Approvato il protocollo di intesa fra soci pubblici delle due società di servizi.
La fusione per incorporazione tra Hera e Sat è stata approvata dal Consiglio comunale di Modena. La delibera, che ha avuto il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e del gruppo indipendente, l’astensione di Modena a Colori e il voto contrario dei gruppi di Alleanza nazionale, Forza Italia e Udc, è stata presentata dal sindaco Giorgio Pighi, dopo il quale sono intervenuti il vice presidente di Hera Spa Giorgio Razzoli e il direttore generale di Hera Modena Roberto Gasparetto.
“L’incorporazione di Sat consentirà al territorio modenese di avere maggiore peso nelle scelte strategiche di un’azienda di queste dimensioni”, ha detto nel dibattito il capogruppo Ds Michele Andreana: “la sola perplessità riguarda forse la scarsa comunicazione con i cittadini, che non sempre ricevono risposte adeguate dagli operatori dell’azienda. Il conto economico per gli investitori va bene, la soddisfazione dei cittadini non altrettanto”. Secondo Adolfo Morandi, di Forza Italia: “in questa fusione il Comune di Modena ci rimette, e avrà un minore peso specifico. Se ora abbiamo tre consiglieri nel Cda di Hera, dopo la fusione uno di questi dovrà essere di area Sat”. Critico anche Sergio Celloni, Udc, che ha affermato “credo nella libera competitività sul mercato e nei confronti dei monopoli sono sempre stato dubbioso. Certo dal punto di vista industriale sarà un vantaggio, ma ora che da Rimini a Modena è tutto Hera non credo sarà altrettanto vantaggioso per i cittadini”. Di altro avviso Giorgio Prampolini di Sinistra democratica: “oggi si fa un passo in avanti che dieci anni fa era inimmaginabile. Continuo però a ritenere necessaria una multiutility regionale. Sulla gestione dell’acqua, invece, sarà necessaria una discussione culturale prima ancora che politica”. Achille Caropreso del gruppo indipendente ha constatato che “quella delle fusioni è oramai una strada quasi inevitabile, in diversi settori tra cui anche quello bancario. In questo caso comunque non credo sia il caso di lamentarsi perché i nostri rappresentanti conteranno di meno, anzi casomai sarà il contrario”. Scettico sui risultati della fusione Baldo Flori di Modena a colori: “vorremmo capire meglio, in questo percorso di crescita, quali saranno i vantaggi che concretamente si portano a casa, per Modena e per i cittadini. Dubito molto che siano quelli legati all’espansione nel settore delle telecomunicazioni”, mentre Dante Mazzi di Forza Italia ha rimarcato che “questa fusione è molto meno vantaggiosa rispetto a quello che avrebbe potuto essere tempo fa, e le nuove economie di scala saranno penalizzanti per il nostro territorio, soprattutto per quello che riguarda lo smaltimento dei rifiuti”. Il Sindaco, nel suo intervento conclusivo, ha però ricordato che “la storia di Hera e quella di Sat, in passato, non consentivano la fusione. Oggi invece abbiamo un’aggregazione che consentirà di migliorare qualità ed efficienza senza spostamenti di lavoratori. Un confronto importante in consiglio comunale si è avuto al momento dell’approvazione del piano industriale, ed è in questa e altre sedi che sarà opportuno discutere nel merito dei servizi, dall’acqua alla raccolta differenziata”. Mauro Manfredini della Lega Nord è intervenuto per annunciare il proprio voto contrario: “la piovra Hera ha acquisito un nuovo tentacolo. Senza concorrenza non c’è libero mercato, più Hera cresce e meno noi conteremo”. Non senza ironia l’annuncio di astensione di Baldo Flori: “Hera è stata la grande prostituta delle multiutility italiane, e ha flirtato con tutti, come la storica meretrice Gina Ferrari. E nonostante questo, in 20 anni non siamo riusciti a unificare il territorio con le sue tre aziende”. Contrario Andrea Leoni di Forza Italia: “all’incorporazione con Hera ci sono state fatte promesse che credevamo sarebbero state realizzate, in termini di servizi per i cittadini. Ora però ritiriamo questa fiducia, perché siamo sicuri che questo monopolio non porta benefici ai cittadini modenesi”. Sulla stessa linea anche Andrea Galli, che ha parlato di “una via crucis di sacrifici per i cittadini, che hanno perso dei riferimenti locali. Guardo con simpatia a un comune come Fiumalbo, che strenuamente resiste all’abbraccio di Hera, come altri amministrati dal centrodestra”. Ultimo intervento quello di Sergio Celloni, anche lui contrario: “non importa se i costi li determinano le authority, i monopoli certamente non vanno a favore degli interessi dei cittadini”.
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