceneritori. Solo altri due dati: il Comune di Nonantola arriva al 65% di raccolta differenziata, senza bisogno del porta a porta, mentre non bisogna dimenticare che il 70% dell’inquinamento del nostro territorio è dovuto al traffico veicolare”. Anche Achille Caropreso, indipendente, ha rimarcato gli aspetti problematici dovuti al traffico: “se anche si spegnessero tutti gli inceneritori della valle Padana si avrebbe un effetto quasi nullo sull’inquinamento, e questo è dovuto alle automobili. Gli scienziati consultati sul tema del termovalorizzatore non hanno avuto un atteggiamento univoco, ma voglio ricordare che la città di Brescia ha un termovalorizzatore rigorosamente controllato, che non provoca pericoli certi per la collettività”.
Mauro Manfredini non è stato soddisfatto della risposta: “l’assessore non ha risposto alle mie domande, e comunque il raddoppio è in sostanza un secondo inceneritore”, mentre Orlando ha replicato: “parleremo di nuovo di questi temi in interrogazioni e ordini del giorno di prossima discussione. Quando avremo raggiunto capacità di raccolta differenziata che lo consentano, potremo cominciare a valutare ipotesi di superamento dell’inceneritore”.
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